Meditazioni per il tempo del ritiro |
Se è vero che Dio ricompensa abbondantemente, e fin da questa vita, che ha lasciato tutto per lui e che gli darà cento volte tanto, a maggior ragione è vero che ricompenserà, sin d'ora, chi si è dedicato con zelo a estendere il suo Regno ( Mt 19,29 ).
Per premiare un bene così grande e un servizio da lui tanto stimato, Dio darà due tipi di ricompensa, anche sulla terra, a quelli che si sono dedicati indefessamente alla salvezza delle anime; dapprima li ricolmerà di grazie abbondantissime e poi concederà loro un ministero più vasto e una maggiore facilità di convertire le anime.
La prima ricompensa è adombrata nella parabola di quel Signore che distribuisce i suoi beni ai servi, dando al primo cinque talenti, perché li metta a profitto.
Quando poi seppe che ne aveva guadagnati altri cinque, volle ricompensarlo maggiormente e fece togliere il talento a chi ne aveva ricevuto uno solo - e che non l'aveva messo a profitto - e lo fece dare a chi ne aveva dieci.
La spiegazione la dà il salvatore stesso: a chiunque ha, sarà dato e sarà nell'abbondanza ( Mt 25,28-29 ).
La seconda ricompensa, cioè un ministero più ampio, è spiegata molto bene da san Luca che racconta di un signore che volle anch'egli chiedere i conti ai suoi servi a proposito del denaro che aveva affidato loro e ricompensò il primo che gli aveva detto che il suo marco gliene aveva fruttato altri dieci, dandogli il potere sopra dieci città ( Lc 19,16-17 ).
Come dovete considerarvi fortunati di lavorare nel campo del Signore!
Perché chi vi miete - dice Nostro Signore - riceverà infallibilmente la ricompensa ( Gv 4,36 ).
Applicatevi in futuro, con zelo e affetto al vostro impiego, perché è uno dei mezzi più vantaggiosi per essere sicuri della propria salvezza.
2 Un'altra ricompensa, che già in questa vita riceve chi lavora alla salvezza delle anime, è la consolazione di vedere che i suoi alunni hanno servito bene Dio e che il suo lavoro non è stato inutile, ma che ha contribuito a salvare i ragazzi che doveva istruire.Proprio questo scrive san Paolo ai Corinzi ai quali aveva predicato il Vangelo, che aveva generato in Cristo Gesù ( 1 Cor 4,15 ) e che considerava il suo capolavoro in Nostro Signore ( 1 Cor 9,1 ).
In seguito si rallegrò con essi quando conobbe la buona volontà da essi dimostrata, che gli dava motivo di vantarsi di essi; tanto più che molti altri sono stati stimolati dal loro zelo ( 2 Cor 9,2 ) e aggiunge di sperare che la crescita della loro fede procurerà loro una gloria così grande che la farà diffondere sempre più lontano andando alla conquista delle anime e annunziando loro il Vangelo; dichiara tuttavia che è solo in Nostro Signore che cerca il suo vanto; è solo in Gesù Cristo, aggiunge, che cerco la gloria che mi proverrà da ciò che ho fatto per Dio ( 2 Cor 10,15-17 ).
Era la diffusione della gloria di Dio, per mezzo della predicazione del Vangelo, che dava le più grandi consolazioni: far conoscere Dio e Gesù suo figlio al gregge che vi è stato affidato.
È una grande gloria avere qualcosa in comune con il vaso di elezione! ( At 9,15 )
Esclamate dunque con gioia, assieme a lui, che il più grande motivo della vostra gioia - in questa vita - è quello di annunziare il Vangelo gratuitamente, senza far pagare nulla a quelli che l'ascoltano! ( 1 Cor 9,18 )
È per voi una grande gloria, infatti, istruire per puro amor di Dio i vostri discepoli nelle verità del Vangelo.
Questo fatto permetteva al dottore delle Nazioni di vivere sempre nella consolazione perché - secondo la sua testimonianza - egli sovrabbondava di gioia in mezzo alle tribolazioni ( 2 Cor 7,4 ).
Considerate anche voi come una grande ricompensa la consolazione di cui potete godere in fondo al cuore, per il fatto che i ragazzi che istruite si comportano giudiziosamente, conoscono bene la religione e vivono una vita di pietà.
Ringraziate Dio, con tutto il cuore, delle ricompense che vi dà già in questa vita.
3 C'è ancora una ricompensa che dovete aspettarvi e che Dio vi dà già in questa vita, se compite con ardore il vostro dovere e se riuscite, con il vostro zelo e la grazia propria del vostro stato, a dare ai vostri discepoli una salda base secondo lo spirito del cristianesimo.Avrete una grande soddisfazione vedendo che essi, ormai grandi, continuano a vivere nella giustizia e nella pietà ( Tt 2,12 ), allontanandosi dalle cattive compagnie e praticando le buone opere.
Questo avverrà perché le vostre istruzioni non consistevano solo nelle parole, ma erano accompagnate da una grande abbondanza di grazie, che si sono riservate soprattutto su chi ha saputo approfittarne e che gli hanno permesso, in seguito, di mantenersi buono.
La loro perseveranza nella pietà, sarà sempre per voi un motivo di grande consolazione, quando accoglierete nella vostra anima i frutti della loro fede e delle vostre istruzioni, sapendo che è proprio questo che li fa prediligere da Dio e li mette nel numero degli eletti ( 1 Ts 1,2-5 ).
Quale gioia proverete nel vedere che, avendo ricevuto dai vostri catechismi la parola divina di Dio, essa ha potentemente agito su di loro come, del resto, dimostra visibilmente la saggia condotta in cui continuano a vivere.
Questo è il motivo per cui potrete dire, nella consolazione che avrete di constatare la loro perseveranza nella pietà, che essi sono la vostra speranza, la vostra gioia e la vostra corona di gloria, di cui vi potere vantare, davanti al Signore nostro Gesù Cristo ( 1 Ts 2,13-19 ).
Considerate come una ricompensa considerevole la gioia che, già su questa terra, Dio vi concede constatando che, con l'istituzione delle scuola, di cui egli stesso vi ha incaricati, la religione e la pietà sono aumentate tra i fedeli e particolarmente tra gli artigiani e i poveri.
Ringraziate ogni giorno Dio ( 1 Ts 1,2 ), per mezzo di Gesù nostro Signore di aver costituito questo bene e dato alla Chiesa un valido aiuto.
Domandategli anzi insistentemente che si compiaccia di far crescere ancora il vostro Istituto e di farlo fruttificare ogni giorno più, in modo che - come dice san Paolo - i cuori dei fedeli siano sempre più santi nella giustizia ( 1 Ts 3,13 ).
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