83 questioni diverse

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1 - L'anima esiste da se stessa?

Ogni vero è vero per la verità, e ogni anima in tanto è anima in quanto è vera anima.

Ogni anima, per essere anima in senso pieno, dipende dunque dalla verità.

Altro però è l'anima, altro è la verità, perché la verità non è mai soggetta a falsità, mentre l'anima spesso s'inganna.

Poiché l'anima è dalla verità, non è dunque da se stessa.

Ma la verità è Dio: quindi l'anima, per essere, ha Dio per autore.

2 - Il libero arbitrio

Tutto ciò che viene fatto non si può equiparare a chi l'ha fatto; altrimenti bisogna eliminare dalle cose la giustizia, che deve dare a ciascuno il suo.

Dio dunque, quando ha creato l'uomo, pur avendolo creato ottimo, non l'ha tuttavia creato uguale a se stesso.

Ma l'uomo che è buono volontariamente è migliore di chi lo è per necessità.

Era pertanto necessario concedere all'uomo una volontà libera.

3 - Dio è autore della perversione umana?

Nessun uomo diventa peggiore per opera di un uomo sapiente.

Questa non è affatto una colpa insignificante: anzi è così grande che non può trovarsi in un uomo sapiente.

Dio però è più eccellente di qualunque uomo sapiente.

Molto meno quindi l'uomo diviene peggiore per opera di Dio, poiché la volontà di Dio è molto più eccellente di quella dell'uomo sapiente.

Quando poi si dice che è l'autore, s'intende che egli vuole.

È dunque per colpa della volontà che l'uomo diventa peggiore.

Se questo vizio, come insegna la ragione, è assolutamente estraneo alla volontà di Dio, bisogna cercare dove si trova.

4 - La causa della perversione umana

La causa della perversione dell'uomo si trova in lui o in qualcun altro o nel nulla.

Se nel nulla, non c'è una causa.

Ma se nel nulla s'intende che l'uomo è stato tratto dal nulla o dagli elementi che sono stati fatti dal nulla, la causa allora sarà ancora in lui, perché il nulla è, per così dire, la sua materia.

Se la causa è in un altro, chiedersi è in Dio o in qualche altro uomo, oppure in qualcosa che non sia né Dio né uomo.

Di certo non è in Dio, perché Dio è la causa dei beni.

Se dunque è nell'uomo, o c'è per forza o per convinzione.

Per forza non è assolutamente possibile, perché non c'è causa più potente di Dio.

Dio ha infatti creato l'uomo così perfetto che, se vuole rimanere ottimo, non ne sarebbe impedito dall'opposizione di alcuno.

Se invece ammettiamo che l'uomo può pervertirsi per consiglio di un altro uomo, bisognerà cercare di nuovo da chi è stato pervertito lo stesso cattivo consigliere.

È infatti impossibile che non sia cattivo un tale consigliere.

Resta un non so che d'indefinito, che non sia né Dio né uomo: ma qualunque cosa sia, o ha usato la forza o la persuasione.

Riguardo alla forza si risponderà come sopra; invece, qualunque sia il motivo della persuasione, poiché il consiglio non costringe chi non vuole, la causa della sua perversione ricade nella stessa volontà dell'uomo, sia o non sia stato pervertito dal consiglio di qualcuno.

5 - L'animale irradiazione può essere felice?

L'animale privo di ragione non ha scienza.

Ora nessun animale privo di ragione può essere felice.

Dunque gli animali privi di ragione non sono felici.

6 - Il male

Tutto ciò che esiste o è corporeo o incorporeo.

Il corporeo appartiene alla sfera sensibile, l'incorporeo invece a quella intelligibile.

Tutto ciò che esiste, non è senza una qualche specie.

Ma dove c'è una specie, c'è necessariamente un modo di essere e il modo di essere è un bene.

Il male assoluto non ha pertanto alcun modo di essere, perché è sprovvisto di qualsiasi bene.

Anzi non esiste neppure, poiché non è contenuto da alcuna specie, e il concetto stesso di male è derivato dalla privazione di specie.

7 - Nell'essere animato che cosa si chiama propriamente anima?

Qualche volta si parla di anima per indicare la mente, come quando diciamo che l'uomo è composto di anima e di corpo; qualche volta invece se ne parla, escludendo la mente.

Ma quando se ne parla, prescindendo dalla mente, ci si riferisce alle attività che abbiamo in comune con gli animali.

Le bestie infatti non hanno la ragione, facoltà che appartiene alla mente.

8 - L'anima si muove da sé?

Chi avverte di avere in sé una volontà, sente che l'anima si muove da se stessa.

Se infatti noi vogliamo, non è un altro a decidere per noi.

Questo movimento dell'anima è spontaneo: le è stato dato da Dio.

Non si tratta però di movimento locale, come quello del corpo: infatti il movimento locale è proprio del corpo.

Quando poi l'anima con la volontà, cioè con quel movimento che non è locale, muove il suo corpo nello spazio, non ne consegue che anch'essa si muova localmente.

Allo stesso modo noi vediamo che qualcosa è mossa localmente da un perno per un grande spazio, mentre il perno stesso non cambia affatto posizione.

9 - La verità può essere percepita dai sensi del corpo?

Tutto ciò che il senso corporeo percepisce è detto sensibile ed è soggetto a continuo mutamento: così avviene, ad esempio, nella crescita dei capelli del nostro capo, o nell'invecchiamento del corpo o nello sviluppo della giovinezza.

Tutto ciò si verifica continuamente senza interruzione del movimento.

Ora ciò che non sta fermo non può essere percepito: si percepisce infatti solo ciò che può essere colto dalla scienza, e non si può conoscere ciò che muta incessantemente.

Non si deve dunque aspettare dai sensi del corpo la verità autentica.

Qualcuno non dica che vi sono oggetti sensibili che rimangono sempre nello stesso stato e ci ponga avanti il caso del sole e delle stelle, sui quali non è facilmente possibile convincersi.

Certamente non c'è nessuno che non sia costretto ad ammettere che non vi è alcuna cosa sensibile che non presenti una tale apparenza di falsità da non potersi distinguere.

Tralasciando altri casi, tutto ciò che sentiamo mediante il corpo suscita in noi delle immagini come se fosse presente, anche quando non è presente ai sensi, come nel sonno o nell'allucinazione.

In questi casi siamo assolutamente incapaci di distinguere se si tratta di percezioni sensibili o di immagini di cose sensibili.

Se pertanto sono immagini false di cose sensibili e non possono essere distinte dagli stessi sensi - e non si percepisce nulla all'infuori di ciò che si distingue dal falso -, vuol dire che il criterio di verità non è riposto nei sensi.

Siamo perciò molto salutarmente invitati a distoglierci da questo mondo corporeo e sensibile e a rivolgerci con tutto l'ardore a Dio, cioè alla Verità, colta con l'intelletto e il pensiero interiore, che rimane sempre uguale a se stessa e non ha alcuna somiglianza con la falsità, sì da non poterla distinguere.

10 - Il corpo viene da Dio?

Ogni bene è da Dio; ogni cosa bella, in quanto è bella, è buona.

È bello tutto ciò che ha una forma.

Ogni corpo, per essere corpo, rientra in una forma.

Ogni corpo quindi è da Dio.

11 - Perché Cristo è nato da donna?

Quando Dio libera, non libera solo una parte, ma tutto l'essere che si trova in pericolo.

La Sapienza dunque e la Potenza di Dio, ossia il Figlio unigenito, assumendo l'umanità, ha manifestato la liberazione dell'uomo.

Ora la liberazione dell'uomo doveva trasparire nei due sessi.

Dovendo quindi assumere la natura dell'uomo, che è il sesso più ragguardevole, era logico che la liberazione del sesso femminile si mostrasse da questo fatto: che quell'Uomo è nato da donna.

12 - Sentenza di un sapiente

" Impegnatevi ", egli dice, " o miseri mortali, sforzatevi perché lo spirito maligno non inquini mai questa dimora; insinuatosi attraverso i sensi non vìoli la santità dell'anima e offuschi la luce dell'intelligenza.

Questo male s'infiltra in tutti gli aditi dei sensi: si presta alle figure, si adatta ai colori, s'inserisce nei suoni; si cela nella collera e nei discorsi menzogneri; si mischia agli odori, s'immerge nei sapori e, attraverso movimenti torbidi e disordinati, oscura i sensi con sensazioni tenebrose; riempie di caligine tutti i meandri dell'intelligenza, attraverso i quali l'irradiazione del pensiero sprigiona abitualmente la luce della ragione.

E poiché è irradiazione della luce celeste e in essa c'è il riflesso della divina presenza, in questa luce risplende Dio, la volontà retta, il merito della buona azione.

Dio è ovunque presente; si trova in ognuno di noi quando la purezza illibata del nostro spirito ha coscienza di essere alla sua presenza.

Quando la vista degli occhi è difettosa non avverte la presenza di ciò che non riesce a vedere - infatti l'immagine presente delle cose sta invano davanti agli occhi, se gli occhi mancano d'integrità - così anche Dio, che non è mai assente, è presente invano agli spiriti corrotti: la cecità dello spirito non lo può vedere ".

13 - Quale segno dimostra che gli uomini sono superiori agli animai?

Tra le molte prove con le quali si può mostrare che l'uomo supera le bestie con la ragione, questa è a tutti manifesta: le bestie possono essere domate e addomesticate dagli uomini, gli uomini giammai dalle bestie.

14 - Il corpo di nostro Signore Gesù Cristo non era un'apparenza

Se il corpo di Cristo fosse stato un'apparenza, Cristo ci avrebbe ingannato e, se ci avesse ingannato, egli non sarebbe la verità.

Ora Cristo è la verità.

Il suo corpo quindi non fu un'apparenza.

15 - L'intelletto

Chiunque conosce se stesso, comprende se stesso.

Chi poi comprende se stesso, è limitato a se stesso.

Ora l'intelletto si conosce: dunque è limitato a se stesso.

Non desidera essere infinito, anche se lo potesse; desidera invece essere consapevole di se stesso, perché si ama.

16 - Il Figlio di Dio

Dio è la causa di tutto ciò che è.

Ma la causa di tutte le cose è anche la causa della propria sapienza.

Ora Dio non è mai senza la sapienza.

Pertanto la causa della sua sapienza eterna è eterna e non precede nel tempo la sua sapienza.

Inoltre se è proprio di Dio essere eternamente Padre, non ci fu mai tempo in cui non era Padre, né è mai stato senza il Figlio.

17 - La scienza di Dio

Tutto il passato non è più; tutto il futuro non è ancora; quindi tutto il passato e tutto il futuro non esistono.

Ma nulla è assente davanti a Dio: dunque non c'è passato né futuro, ma tutto è presente davanti a Dio.

18 - La Trinità

In tutto ciò che esiste altro è la costituzione, altro la specificità, altro la struttura.

Ogni creatura dunque, se esiste in qualche modo e differisce enormemente da ciò che non esiste affatto e si struttura convenientemente nelle sue diverse parti, deve avere anche una triplice causa che la faccia essere, la determini, la armonizzi con se stessa.

Ora noi diciamo che Dio è la causa, cioè l'autore della creatura.

È dunque necessario che egli sia Trinità: la ragione perfetta non può trovare niente di più eccellente, di più intelligente e di più felice di essa.

Per questo motivo, anche quando si cerca la verità, non possono esserci più di tre generi di questioni: se l'oggetto esiste realmente, se è una cosa o un'altra, se merita approvazione o disapprovazione.

19 - Dio e la creatura

Ciò che non muta è eterno, perché permane sempre nello stesso modo.

Invece ciò che muta è soggetto al tempo, perché non permane sempre nello stesso modo.

Di conseguenza non è giusto dirlo eterno.

Infatti ciò che cambia non permane: ciò che non permane non è eterno.

La differenza tra immortale ed eterno è questa: ogni eterno è immortale, ogni immortale non può dirsi, con evidente sottigliezza, eterno.

Infatti se una cosa vive sempre, ma è soggetta a mutazione, non può dirsi propriamente eterna, perché non permane sempre nello stesso stato, sebbene possa dirsi giustamente immortale, perché vive sempre.

Talvolta si dice eterno anche ciò che è immortale.

Ma ciò che è soggetto a mutazione e si dice che vive per la presenza dell'anima, pur non essendo anima, non si può in alcun modo ritenere immortale né tanto meno eterno.

Nell'eterno propriamente detto non c'è nulla infatti di passato, come se fosse già trascorso, né alcunché di futuro, come se non fosse ancora, ma tutto ciò che c'è, è semplicemente.

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