Discorsi sul Nuovo Testamento

Indice

Parimenti su Mt

Mt 6,9-13 Sull'orazione domenicale ai candidati al Battesimo

1.1 - Il Simbolo norma della fede
1.2 - Unico Padre di tutti è Dio
2.3 - Prima petizione
2.4 - Seconda petizione
2.5 - Terza petizione
3.6 - Quarta petizione
4.7 - Quinta petizione
5.8 - Sesta petizione

1.1 - Il Simbolo norma della fede

Avete ripetuto a memoria ciò che dovete credere, avete udito che cosa dovete chiedere nella preghiera.

Non potreste invocare qualcuno se prima non avete creduto, come dice l'Apostolo: Come potranno invocare colui nel quale non hanno creduto? ( Rm 10,14 )

Ecco perché avete imparato prima il simbolo, ch'è la norma della vostra fede, breve e sublime nello stesso tempo: breve per il numero delle parole, ma sublime per il peso delle enunciazioni.

La preghiera invece che avete sentito oggi per tenerla a mente e ripeterla fra otto giorni, è stata insegnata ai suoi discepoli dal Signore in persona - come avete sentito alla lettura del Vangelo - e per mezzo di essi è giunta fino a noi, poiché la loro voce si è diffusa per tutta la terra. ( Sal 19,5 )

1.2 - Unico Padre di tutti è Dio

Non attaccatevi dunque alle cose della terra, dal momento che avete trovato un padre nei cieli.

Voi infatti direte: Padre nostro che sei nei cieli. ( Mt 6,9 )

Avete cominciato a far parte d'una grande famiglia.

Davanti a tale Padre sono fratelli il ricco e il povero; davanti a questo Padre sono fratelli il padrone e lo schiavo, davanti a un tale Padre sono fratelli il generale e il semplice soldato.

Tutti i fedeli cristiani hanno sulla terra padri, uno diverso dall'altro, alcuni nobili, altri non nobili, ma invocano un solo Padre ch'è nei cieli.

Se lassù abbiamo nostro Padre, lassù ci viene preparata la nostra eredità.

Questo nostro Padre è tale che possederemo con lui ciò ch'egli ci concede.

Egli ci dà la sua eredità, ma non ce la lascia alla sua morte, poiché egli non se ne va affinché noi prendiamo il suo posto, ma rimane affinché noi andiamo presso di lui.

Poiché dunque abbiamo sentito a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere, cerchiamo di sapere anche che cosa chiedergli nella preghiera, per evitare di offendere un tal Padre chiedendogli cose cattive.

2.3 - Prima petizione

Che cosa ci ha dunque insegnato il Signore Gesù di chiedere al Padre ch'è nei cieli?

Sia santificato il tuo nome. ( Mt 6,9 )

Che sorta di grazia è quella con cui chiediamo a Dio che sia santificato il suo nome, poiché è impossibile che il suo nome non sia santo?

Il nome di Dio è sempre santo; perché dunque domandiamo che sia santificato, se non perché noi ci santifichiamo per mezzo di lui?

Preghiamo dunque che ciò ch'è sempre santo sia santificato in noi.

Il nome di Dio sarà santificato in voi quando sarete battezzati.

Perché pregherete così anche quando sarete stati battezzati, se non affinché continui a rimanere sempre in voi la grazia che avrete ricevuta?

2.4 - Seconda petizione

Segue un'altra invocazione: Venga il tuo regno. ( Mt 6,10 )

Sia che lo domandiamo, sia che non lo domandiamo, il regno di Dio verrà lo stesso.

Perché dunque lo domandiamo, se non affinché quel regno, che verrà per tutti i santi, venga anche per noi, affinché Dio annoveri anche noi tra i santi per i quali verrà il suo regno?

2.5 - Terza petizione

Nella terza domanda diciamo: Sia fatta la tua volontà come in cielo così anche in terra. ( Mt 6,10 )

Che significa? Come ti servono gli angeli in cielo, fa' che anche noi ti serviamo sulla terra.

Ora, i suoi angeli santi ubbidiscono a lui, non l'offendono, eseguono i suoi ordini con l'amarlo.

Anche noi quindi chiediamo nella preghiera di adempiere il precetto di Dio mediante la carità.

Tuttavia queste parole: Sia fatta la tua volontà come in cielo così anche in terra, si possono intendere anche in un altro senso.

Il cielo in noi è la nostra anima, la terra in noi è il nostro corpo.

Che vuol dire dunque: Sia fatta la tua volontà come in cielo così anche in terra?

Allo stesso modo come noi abbiamo udito i tuoi precetti, o Signore, così la nostra carne sia d'accordo con noi, per evitare che non possiamo adempiere i precetti di Dio mentre sono in lotta tra loro la carne e lo spirito.

Tuttavia, carissimi, quando la carne ha desideri cattivi in opposizione allo spirito, ( Gal 5,17 ) come la terra contro il cielo, anche lo spirito abbia desideri opposti a quelli della carne, perché la terra non abbatta il cielo.

Se poi non siamo capaci di eliminare questo dissenso, almeno rifiutiamo il nostro assenso.

Queste parole: Sia fatta la tua volontà come in cielo così anche in terra, si possono intendere anche così: il cielo sono i fedeli che si sono rivestiti dell'immagine dell'uomo venuto dal cielo, cioè di Cristo.

Gli infedeli invece, poiché portano l'immagine dell'uomo tratto dalla terra, ( 1 Cor 15,48-49 ) sono chiamati terra.

Allorché dunque diciamo: Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra, noi diciamo al nostro buon Padre: " Come hanno creduto in te i fedeli, così credano anche gli infedeli".

E così impariamo a pregare per i nostri nemici.

3.6 - Quarta petizione

Nella preghiera segue l'invocazione: Dacci oggi il nostro pane quotidiano. ( Mt 6,11 )

Sia che domandiamo al Padre il sostentamento necessario al nostro corpo - indicando col pane tutto ciò che ci è necessario -, sia che intendiamo il pane quotidiano che vi apprestate a ricevere all'altare, facciamo bene a chiedere che ce lo dia oggi, cioè nel tempo presente.

Il pane infatti ci è necessario nel tempo presente quando abbiamo fame; quando invece saremo nell'altra vita scomparirà la fame, e avremo forse bisogno di chiedere il pane?

Ancora meglio è pregare che il Padre ci dia il pane, di cui ho detto che lo riceviamo dall'altare.

Che cosa domandiamo infatti se non di non commettere qualche peccato a causa del quale potremmo essere esclusi da un tal pane?

È pane anche la parola di Dio che viene annunciata ogni giorno.

Per il fatto che non è il pane del ventre, non per questo non è pane dello spirito.

Quando poi questa vita sarà terminata, non cercheremo più il pane bramato dalla fame, né riceveremo il sacramento dell'altare, perché noi saremo lì con il Cristo, di cui riceviamo il corpo; non dovremo più proferire le parole che vi diciamo né leggere il libro, poiché vedremo in persona la Parola di Dio, per mezzo della quale è stata creata ogni cosa, di cui si nutrono gli angeli, dalla quale sono illuminati e per mezzo della quale diventano sapienti: non già esaminando le parole d'un linguaggio tortuoso, ma bevendo la Parola unica.

Ripieni di essa proclamano a profusione le lodi e non cessano di lodare.

Beati - dice il salmo - quelli che abitano nella tua casa, ti loderanno per tutti i secoli. ( Sal 84,5 )

4.7 - Quinta petizione

Anche in questa vita dunque domandiamo quel che segue: Rimetti a noi i nostri debiti. ( Mt 6,12 )

Nel battesimo vi saranno rimessi tutti i vostri debiti, ossia i vostri peccati, assolutamente tutti.

Ma poiché quaggiù nessuno è capace di vivere senza peccato ( e anche se non si tratta d'un grande peccato a causa del quale si viene allontanati dal pane di cui parlavamo, tuttavia nessuno su questa terra può essere esente da peccati, e non possiamo ricevere che un solo battesimo una sola volta ) per questo nella preghiera riceviamo la possibilità di purificarci ogni giorno affinché ogni giorno ci vengano rimessi i nostri peccati, a condizione però che mettiamo in pratica ciò che segue: come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori. ( Mt 6,12 )

Io pertanto, fratelli miei, vi ammonisco: sarete figli di Dio, non d'un grand'uomo qualunque.

Si degna forse il vostro conte di adottare qualcuno di voi? La grazia di Dio invece fa suoi figli tutti voi.

Poiché dunque ogni giorno direte questa preghiera anche dopo il battesimo e soprattutto dopo il battesimo - in realtà la direte solo dopo il battesimo perché fra otto giorni voi la ripeterete a memoria, non la direte come una preghiera; dopo il battesimo invece la reciterete come preghiera ( poiché come potrebbe dire Padre nostro chi non è ancora nato? ) - poiché dunque reciterete ogni giorno questa preghiera, esorto voi, che siete miei figli per grazia di Dio, e miei fratelli davanti a quel Padre, vi esorto [ a perdonare ]; se uno vi offende, se commette un peccato contro di voi ma poi viene da voi, se ne accusa e vi chiede di perdonarlo, perdonatelo subito e di cuore per non allontanare da voi il perdono che viene da Dio.

Se infatti non perdonerete, nemmeno Lui perdonerà a voi.

Ecco ciò che vi dice Dio: " Fate bene a chiedere perdono a me, che non posso peccare: io, benché non si possa trovare in me alcun peccato, vi perdono, mentre voi non volete perdonare.

Ebbene, sia pure così, rifiutate pure di perdonare, ma allora fate in modo che io non trovi in voi ciò di cui io sia costretto a punirvi ".

Tu ritieni lecito vendicarti d'una persona che ti ha offeso, ma egli ti chiede perdono.

È stato tuo nemico ma col chieder perdono rompe l'inimicizia.

" No - tu dici - io voglio vendicarmi ". Fa' però attenzione che tu non abbia qualcosa che reclami vendetta.

Vuoi vendicarti d'un peccato tu, uomo, che hai dei peccati.

Bada però che non si vendichi di te Colui nel quale non può trovarsi peccato.

Anche questa domanda la facciamo dunque in questa vita; poiché i peccati possono essere rimessi quaggiù dove possono essere commessi.

Nella vita futura, invece, non verranno rimessi, poiché non se ne avranno neppure.

5.8 - Sesta petizione

Per questo motivo preghiamo dicendo: Non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male. ( Mt 6,13 )

Cade nella tentazione chi acconsente al tentatore.

Poiché è utile in questa vita essere tentati, ma non è bene cadere nella tentazione.

Se dunque ti tenta chi ti vuol corrompere col denaro per farti compiere qualche azione cattiva, tu vieni tentato ma anche messo alla prova.

Se non acconsentirai, sarai trovato puro.

Ti do anche un consiglio: disprezza la cupidigia, e il denaro non ti potrà corrompere.

Chiudi la porta alla tentazione e mettici il chiavistello, cioè l'amore di Dio.

E chi è capace di ciò senz'essere aiutato da Dio che viene pregato da noi?

Gli uomini poi vengono tentati in diversi modi: tentati con favori, tentati con minacce; chi non riesce a sedurre con la corruzione, cerca di sedurre con l'intimidazione.

Ma chi è unito strettamente a Dio ed è esaudito da Dio quando lo invoca dicendo: Non c'indurre in tentazione, vince le vane apprensioni.

Per conseguenza in questa vita abbiamo bisogno di domandare di non essere indotti in tentazione, perché quaggiù ci sono tentazioni, e di essere liberati dal male, poiché quaggiù c'è il male.

In conclusione tutte queste domande assommano a sette: tre riguardano la vita eterna, quattro la vita presente.

Sia santificato il tuo nome: ciò avrà luogo sempre.

Venga il tuo regno: questo regno esisterà sempre.

Sia fatta la tua volontà come in cielo così anche in terra: ciò accadrà sempre.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano: ciò non avrà luogo sempre.

Rimetti a noi i nostri debiti: non sarà sempre necessario.

Non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male: non sarà sempre necessario, ma dove ci sono la tentazione e il male, lì abbiamo bisogno di fare questa preghiera.

La preghiera vi dà coraggio non solo d'imparare a chiedere a Dio Padre ch'è nei cieli ciò che desiderate, ma anche d'imparare che cosa dovete desiderare. Amen.

Indice