Discorsi sul Nuovo Testamento |
1 - Nelle tribolazioni si deve prendere consiglio da Cristo
2 - La vita presente è piena d'affanni
3 - In vario modo si turba chi tesoreggia
4 - Forse si accumulano ricchezze per i ladri
5 - Bisogna chiedere consiglio a Cristo
6 - Le ricchezze devono trasferirsi in cielo
Ogni uomo che si trova in qualche tribolazione e si sente impotente nella propria causa va in cerca di qualche persona assennata per avere un consiglio e sapere quale condotta seguire.
Facciamo allora conto che tutta l'umanità sia, per così dire, un solo uomo.
Questo cerca d'evitare il male ma gli spiace di fare il bene, e perciò crescendo le sue tribolazioni e sentendosi impotente nella propria condizione, chi altri può trovare più sapiente di Cristo per avere un consiglio?
Se può trovarne uno migliore, faccia pure quello che vuole.
Se però non ha la possibilità di trovarne uno migliore, ricorra al Cristo; dovunque lo troverà, lo consulti, accolga il suo consiglio veridico, osservi i suoi precetti salutari, e così potrà evitare grandi guai.
Ora dei mali presenti temporali gli uomini inorridiscono e si affliggono e, angustiati per causa di essi, si abbandonano a frequenti mormorazioni e, mormorando, offendono tanto chi vuole correggerli, da non riconoscere in lui il Salvatore.
I mali presenti sono dunque senza dubbio passeggeri; o sono essi che passano attraverso di noi o siamo noi a passare attraverso di essi; o passano durante la nostra vita oppure si allontanano alla nostra morte.
Trattandosi di tribolazioni, non è grave ciò ch'è breve nel tempo.
Se uno pensa al domani, non potrà far tornare indietro il giorno di ieri.
All'arrivo di posdomani sarà ieri anche il domani.
Tuttavia, se gli uomini con tanti affanni si arrovellano per sfuggire alle tribolazioni temporali che trascorrono, o meglio che volano via, che cosa deve escogitarsi perché si evitino quelle che persisteranno e dureranno all'infinito?
Un affare penoso è la vita dei mortali.
Che altro è quaggiù il nascere se non entrare in una vita piena d'affanni?
Degli affanni futuri e più gravi è testimonio lo stesso pianto dei bambini.
Da questo penoso banchetto nessuno può sottrarsi.
Si deve bere ciò che ci ha propinato Adamo.
Siamo stati creati dalle mani della Verità ma a causa del peccato siamo stati gettati nei giorni della vanità. ( Qo 7,16 )
Siamo stati creati ad immagine di Dio, ( Gen 1,26 ) ma l'abbiamo cancellata con la trasgressione del peccato.
Ecco perché il salmo ci ricorda come siamo stati fatti e in quale stato ci siamo ridotti.
Dice infatti: Benché l'uomo cammini nell'immagine: ( Sal 39,7 ) ecco come è stato creato.
In quale stato si è ridotto? Ascolta quel che segue: Tuttavia si turba invano. ( Sal 39,7 )
Cammina nell'immagine della verità, e si turba per il consiglio della vanità.
Per conseguenza vedi il suo turbamento: vedi e guardandoti per così dire in uno specchio, non essere contento di te stesso.
Benché - dice - l'uomo cammini nell'immagine, e per questo una gran cosa è l'uomo, tuttavia si turba invano.
E come se noi domandassimo: "Perché, ti domando, perché si turba invano?".
Accumula ricchezze - risponde - e non sa per chi le raccoglie. ( Sal 39,7 )
Ecco, quell'uomo, cioè tutto quanto il genere umano, come se fosse un unico uomo, che si sente impotente nella propria causa, perde il buon senso, si allontana dalla via della saggezza, accumula ricchezze e non sa per chi le raccoglie.
Che c'è di più assurdo, quale disgrazia è più deplorevole?
Le accumula forse almeno per lui? No! Perché non per lui?
Perché è destinato a morire, perché breve è la vita d'un uomo, perché il tesoro perdura, ma presto passa chi accumula.
Ecco perché provando commiserazione per l'uomo che cammina nell'immagine, che riconosce la verità ma va dietro alla vanità: Invano - dice - si turba.
Ho compassione di lui; accumula ricchezze e non sa per chi le mette da parte.
Per lui? No perché l'uomo morrà, mentre rimarrà il suo tesoro.
Per chi dunque? Hai un consiglio? Dallo anche a me.
Non hai un consiglio da darmi? Non l'hai dunque nemmeno tu!
Se quindi non lo abbiamo nessuno dei due, cerchiamolo ambedue, accogliamolo entrambi.
Discutiamo dunque insieme. Tu sei turbato, tesorizzi, pensi ti affatichi, stai all'erta anche di notte.
Durante il giorno sei travagliato dalle fatiche, durante la notte sei agitato da timori.
Affinché la tua borsa si riempia di soldi, l'anima tua è in preda alla febbre per le preoccupazioni.
Vedo e me ne dolgo; sei turbato e, come dice colui che non sa ingannare, ti turbi invano.
Tu infatti accumuli ricchezze. Anche ammesso che riesca bene ogni tua impresa, per non parlare delle perdite che subisci, di tanti pericoli e della morte corrispondente a ciascun guadagno - parlo della morte non dei corpi, ma di quella spirituale procurata dai cattivi pensieri; ancorché aumenti l'oro, si perde la fede; ancorché tu ti vesta esternamente, nell'interno tu ti trovi spogliato - per lasciare dunque da parte queste nefaste conseguenze, per non parlare d'altre cose, per tralasciare le avversità, per considerare solo la prosperità, ecco tu accumuli ricchezze; ecco, i guadagni affluiscono da ogni parte, e l'oro scorre [ verso di te ] come l'acqua dalle sorgenti; dappertutto avvampa l'indigenza, ma [ per te ] da ogni parte affluisce l'abbondanza.
Non hai udito: La ricchezza viene in abbondanza, non attaccate ad essa il vostro cuore? ( Sal 62,11 )
Ecco, sì, tu guadagni, ti affanni non senza risultato, ma ti turbi invano.
"Perché - mi domandi - mi turbo invano?
Ecco, riempio i sacchi, le mie stanze a stento riescono a contenere quel che guadagno; perché mi turbo invano?".
Perché tu accumuli ricchezze e non sai per chi le metti insieme.
Oppure, se sai per chi le raccogli, ti scongiuro: dillo anche a me. Ti ascolterò.
Per chi? Se non ti turbi invano, dimmi per chi accumuli ricchezze.
"Per me", dici. Osi dire così tu che sei destinato a morire? "Per i miei figli", dici.
Osi dire così riguardo a persone destinate a morire? Che grande pietà, il padre accumula ricchezze per i figli!
È, al contrario, una grande stoltezza: tesoreggia, per individui destinati a morire, uno destinato anch'egli a morire.
Se non accumuli per te poiché, essendo destinato alla morte, dovrai abbandonare tutto ciò che raccogli, questa è la condizione anche dei figli: sono destinati a succederti, non a vivere eternamente.
Tralascio di dire per quale razza di figli tu accumuli, perché potrebbe darsi che quel ch'è stato messo insieme dalla cupidigia venga dissipato dalla lussuria.
Un altro a causa di una vita dissoluta scialacqua quello che tu hai ammassato con tante fatiche.
Ma non voglio parlare di ciò. Forse i tuoi figli saranno buoni, non saranno dissoluti; conserveranno ciò che hai loro lasciato, aumenteranno ciò che hai serbato per loro, non manderanno a male quel che hai accumulato.
I tuoi figli saranno ugualmente stolti se faranno così, se imiteranno in ciò te, loro padre.
Dico loro ciò che dicevo a te, lo dico a tuo figlio per cui serbi le ricchezze; gli dico: "Tu accumuli ricchezze ma non sai per chi le raccogli".
Come in realtà non lo sapevi tu, così non lo sa nemmeno lui.
Se in lui perdurò la vanità, non venne forse a mancare in lui la verità?
Tralascio di dire che, forse mentre tu vivi, accumuli ricchezze per un ladro.
In una sola notte egli viene e trova ciò che hai raccolto in tanti giorni e tante notti.
Tu forse ammassi ricchezze per un brigante, per un predone.
Non voglio dire di più, per non rinnovare il dolore di quanti hanno subìto tali danni.
Quanti beni ammassati dall'inutile vanità vengono trovati dall'ostile crudeltà!
Non devo essere proprio io ad augurare [ tali sciagure ] ma è dovere di tutti temerle.
Dio allontani da noi un tale flagello. Bastino le avversità permesse da lui.
Preghiamo tutti che Dio allontani un tale flagello.
Ce lo risparmi lui, che per questo lo preghiamo.
Ma se ci domanderà per chi accumuliamo, che cosa risponderemo?
Tu dunque, o uomo, chiunque tu sia, che accumuli ricchezze invano, in qual modo risponderai a me che discuto con te e con te chiedo un consiglio in una faccenda che interessa tutti?
Tu infatti dicevi e rispondevi: "Accumulo ricchezze per mio figlio, per i miei figli, per i miei posteri".
Ho già detto quante sciagure si devono temere anche riguardo ai figli.
Ma supponi che i tuoi figli vivranno diversamente da quanto pensa il nemico; supponiamo che vivano come desidera il loro padre.
Quanti in simili condizioni sono stati impotenti? L'ho detto e l'ho ricordato.
Tu ti sei spaventato, ma non ti sei emendato.
Orbene, che cosa mi risponderai se non: "Forse no"?
Anch'io ho parlato così: "Accumulerai ricchezze forse per un ladro - dico - forse per un brigante, forse per un predone".
Non ho detto: "certamente". "forse non accadrà". Non sai dunque che accadrà, ti turbi invano.
Vedi quanto è vero quel che ha detto la Verità, quanto inutilmente si turbi la vanità.
Hai ascoltato, finalmente forse hai capito perché, proprio mentre stai dicendo: "Forse per i miei figli", non osi dire: "Sono certo che è per i miei figli".
Non sai dunque per chi le accumuli.
Come dunque io constato e come dicevo prima, fallito nella tua causa, non trovi che cosa tu possa rispondermi ma neppure io trovo cosa rispondere a te.
Cerchiamo dunque ambedue, chiediamo consiglio ambedue.
Abbiamo a disposizione non un sapiente, ma la Sapienza in persona.
Ascoltiamo ambedue: Cristo, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani; ma per quelli che Dio ha chiamati, sia giudei che pagani, Cristo è potenza e sapienza di Dio. ( 1 Cor 1,23-24 )
Perché prepari mezzi di difesa per le tue ricchezze? Ascolta la Potenza di Dio: nulla è più forte.
Perché vai in cerca di argomenti a tuo favore per giustificare le tue ricchezze?
Ascolta la Sapienza di Dio: nulla e più preveggente.
Forse le mie parole ti scandalizzeranno e sarai simile a un giudeo, poiché Cristo è scandalo per i giudei.
Forse le mie parole ti sembreranno stolte e sarai come un pagano, perché il Cristo è stoltezza per i pagani.
Tu sei cristiano, sei stato chiamato da Dio; ma per quelli che sono stati chiamati da Dio, sia giudei che pagani, Cristo è Potenza e Sapienza di Dio.
Non ti rattristare delle mie parole. Non ti scandalizzare, non disprezzare, facendo smorfie, quella che ti pare mia insipienza.
Ascoltiamo tutti, poiché, quel che dirò io, l'ha detto Cristo.
Disprezzi il banditore? Temi almeno il giudice.
Che dirò dunque? Poco prima il lettore del Vangelo mi ha quasi liberato da questa preoccupazione.
Io non leggo, ma mi ricordo ciò ch'è stato letto.
Chiedevi un consiglio trovandoti a mal partito nella tua causa: vedi che cosa ti dice la sorgente del giusto consiglio, sorgente dalla quale [ puoi attingere ] per riempire i recipienti fino all'orlo senza temere il veleno: Non accumulate ricchezze sulla terra, dove i tarli e la ruggine distruggono e i ladri scassinano e rubano.
Accumulate piuttosto le vostre ricchezze nel cielo, dove i ladri non possono arrivare e i tarli non possono distruggere.
Dove saranno le tue ricchezze, lì sarà anche il tuo cuore. ( Mt 6,19-21 )
Che aspetti di più? La cosa è chiara.
Il consiglio è manifesto, ma la cupidigia è nascosta, anzi non è nascosta ma, ciò ch'è ancora peggio, è manifesta anch'essa.
Le rapine infatti non cessano d'imperversare, non cessa l'avarizia dal frodare né la malizia dallo spergiurare.
Tutto ciò a quale scopo? Per accumulare ricchezze.
E per riporle dove? Nella terra.
Giustamente, per verità, dalla terra sono riposte sulla terra.
Poiché all'uomo, dal quale ho detto che ci è stata propinata la pena, quando peccò fu detto: Tu sei terra e in terra tornerai. ( Gen 3,19 )
A ragione le ricchezze sono [ da un tale uomo ] riposte sulla terra, poiché il suo cuore è sulla terra.
Dov'è dunque il cuore che abbiamo presso il Signore?1
Addoloratevi voi che avete compreso, correggetevi se vi siete addolorati.
Fino a quando lodare ma non fare? È vero, non c'è nulla di più vero.
Ma si faccia ciò ch'è vero! Noi lodiamo l'unico Dio ma non ci convertiamo, e così anche a questo proposito ci turbiamo invano.
Non accumulate dunque ricchezze sulla terra, sia che abbiate sperimentato come perisca ciò che si mette da parte sulla terra, sia che non l'abbiate sperimentato, ma temete di sperimentare ciò che è successo ad altri.
Non ti correggono le prediche, ti correggano allora gli esempi!
Non ci si alza la mattina, non si fa un passo fuori di casa senza sentir dire da tutti, ad una voce: "Guai a noi, il mondo va in rovina".
Se va in rovina, perché non ti trasferisci altrove?
Se un architetto ti dicesse che la tua casa sta per andare in rovina, non ti trasferiresti forse piuttosto che mormorare?
Il costruttore del mondo ti dice che il mondo andrà in rovina.
Non lo puoi contraddire. Ascolta la voce di Dio che predice, ascolta il consiglio di Dio che ti ammonisce.
Ecco la voce di Dio che predice: Il cielo e la terra passeranno. ( Mt 24,35 )
Ecco la voce di Dio che ammonisce: Non accumulate ricchezze sulla terra. ( Mt 6,19 )
Se dunque credi alla sua predizione e non disprezzi la sua ammonizione, sia fatto quello che dice.
In realtà chi ha dato tale consiglio non ha voluto che perdiate ciò che avete, ma piuttosto ha ammonito perché non lo perdiate.
Perché non si segue il consiglio di trasferirlo in cielo?
Non si tratta di trasferirlo nel cielo del quale è detto: Il cielo e la terra passeranno. ( Mt 24,35 )
Altrimenti chi ascolterebbe il consiglio di chi ammonisce di trasferirsi da un edificio in rovina a un altro anch'esso in rovina?
Esistono i cieli dei cieli, ( 1 Re 8,27; Sir 16,18 ) come esiste il Santo dei santi, ( Es 26,34; 1 Re 6,16 ) come esistono i secoli dei secoli. ( Tb 8,9 )
Accumulate ricchezze nel cielo. ( Mt 6,20 ) I cieli narrano la gloria di Dio. ( Sal 19,2 )
Forse quando dài a un giusto, dài al cielo.
Se poi dài a un ingiusto, non sbagli neppure in questo caso, poiché se il nemico ha fame gli darai da mangiare; ( Rm 12,20 ) in realtà tu ubbidisci al Creatore del cielo e della terra.
Sii dunque sollecito nel trasferire. Hai molti beni accumulati? Devi piuttosto trasferirli.
Non voglio che la pietà perda ciò che ha messo da parte la vanità. Trasferiscilo.
Possiedi ricchezze di cui possono avere a sufficienza i poveri di Cristo.
Le avversità del mondo ti hanno procurato molti facchini.
Noi abbiamo parlato e voi avete udito, anzi ha parlato Dio e noi abbiamo udito insieme.
Ci conceda l'aiuto per metterlo in pratica colui che ci ha dato il consiglio di emendarci.
Rivolti al Signore. Amen.
Indice |
1 | Canon M., praef. |