Discorsi sul Nuovo Testamento |
1.1 - Osservare i comandamenti per meritare la vita
2.2 - I ricchi si salvano difficilmente
3.3 - La superbia tarlo della ricchezza
3.4 - Che fare con le ricchezze
4.5 - Quanto distribuire ai poveri
5.6 - I poveri devono frenare le cupidigie
6.7 - L'incontro del ricco e del povero
Il brano del Vangelo che poc'anzi è risuonato alle nostre orecchie richiede piuttosto chi l'ascolti e lo metta in pratica anziché uno che lo spieghi.
Che c'è più chiaro di queste parole di luce: Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti? ( Mt 19,17 )
Che cosa devo dire allora? Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti.
Chi c'è che non vorrebbe la vita? e tuttavia chi è che vorrebbe osservare i comandamenti?
Se non vuoi osservare i comandamenti, perché cerchi la vita?
Se tu sei pigro nel fare il bene, perché ti affretti a ricevere il premio?
Quel giovinetto ricco aveva affermato d'aver osservato i comandamenti, ma si sentì dire precetti più elevati: Se vuoi essere perfetto, ti manca una sola cosa; va' a vendere tutto quello che hai e ciò che ricaverai dallo ai poveri, poiché non lo perderai, ma avrai un tesoro nel cielo.
Poi vieni e seguimi. ( Mt 19,21 )
Che cosa infatti potrebbe giovarti, se lo facessi e poi non mi seguissi?
Ma quello se ne andò triste e mesto, come avete sentito, poiché aveva molte ricchezze.
Ciò che sentì quel giovane, l'abbiamo sentito anche noi.
La bocca di Cristo è il Vangelo.
Egli siede in cielo, ma non cessa di parlare sulla terra.
Cerchiamo di non essere sordi: poiché egli parla con voce potente.
Cerchiamo di non essere come dei morti, poiché la sua voce è un tuono.
Se non vuoi osservare i precetti più difficili, osserva quelli meno difficili.
Se i più difficili sono per te un peso gravoso; prendi su di te almeno i più facili.
Perché sei pigro rispetto agli uni e agli altri? Perché ti ribelli agli uni e agli altri?
I più difficili sono: Vendi tutto ciò che hai, e da' il ricavato ai poveri; poi vieni e seguimi. ( Mt 19,21 )
I più facili sono: Non uccidere; non commettere adulterio; non cercare falsa testimonianza; non rubare; onora tuo padre e tua madre; ama il prossimo tuo come te stesso. ( Mt 19,19 )
Metti in pratica questi. Perché grido verso di te di vendere i tuoi beni dal momento che non posso costringerti a non rubare i beni altrui?
Hai sentito: Non rubare, e tu invece rubi.
Davanti a sì gran giudice non ti ritengo più un ladro ma un predone.
Abbiti riguardo, abbi pietà di te stesso.
La vita presente ti dà ancora una dilazione; non rigettare la correzione.
Sei stato ladro ieri, non esserlo anche oggi.
Forse lo sei stato anche oggi, non esserlo domani.
Poni termine una buona volta al male e come premio esigi il bene.
Vuoi avere i beni e tu non vuoi essere buono: la tua vita è in contraddizione con i tuoi desideri.
Se è un gran bene avere una buona casa di campagna, quanto gran male è avere un'anima cattiva?
Il ricco se ne andò via rattristato, e il Signore disse: Quanto è difficile che un ricco entri nel regno dei cieli! ( Mt 19,23 )
E dopo aver fatto vedere con una similitudine quanto è difficile, dimostrò ch'è tanto difficile che è assolutamente impossibile.
Ora tutto ciò ch'è impossibile è difficile, ma, non tutto ciò ch'è difficile è impossibile.
Come sia difficile, fa' attenzione alla similitudine: Io vi assicuro che è più facile per un cammello passare per la cruna d'un ago, che per un ricco entrare nel regno dei cieli. ( Mt 19,24 )
Che un cammello passi per la cruna d'un ago!
Se avesse affermato ciò d'una pulce, sarebbe lo stesso una cosa impossibile.
I discepoli per conseguenza all'udire ciò rimasero rattristati e dissero: Se è così, chi mai potrà salvarsi? ( Mt 19,25 ) chi dei ricchi?
Voi, poveri, ascoltate Cristo; parlo al popolo di Dio.
Molti siete poveri: almeno voi apprendete; e comunque ascoltate.
Chi tra voi si vanta della povertà, si guardi dalla superbia per non essere superato da chi è ricco ma umile: si guardi dalla mancanza di fede per non essere superato da chi è ricco ed ha spirito di fede; si guardi dall'ubriachezza per non esser vinto da chi è ricco e sobrio.
Voi non dovete vantarvi della povertà se quelli non devono vantarsi della ricchezza.
Ascoltino i ricchi, se tuttavia qui ce ne sono; ascoltino l'Apostolo: Raccomanda ai ricchi di questo mondo - poiché ci sono ricchi dell'altro mondo: i poveri sono i ricchi dell'altro mondo, i ricchi dell'altro mondo sono gli Apostoli, i quali dicevano: Rassomigliamo a gente che non ha nulla eppure possiede tutto. ( 2 Cor 6,10 )
Perché sappiate di quali ricchi egli parla, aggiunge di questo mondo.
Ascoltino dunque l'Apostolo i ricchi di questo mondo: Ai ricchi di questo mondo - dice - raccomanda di non essere superbi. ( 1 Tm 6,17 )
Il primo tarlo roditore della ricchezza è la superbia.
È un tarlo dannoso, rode ogni cosa e manda tutto in rovina.
Raccomanda quindi loro di non essere superbi e non riporre la loro speranza nella ricchezza insicura, ( 1 Tm 6,17 ) perché uno per caso non si addormenti ricco e si alzi povero.
Raccomanda di non riporre la speranza nelle ricchezze insicure - sono parole dell'Apostolo - ma nel Dio vivente.
Il ladro ti potrà portar via l'oro, ma chi potrà toglierti Dio?
Che cosa ha un ricco, se non ha Dio?
Che cosa non ha il povero, se possiede Dio?
[ Raccomanda di ] non riporre la speranza nella ricchezza - dice - ma nel Dio vivente, il quale ci dà tutto in abbondanza, perché ne possiamo godere, ( 1 Tm 6,17 ) e con tutto il resto dà anche se stesso.
Se dunque non devono riporre la speranza nelle ricchezze e non far conto su di esse, ma confidare nel Dio vivente, che cosa devono fare con le ricchezze?
Ascolta che cosa devono fare: Siano ricchi di opere buone. ( 1 Tm 6,18 )
Che significa questo? Spiegacelo, o Apostolo.
Molti infatti non vogliono capire quello che non vogliono fare.
Spiegacelo, o Apostolo: non dare occasione di compiere cattive azioni a causa dell'oscurità della tua espressione.
Dicci perché hai detto: Siano ricchi d'opere buone.
Ascoltino e comprendano: non sia loro permesso di scusarsi, ma piuttosto accusino se stessi e ripetano ciò che abbiamo udito poc'anzi nel salmo: Poiché io riconosco il mio peccato. ( Sal 51,5 )
Di' tu che significa: Siano ricchi d'opere buone. Significa: "Diano generosamente".
4.4. Che significa: Diano generosamente? Forse non si comprende nemmeno questo?
Diano generosamente, mettano in comune i loro beni. ( 1 Tm 6,18 )
Tu hai ciò che non ha un altro: partecipalo agli altri, affinché anche tu possa essere fatto partecipe di altri beni.
Partecipa i tuoi beni quaggiù e parteciperai ai beni dell'altra vita.
Partecipa quaggiù il tuo pane e lassù riceverai un altro pane.
Quale pane tu dài quaggiù? Quello che raccogli con sudore e fatica a causa della maledizione del primo uomo.
Quale pane avrai nell'altra vita? Colui che ha detto: Io sono il pane, quello vivente, disceso dal cielo. ( Gv 6,51 )
Da un lato sei ricco, da un altro sei povero.
Possiedi l'oro, ma non hai ancora Cristo presente nel tuo cuore.
Distribuisci quel che hai per ricevere quel che non hai.
Siano ricchi di opere buone, siano generosi nel dare e mettano in comune i loro beni. ( Lc 18,12 )
Dovranno allora perdere tutte le loro sostanze? Ne facciano parte agli altri, dice, non: "Diano tutto".
Tengano per sé quanto basta, tengano pure più di quanto basta.
Diamone una parte. Quale parte? Una decima parte.
Davano la decima gli scribi e i farisei. Vergogniamoci, fratelli.
Davano le decime coloro per i quali Cristo non aveva ancora versato il suo sangue.
Davano le decime gli scribi e i farisei, perché tu non debba pensare di compiere chissà quale grande azione perché dividi col povero il tuo pane, mentre ciò è appena un millesimo delle tue sostanze.
Eppure non ti rimprovero: fa' almeno ciò.
Ho tanta sete, tanta fame che mi accontento di queste briciole.
Non tacerò tuttavia ciò che ha detto da vivo Colui ch'è morto per noi: Se la vostra giustizia non sarà più grande di quella degli scribi e dei farisei - è detto - non entrerete nel regno dei cieli. ( Mt 5,20 )
Egli non ci accarezza; è medico e arriva nel vivo: Se la vostra giustizia non sarà più grande di quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Gli scribi e i farisei davano le decime. Che vuol dire? Interrogate voi stessi.
Vedete voi che cosa fate, quanto distribuite del vostro, che cosa date, che cosa lasciate per voi, che cosa spendete in elemosine, che cosa riservate per appagare le vostre passioni sregolate.
Ebbene: Siano generosi nel dare, mettano in comune quel che possiedono per prepararsi in tal modo un tesoro sicuro per l'avvenire, per ottenere la vera vita. ( 1 Tm 6,18-19 )
Ho ammonito i ricchi; ora ascoltate voi, poveri. Voi, ricchi, date; voi, poveri, non rubate.
Voi, ricchi, distribuite i vostri beni; voi, poveri, frenate le vostre cupidigie.
Voi, poveri, dovete ascoltare il medesimo Apostolo: È certamente un gran guadagno.
Il guadagno è l'acquisto d'un lucro.
È certamente un gran guadagno - dice - la pietà unita alla sufficienza. ( 1 Tm 6,6 )
In comune con i ricchi voi avete il mondo, ma non avete in comune con i ricchi la casa; avete però in comune il cielo e la luce.
Cercate la sufficienza, cercate quanto vi basti, non il di più.
Tutto il resto appesantisce, non solleva, è di onere non di onore: È un gran guadagno la pietà unita alla sufficienza.
Innanzi tutto la pietà. La pietà è il culto di Dio.
La pietà, unita alla sufficienza. Poiché in questo mondo non abbiamo portato nulla. ( 1 Tm 6,7 )
Hai forse portato qualcosa in questo mondo? Ma neppure voi, ricchi, avete portato nulla.
Tutto lo avete trovato qui; siete nati nudi come i poveri.
Avete in comune la debolezza del corpo, in comune i vagiti, testimoni delle miserie.
Poiché nulla abbiamo portato in questo mondo ( lo dice ai poveri ), ma non possiamo nemmeno portar via nulla.
Quando abbiamo da mangiare e da vestirci, dobbiamo accontentarci.
Poiché quelli che vogliono diventare ricchi ( 1 Tm 6,8-9 ) < … >
Coloro che vogliono diventarlo, non: "Coloro che già lo sono".
Quelli che lo sono, lo siano pure!
Hanno sentito ciò che li riguarda, che siano cioè ricchi d'opere buone, generosi nel dare, mettano in comune.
6.6. Hanno udito i ricchi. Udite adesso voi che non lo siete ancora.
Quelli che vogliono diventar ricchi cadono nelle tentazioni e nella trappola di molti desideri disastrosi. ( 1 Tm 6,9 )
Non avete paura? Sentite il seguito.
I quali fanno precipitare gli uomini nella rovina e nella perdizione.
Non hai paura? L'avarizia è infatti la radice di tutti i mali. ( 1 Tm 6,10 )
L'avarizia è voler essere ricco, non esserlo già.
Proprio questa è l'avarizia.
Non hai paura di precipitare nella rovina e nella perdizione?
Non hai paura della cupidigia del denaro ch'è la radice d'ogni male?
Dal tuo campo tu estirpi la radice delle spine e non estirpi dal tuo cuore la radice delle funeste cupidigie?
Tu ripulisci il tuo campo perché il tuo ventre ne riceva il frutto e non ripulisci il tuo cuore per farvi abitare il tuo Dio?
Radice d'ogni male è in effetti la cupidigia del denaro; alcuni seguendo tale passione si sono allontanati dalla fede e si sono cacciati da se stessi in molti dolori. ( 1 Tm 6,10 )
Avete udito che cosa dovete fare, che cosa dovete temere, come si compra il regno dei cieli e come viene impedito l'ingresso nel regno dei cieli.
Andate tutti d'accordo in base alla parola di Dio.
Il ricco e il povero li ha creati Dio.
Lo dice la Scrittura: Il ricco e il povero si sono incontrati; l'uno e l'altro li ha creati il Signore. ( Pr 22,2 )
Il ricco e il povero si sono incontrati. In quale strada, se non in questa vita?
Nasce il ricco e nasce il povero.
V'incontrate camminando insieme per la stessa strada.
Tu non devi opprimere, tu invece non devi frodare.
L'uno ha bisogno, l'altro ha dei beni.
D'altra parte l'uno e l'altro li ha creati il Signore.
Egli per mezzo del possidente aiuta l'indigente e per mezzo di chi non possiede nulla mette alla prova colui che possiede.
Abbiamo udito, abbiamo parlato; dobbiamo aver paura, esser guardinghi, pregare, arrivare.
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