Discorsi sul Nuovo Testamento |
1 - La Sacra Scrittura come una tavola imbandita
2 - Il miracolo dei sette pani in senso allegorico
3 - Significato simbolico relativo agli sfamati con i sette pani
4 - Chi è colui che invita al banchetto
5 - L'invitato che non aveva l'abito di nozze
6 - Quell'unico invitato cacciato via ne raffigura molti
7 - L'abito di nozze è la carità
Quando vi spieghiamo le Sacre Scritture, vi spezziamo, per così dire, il pane.
Voi accoglietelo con grande avidità, e fate sgorgare dal cuore una lode abbondante; e poiché vi saziate al banchetto, non siate scarsi di opere e di azioni buone.
Ma ciò che io vi dispenso non è roba mia.
Io mangio ciò che mangiate voi, vivo anch'io di ciò di cui vivete voi.
Abbiamo in cielo una dispensa comune; di lì viene la parola di Dio.
I sette pani simboleggiano le sette differenti azioni dello Spirito Santo; i quattromila individui sono figura della Chiesa posta sotto l'autorità dei quattro Vangeli; le sette ceste piene di pezzi avanzati ( Mc 8,6-8 ) rappresentano la perfezione della Chiesa.
In effetti spesso con questo numero è raffigurata la perfezione.
Come si spiega infatti ciò che sta scritto: Ti loderò sette volte al giorno? ( Sal 119,164 )
Sbaglia forse uno che non lodasse il Signore altrettante volte?
Che significa dunque: Ti loderò sette volte? Significa solo: "Non cesserò mai di lodarti".
Chi dice: sette volte, vuole indicare tutto il tempo; per questo il corso dei secoli si compie con l'avvicendarsi continuo dei sette giorni della settimana.
Che significa dunque: Ti loderò sette volte al giorno?
Significa ciò che è detto in un altro passo: La sua lode sarà sempre sulla mia bocca. ( Sal 34,2 )
In rapporto alla stessa perfezione Giovanni scrive alle sette Chiese.
L'Apocalisse è un libro dell'evangelista Giovanni: scrive alle sette Chiese. ( Ap 1,4 )
Siate veritieri, riconoscete il simbolismo di quelle sette ceste.
In realtà quei pezzi avanzati non andarono perduti ma tornarono utili anche a voi poiché anche voi appartenete alla Chiesa.
Per il fatto poi che vi spiego queste verità, io servo Cristo; voi invece quando ascoltate tranquillamente, state a tavola.
Io sto seduto col corpo ma sto in piedi col cuore e nel prestarvi il mio servizio, mi preoccupo di evitare che qualcuno di voi si disgusti non già del cibo ma del piatto su cui vi è offerto.
Voi sapete - l'avete sentito ripetere spesso - che il banchetto di Dio richiede lo spirito, non il ventre.
Non c'è dubbio che furono saziate quattromila persona con sette pani; che cosa c'è di più meraviglioso?
E tuttavia ciò non sarebbe stato sufficiente, se non fossero state riempite anche sette ceste dei pezzi avanzati.
O misteri profondi! Erano opere meravigliose, ma opere che parlavano!
Se ne capirai il significato, quei fatti sono parole.
Anche voi fate parte di quei quattromila, poiché vivete sotto l'autorità dei quattro Vangeli.
Nel numero degli sfamati non rientravano i bambini e le donne.
In realtà così è detto: Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare i bambini e le donne. ( Mt 15,38 )
Come se gli insensati e gli effeminati fossero incalcolabili!
Tuttavia cerchino di mangiare anche loro.
Si mettano a mangiare; forse così i bambini cresceranno e cesseranno d'essere bambini; forse gli effeminati si correggeranno e diventeranno casti.
Vengano a mangiare: noi stiamo qui a distribuire il cibo, a prenderci cura di voi.
Ma è Dio che esamina i convitati alla sua tavola e, se non si correggeranno, Colui che ha potuto invitarli, potrà pure separarli.
Lo sapete, carissimi; richiamate alla mente la parabola del Vangelo, ricordate che il Signore entrò nella sala del banchetto per vedere i commensali in un banchetto offerto da lui.
Il capofamiglia, come sta scritto, vi trovò un individuo senza l'abito di nozze. ( Mt 22,11 )
Orbene, a invitare alle nozze era stato lo sposo ch'è bello al di sopra dei figli degli uomini. ( Sal 45,3 )
Quello sposo si è fatto brutto per la sua sposa brutta al fine di renderla bella.
Come mai, egli ch'era bello, s'è fatto brutto? Se non lo proverò, sarò blasfemo.
Della sua bellezza mi dà testimonianza il Profeta che dice: Bello al di sopra dei figli degli uomini.
Della sua bruttezza mi dà testimonianza un altro Profeta che dice: Lo abbiamo visto privo di bellezza e di avvenenza, ma il suo volto era privo di maestà e deforme era il suo aspetto. ( Is 53,2 )
O Profeta, a te che dici: Bello al di sopra dei figli degli uomini, si contrappone un'affermazione contraria: contro di te viene fuori un altro Profeta e dice: "Tu mentisci"; lo abbiamo visto noi.
Che significa ciò che afferma: Bello al di sopra dei figli degli uomini?
Noi abbiamo visto ch'egli non aveva né bellezza né attrattiva.
Dunque questi due Profeti sono in contraddizione riguardo alla pietra angolare di pace?
Ambedue parlano di Cristo, ambedue parlano della pietra angolare.
Nell'angolo concordano le pareti. Se non vanno d'accordo, l'edificio non sussiste, ma va in rovina.
I Profeti vanno d'accordo, non lasciamoli nel contrasto, anzi, al contrario, cerchiamo di capire il loro accordo, poiché essi non possono essere in disaccordo.
Tu, Profeta, che dici: Bello al di sopra dei figli degli uomini, dove l'hai visto? Rispondi, rispondi: dove l'hai visto?
Pur sussistendo nella natura di Dio, egli non reputò come un'usurpazione il suo essere uguale a Dio. ( Fil 2,6 )
Ecco dove l'ho visto. Dubiti forse che Colui ch'è uguale a Dio sia bello al di sopra dei figli degli uomini?
Tu hai risposto; risponda ora colui che dice: Noi lo abbiamo visto e non aveva né bellezza né attrattiva.
Tu lo dici, ma dimmi dove l'hai visto.
Egli comincia dalle parole del medesimo Apostolo; questo Profeta comincia a citare dove ha terminato a citare il primo.
Dove ha terminato questo? Pur sussistendo nella natura di Dio, non considerò come un'usurpazione il suo essere uguale a Dio.
Ecco dove ha visto Colui ch'è bello al di sopra dei figli degli uomini; ora devi dire tu dove lo hai veduto che non aveva né bellezza né attrattiva.
Ecco dove: Ma spogliò se stesso prendendo la natura di servo, e divenne simile agli uomini avendo preso l'aspetto di uomo. ( Fil 2,7 )
A proposito della sua deformità l'Apostolo dice ancora: Umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte e alla morte sulla croce. ( Fil 2,8 )
Ecco dove l'ho visto. Ambedue dunque vanno d'accordo e sono in pace tra loro.
Che cosa c'è di più bello di Dio? Che cosa più deforme del Crocifisso?
Ecco dunque questo sposo bello al di sopra dei figli degli uomini, ( Sal 45,3 ) che si è fatto deforme per far bella la sua sposa; la sposa alla quale viene detto: O bellissima tra le donne!. ( Ct 1,7 )
Di questa si dice: Chi è costei che sale imbiancata ( Ct 3, 6 sec. LXX ) tutta splendente, non già offuscata da un colorito fallace?
Questo sposo dunque, che aveva invitato alle nozze, trovò un tale che non aveva l'abito di nozze e gli disse: Amico, perché sei entrato qua senza avere l'abito di nozze?
Quello ammutolì, poiché non trovò nulla da rispondergli.
Allora il capofamiglia, ch'era entrato, disse: Legategli le mani e i piedi e gettatelo fuori nelle tenebre ove piangerà e batterà i denti. ( Mt 22,12-13 )
Per una colpa così piccola un castigo così grave? Grave senza dubbio!
Si dice ch'è una colpa lieve non avere l'abito di nozze: è lieve per quelli che non la capiscono.
Quando mai il capofamiglia si sarebbe irritato in quel modo, avrebbe giudicato in quel modo, sì da far cacciare, legato mani e piedi, fuori nelle tenebre a piangere e a battere i denti quel tale trovato senza l'abito di nozze, se l'essere privo di quell'abito non fosse stata una colpa assai grave?
Io dico che voi siete stati invitati per mezzo mio e anche se vi ha invitato il capofamiglia, vi ha invitati per mezzo mio.
Tutti siete nella sala del banchetto: dovete avere l'abito di nozze.
Vi spiego qual è, affinché l'abbiate tutti e, se adesso mi ascolta qualcuno sprovvisto dell'abito di nozze, si cambi in meglio e indossi l'abito di nozze prima che arrivi il padre di famiglia e ispezioni i propri convitati, in modo che tu stia a tavola senza preoccupazione.
Ma in realtà, carissimi, quel tale che fu cacciato fuori dalla sala non raffigura un unico individuo: no assolutamente. Ne raffigura molti.
E lo stesso Signore che raccontò questa parabola, lo stesso Sposo che invita al convivio e vivifica i convitati, egli in persona proprio lì in quello stesso passo, nella stessa parabola spiegò che quello non raffigura un unico individuo, ma molti.
Non vado lontano, a questo punto spiego, a questo punto spezzo il pane e lo metto innanzi per farlo mangiare.
Infatti dopo che quel tale sprovvisto dell'abito di nozze fu cacciato fuori nelle tenebre, egli soggiunse immediatamente: Molti infatti sono chiamati ma pochi sono ammessi. ( Mt 22,14 )
Hai fatto cacciare uno solo e dici: Molti infatti sono chiamati ma pochi sono ammessi.
Senza dubbio quelli ammessi non sono cacciati: anche gli stessi ch'erano rimasti a tavola erano pochi; molti dunque erano raffigurati in quell'unico individuo, poiché quest'unico sprovvisto dell'abito di nozze significa un'unica massa di cattivi.
Che significa "l'abito di nozze"? Cerchiamolo nelle Sacre Scritture.
Che significa l'abito di nozze? Senza dubbio è qualcosa che non hanno in comune i buoni e i cattivi: cerchiamolo e troveremo che cosa significa l'abito di nozze.
Tra i doni di Dio che cos'è che non hanno in comune i buoni e i cattivi?
L'essere noi uomini e non bestie è un dono di Dio ma è comune ai buoni e ai cattivi.
La luce che sorge dal cielo, la pioggia che cade dalle nubi o che sgorga dalle sorgenti, i frutti dei campi sono bensì doni di Dio, ma comuni ai buoni e ai cattivi.
Entriamo nella sala del banchetto di nozze, lasciamo di fuori coloro che non sono venuti pur essendo stati invitati.
Consideriamo solo i convitati, cioè i cristiani.
Il battesimo è un dono di Dio: lo hanno i buoni e i cattivi.
Ricevono i sacramenti dell'altare i buoni e i cattivi.
Profetò Saul, ch'era malvagio e nemico a un servo di Dio, il quale era molto santo, e profetò pur perseguitandolo. ( 1 Sam 19 )
Si dice forse che credono solo i buoni? Credono anche i demoni, ma tremano di spavento. ( Gc 2,19 )
Che farò? Ho esaminato tutti i doni e ancora non sono arrivato a vedere quell'abito di nozze; ho esposto davanti a voi tutto ciò che avevo nel mio sacco, ho considerato tutto o quasi tutto e non sono ancora giunto a quell'abito.
In un passo delle sue lettere l'apostolo Paolo mi ha portato un grande involto pieno di cose preziose; l'ha svolto davanti a me e gli ho detto: "Mostrami se per caso hai trovato qui l'abito di nozze".
Ha preso ad esaminare ciascuna di quelle cose e a dire: Se io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se avessi il dono della scienza e della profezia, se avessi una fede talmente perfetta da smuovere i monti, se distribuissi tutti i miei averi ai poveri e lasciassi bruciare il mio corpo. ( 1 Cor 13,1ss )
Vesti preziose, tuttavia non è ancora l'abito di nozze.
Mostraci finalmente la veste nuziale.
Perché ci tieni sulla corda, o Apostolo? Forse è la profezia il dono di Dio che non hanno buoni e cattivi. No.
Se non avrò la carità - dice io non valgo nulla, non mi giova nulla. ( 1 Cor 13,3 )
Ecco l'abito di nozze. Indossatelo, o convitati, per sedervi a tavola tranquilli.
Non dite: "Per avere questo abito noi siamo poveri".
Vestite gli altri e vestitevi voi stessi.
È inverno: vestite gl'ignudi; nudo è Cristo e a chiunque di voi che non ha l'abito di nozze, lo darà lui.
Correte da lui, chiedetelo a lui; egli è capace di santificare i suoi fedeli, vestire i suoi ignudi.
Affinché, avendo l'abito di nozze, possiate non temere le tenebre di fuori, le catene alle mani e ai piedi, non manchino le opere buone.
Se queste mancheranno, che cosa potrà fare uno con le mani legate? dove potrà fuggire uno con i piedi legati?
Cercate di possedere l'abito di nozze, indossatelo e state seduti a tavola sicuri quando verrà a ispezionare.
Arriverà il giorno del giudizio; ora vi viene concesso un largo spazio di tempo, perciò chi una volta era nudo indossi l'abito.
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