Discorsi sul Nuovo Testamento |
1 - Il Verbo eterno di Dio generato, non creato
2 - Con una similitudine spiega che il Figlio è coeterno a Dio Padre
Voi tutti che andate in cerca delle molte parole dell'uomo, procurate d'intendere l'unica Parola di Dio.
In principio era il Verbo. D'altra parte: In principio Dio creò il cielo e la terra. ( Gen 1,4 )
Ma quando abbiamo ascoltato: In principio Dio creò, il Verbo era presente.
Riconosciamo il Creatore. Creatore è, infatti, colui che ha creato; la creatura è, invece, l'opera sua.
Infatti la creatura che fu creata non esisteva così come sempre esisteva il Verbo-Dio, per mezzo del quale venne creata.
Ma quando abbiamo ascoltato: era il Verbo, presso chi era?
Intendiamo il Padre, il quale non fece, né creò, ma generò il Verbo medesimo.
In principio, infatti, Dio creò il cielo e la terra.
Per mezzo di che creò? Era il Verbo e il Verbo era presso Dio: ma quale Parola?
Risuonava e fuggiva? O che si pensava e riconsiderava in quel senso? No.
Si richiamava alla mente e veniva espressa? No.
Allora di che parola si tratta? Perché mi fai tante domande? Il Verbo era Dio.
Nell'ascoltare: Il Verbo era Dio, non duplichiamo Dio; intendiamo però il Figlio.
Il Verbo di Dio è infatti il Figlio. Ecco il Figlio, e che se non Dio? Il Verbo era Dio, appunto.
Che il Padre? Dio evidentemente. Se Dio il Padre e Dio il Figlio, duplichiamo Dio? Lungi da noi!
Dio il Padre, Dio il Figlio, ma il Padre e il Figlio un solo Dio.
L'unico Figlio non è stato di certo creato, ma è generato.
In principio Dio creò il cielo e la terra; ma il Verbo aveva l'essere dal Padre.
Dunque il Verbo è creatura del Padre? No.
Tutto è stato creato per mezzo di lui. ( Gv 1,3 )
Se tutto è stato creato per mezzo di lui, forse che anch'egli deve l'esistenza a se stesso?
Tu ascolti che tutto è stato creato per mezzo di lui, non credere che sia stato creato insieme a tutte le cose.
Supponendo anch'egli creato, risulta infatti impossibile che tutto è stato creato per mezzo di lui, ma che egli è stato creato insieme a tutte le cose.
Tu dici: È stato creato; si è fatto forse da sé? E chi è il fattore di se stesso?
Allora, se è stato creato, in che modo è stato creato tutto per mezzo di lui?
Ecco, anch'egli è stato creato, come dici tu - non io - perché non nego sia generato.
Quindi, se dici che è stato creato, io chiedo per mezzo di che, chiedo per mezzo di chi.
Per mezzo di se stesso? Ne segue che esisteva, prima ancora di essere creato, per creare se stesso.
Se, invece, tutto è stato creato per mezzo di lui, vedi d'intendere perché egli infatti non è stato creato.
Se non puoi intendere, credi per capire.
Prima viene la fede, segue l'intelligenza; poiché dice il Profeta: Se non avrete creduto, non avrete intendimento. ( Is 7,9 sec. LXX )
Era il Verbo. Non cercare di sapere il quando da lui, per mezzo del quale sono stati creati i tempi.
Era il Verbo. Ma tu dici: Un tempo non era il Verbo.
Mentisci, in nessun luogo lo leggi. Io, invece, ti leggo: In principio era il Verbo.
Che vai cercando anteriormente al principio?
Se pure avrai potuto trovare un qualcosa che preceda il principio, sarà esso il principio.
È privo di senno chi va cercando qualcosa di anteriore al principio.
Che cosa dice, quindi, che fu anteriore al principio? In principio era il Verbo.
Tu, però, dici: Ma il Padre era; prima del Verbo era? Che vai cercando? In principio era il Verbo.
Vedi d'intendere quel che leggi: non far ricerca di ciò che non puoi scoprire.
Nulla c'è di anteriore al principio. In principio era il Verbo.
Il Figlio è lo splendore del Padre. Della Sapienza del Padre, quale è il Figlio, è stato detto: Splendore della luce eterna. ( Sap 7,26 )
Vuoi trovare il Figlio senza il Padre? Dammi una luce senza splendore.
Se un tempo il Figlio non era, il Padre era la luce tenebrosa.
Come poteva essere luce non tenebrosa se mancava dello splendore?
Di conseguenza, sempre il Padre, sempre il Figlio.
Se Padre sempre, Figlio sempre.
Vuoi sapere da me se il Figlio sia stato generato? Rispondo: generato.
Ovviamente, non sarebbe Figlio se non fosse nato.
Ma quando affermo: sempre Figlio, intendo dire questo: sempre è generato.
E chi comprende: " sempre è generato "? Dammi un fuoco perenne per l'eternità ed eccomi a darti uno splendore perenne per l'eternità.
Benediciamo Dio che ci ha dato le Sacre Scritture.
Non siate ciechi nello splendore della luce.
Lo splendore è generato dalla luce e nondimeno lo splendore è coeterno a chi lo genera, sempre la luce, sempre il suo splendore.
Generò il suo splendore, ma fu senza il suo splendore, forse? Sia concesso a Dio il generare eterno.
Ve ne prego, sentite di chi stiamo parlando, sentite, fate attenzione, credete, capite. Parliamo di Dio.
Riconosciamo il Figlio coeterno al Padre e crediamo.
Ma quando l'uomo - dice - genera un figlio, è maggiore chi genera, minore chi è generato.
Sì, è vero: tra gli uomini è maggiore chi genera, minore chi è generato e che raggiunge la forza virile di suo padre.
Ma non è solo per la ragione che l'altro declina mentre quello giunge a maturità?
Il padre perduri indenne nel tempo e, per via di crescita, lo raggiunge il figlio che vedrai alla pari.
Ma vengo a darti modo di capire. Il fuoco genera coevo lo splendore.
Tra gli uomini non trovi figli se non minori e padri se non maggiori. Non trovi coevi.
Come ho detto, ti mostro lo splendore coevo al fuoco suo genitore.
Infatti il fuoco genera splendore, ma non è mai senza lo splendore.
Perciò, nel notare che lo splendore è coevo al fuoco, concedi che Dio generi il coeterno.
Chi comprende si rallegri, chi però non comprende, creda.
Non si può vuotare di senso la parola del Profeta: Se non avrete creduto, non avrete intendimento. ( Is 7,9 sec. LXX )
Indice |