Discorsi sul Nuovo Testamento |
1 - Il Verbo di Dio, incomprensibile, rivelato nel Vangelo
2 - Il Verbo di Dio è tutto in tutto
3 - L'eccellenza del Verbo divino deve intendersi in base alle caratteristiche proprie della parola umana.
I neo battezzati in vesti bianche
Esordio del Vangelo di Giovanni: In principio era il Verbo. ( Gv 1,1 )
Così iniziò, questo vide; ed elevandosi al di sopra di ogni cosa creata, oltre i monti, l'aria, i cieli, le stelle, i Troni, le Dominazioni, i Principati, le Potestà, tutti gli Angeli, tutti gli Arcangeli, trascendendo tutto, vide in principio il Verbo e bevve.
Vide al di sopra di ogni creatura e assorbì in sé dal cuore del Signore.
Egli è infatti Giovanni, il medesimo santo Evangelista, il prediletto da Gesù, al punto che poteva reclinarsi sul petto di lui. ( Gv 13,23-25 )
Là si celava questo mistero e così di là poteva assorbire in sé quel che doveva rendere di getto nel Vangelo.
Felici coloro che ascoltano e comprendono.
A coloro che credono anche se non intendono appartiene la felicità futura.
Chi può esprimere, con parole proprie dell'uomo, quale sublimità attinga il vedere il Verbo di Dio?
Innalzate le vostre menti, fratelli miei, levatele in alto per quanto potete; respingete tutto ciò che si sarà fatto innanzi attraverso l'immagine di una qualsiasi forma corporale.
Se ti si presenterà il Verbo di Dio, in nessun senso puoi fissare con il pensiero i limiti della sua luce, a quel modo che tu pensi la luce di questo sole, per quanto tu possa dilatarla, per quanto tu possa diffonderla; è un nulla rispetto al Verbo di Dio.
Tutto ciò che di simile si figura lo spirito, in una sua parte è minore del tutto.
Pensa il Verbo tutto in tutto.
Intendete quel che dico; per quanto posso, mi sforzo con le mie limitate capacità di farvi comprendere.
Comprendete quel che dico.
Ecco: questa luce del cielo, chiamata sole, nel suo corso illumina la terra, regola il giorno, delinea le forme, dà risalto ai colori.
Grande bene, grande dono di Dio a tutti i mortali; a lui sia lode da tutte le sue opere.
Se il sole ha tanta bellezza, che c'è di più bello di chi ha creato il sole?
Nondimeno, notate, fratelli: ecco, diffonde i suoi raggi per tutta quanta la terra; entra nei luoghi che gli si aprono davanti, lo respingono i luoghi chiusi; manda la sua luce attraverso le finestre, ma forse pure attraverso un muro?
Al Verbo di Dio tutto è manifesto, nulla è nascosto al Verbo di Dio.
Notate altra differenza: quanto la creatura sia distante dal Creatore, soprattutto se è di ordine materiale.
Quando il sole è presente ad Oriente, manca ad Occidente.
La luce diffusa dalla sua grande mole davvero raggiunge anche l'Occidente, ma qui esso non è presente.
Vi si troverà volgendo al tramonto.
Quando sorge è in Oriente; quando tramonta è in Occidente.
Per queste sue due operazioni ha dato il nome a due luoghi.
Poiché quando sorge ad Oriente, si trova in Oriente, fece che questo luogo si chiamasse " Oriente "; in quanto al tramonto si trova in Occidente, fece che si chiamasse " Occidente ".
Di notte non appare mai.
È forse tale il Verbo di Dio?
O quando è in Oriente non è in Occidente; o quando è in Occidente non è in Oriente?
Oppure talora lascia i luoghi della terra e va al di sotto o dietro di essi?
È tutto in tutti. Chi lo può spiegare a parole? Chi lo vede?
Con quale testimonianza vi proverò quel che dico?
Parlo da uomo, parlo a uomini; parlo da incapace, parlo a quanti sono ancora più deboli.
Nondimeno, fratelli miei, oso dire, vi dico, che come attraverso uno specchio, o nel mistero, da questa similitudine vedo comunque, intendo comunque la parola anche dentro di me.
Ma tende a passare in voi e non trova il veicolo adeguato.
Il veicolo della parola è il suono della voce.
Quello che esprimo in me desidero comunicarlo a voi e mancano le parole.
Voglio infatti parlare della Parola di Dio.
E quanta la potenza della Parola? Quale l'eccellenza della parola?
Tutto è stato fatto per mezzo di lui. ( Gv 1,3 )
Osservate le opere, tremate di terrore del Realizzatore.
Tutto è stato fatto per mezzo di lui.
Torna indietro con me, umana debolezza: torna, dunque!
Vediamo di comprendere, se riusciamo, proprio le parole umane.
Siamo uomini anche noi che parliamo e ci rivolgiamo a uomini emettendo il suono della voce.
Orientiamo il suono della nostra voce all'udito degli uomini e, mediante il suono della nostra voce, in qualche modo ne introduciamo interiormente l'intelligenza attraverso l'udito.
Quindi esponiamo allora ciò che possiamo, come possiamo, vediamo di comprenderlo.
Se, invece, non saremo stati in grado neppure di comprendere questo, che siamo nei confronti della Parola?
Ecco, mi ascoltate, io parlo.
Se qualcuno esce di qui ed all'esterno viene richiesto di che si fa qui, risponde: Parla il vescovo.
Dico parola della Parola. Ma che parola di quale Parola?
Parola mortale della Parola immortale; parola mutevole della Parola immutabile; parola che passa della Parola eterna.
Fate tuttavia attenzione alla mia parola.
Vi avevo detto infatti che il Verbo di Dio è tutto in tutto.
Ecco, io vi parlo; ciò che dico raggiunge tutti.
Perché raggiungesse tutti avete forse spartito quel che dico?
Se vi porgessi del cibo - non per la vostra mente, ma volessi nutrire il corpo - e vi presentassi dei pani di cui saziarvi, non dividereste tra voi i miei pani?
Potrebbero toccare a ciascuno di voi i miei pani?
Se toccassero ad uno solo, niente avrebbero gli altri.
Ecco, io parlo e tutti ricevete.
Non basta rilevare che tutti ricevete: è che tutti ricevete il tutto.
Il tutto tocca a tutti, il tutto a ciascuno singolarmente.
O meraviglie della mia parola! Che è allora del Verbo di Dio? Ascoltate dell'altro.
Ho parlato: ciò che ho detto è uscito verso di voi e non si è allontanato da me.
Ha raggiunto voi, né si è separato da me.
Prima che parlassi, io avevo e voi non avevate; ho parlato, e voi avete cominciato ad avere; quanto a me, nulla ho perduto.
Prodigio della mia parola! Che è allora del Verbo di Dio?
Partendo dalle piccole cose, interpretate le grandi.
Considerate le cose terrene, esaltate quelle celesti.
Sono creatura, voi siete creature; e della mia parola si compiono tanti prodigi: dentro di me, sulla mia bocca, nella mia voce, nel vostro udito, dentro di voi. Che cosa è mai il Creatore?
O Signore, ascoltaci. Rinnovaci tu che ci hai creati.
Tu che hai fatto di noi degli uomini illuminati, fa' di noi dei buoni.
Codesti biancovestiti, illuminati, ascoltano la tua parola per mio tramite.
Poiché illuminati dalla tua grazia, sono alla tua presenza.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore. ( Sal 118,24 )
Ma tanto più s'impegnino, tanto più preghino affinché, quando saranno trascorsi questi giorni, i giorni [ dell'Ottava di Pasqua ] non diventino tenebre essi che sono diventati la luce dei prodigi e dei benefici di Dio.
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