Discorsi sul Nuovo Testamento |
1 - Si lava il volto in Cristo chi è battezzato in Cristo
2 - Cristo è venuto nel mondo come Salvatore
3 - Solo Dio compie miracoli
4 - Dio dispone la volontà alla fede
Chiunque avete ascoltato il nome di Cristo, e avete creduto, ma non siete stati ancora battezzati, avete l'impasto su gli occhi.
Lavate e vedete perché anche questo cieco, dopo che ebbe sugli occhi l'impasto, fu inviato alla piscina di Siloe che significa: Inviato. ( Gv 9,7 )
Chi è l'Inviato se non Cristo da parte del Padre? Lava così il volto in Cristo chi viene battezzato in Cristo.
Ma ciò che a costui aveva toccato il corpo non aveva ancora raggiunto il cuore.
Tutte le cose sono state infatti disposte secondo un ordine progressivo; allora gli raggiunse il cuore quando conobbe il Figlio di Dio e gli si prostrò innanzi.
Invece, quando ancora lo riteneva un profeta, aveva in certo qual modo l'impasto sugli occhi del cuore, per cui non vedeva ancora.
Allora il Signore gli disse: Credi tu nel Figlio di Dio? - e fu per farvi sapere che ancora non vedeva - così rispose: Chi è, Signore, perché io creda in lui?
E il Signore: Tu l'hai visto, e colui che parla con te è proprio lui. ( Gv 9, 35.37 )
Lo hai visto con gli occhi del corpo, vedi pure con gli occhi del cuore.
Quando vide con gli occhi del cuore? Quando ascoltò e credette ciò che udì.
Perciò, quando persisteva il fango sugli occhi del cuore, e non ancora vedeva e, come tale, parlava, avete ascoltato che cosa abbia detto: Noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori. ( Gv 9,31 )
Non lo avrebbe detto se non avesse avuto questa luce nel suo cuore.
Infatti, se Dio non avesse ascoltato i peccatori, quel Publicano sarebbe uscito mortificato dal tempio.
Si allontanò, invece, giustificato, a differenza di quel Fariseo.
Ma com'è che costui si allontanò giustificato?
Perché mise in pratica ciò che dice la Scrittura: Ho riconosciuto il mio peccato e non ho nascosto la mia perversità.
Ho detto: Confesserò la mia colpa al mio Signore e tu hai rimesso la malizia del mio cuore. ( Sal 32,5 )
È certo allora che Dio non ascolta i peccatori?
Credete dunque quello che credono quanti hanno già ricevuto la luce: Dio ascolta i peccatori.
Veramente può turbare molti che non intendono ciò che afferma il Signore che è venuto in questo mondo per il giudizio affinché i ciechi vedano e coloro che vedono diventino ciechi. ( Gv 9,39 )
Cristo è venuto infatti come Salvatore.
In un certo passo afferma pure: Il Figlio dell'uomo non è venuto infatti per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. ( Gv 3,17 )
Di conseguenza, se è venuto per questo, per salvare, trova pieno consenso l'affermazione che sia venuto perché quelli che non vedono vedano.
Quello invece che resiste al buon senso è il perché quelli che vedono diventino ciechi.
Se giungiamo a comprendere, non è impenetrabile, è semplice.
Ma perché intendiate come sia stato detto in tutta verità, tornate a guardare proprio quei due che pregavano nel tempio.
Il Fariseo vedeva, il Publicano era cieco.
Che significa: " vedeva "? Si riteneva uno con gli occhi aperti, si vantava della sua vista, cioè della giustizia.
Quello, invece, era cieco perché confessava i suoi peccati.
Quello vantò i suoi meriti, costui confessò i suoi peccati.
Il Publicano si allontanò giustificato, ( Lc 18,14 ) a differenza di quel Fariseo, perché Cristo è venuto nel mondo affinché i ciechi vedano e quelli che vedono diventino ciechi.
Pertanto, avendo detto i Farisei che allora ascoltavano il suo dire: Siamo forse ciechi anche noi? ( Gv 9,40 ) senza dubbio erano simili a colui che era salito al tempio e diceva a Dio: Ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini: ingiusti, adùlteri, ladri, ( Lc 18,11 ) quasi a dire: " Ti ringrazio perché non sono cieco, come gli altri uomini del genere di questo Publicano, ma vedo ".
Che dissero quelli? Siamo forse ciechi anche noi?
E il Signore a loro: Se foste ciechi non avreste alcun peccato, ma per il fatto che ora dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane. ( Gv 9,41 )
Non disse: " entra il peccato ", ma: rimane. C'era infatti.
Poiché non confessate, non viene tolto, ma rimane.
Perciò si affrettino i ciechi a ricorrere a Cristo per ricevere la luce.
Cristo è infatti la luce del mondo, anche in mezzo agli uomini peggiori.
Si sono compiuti miracoli divini, e non c'è stato alcuno che ha fatto miracoli dall'inizio del genere umano se non colui al quale si rivolge la Scrittura: Tu sei il solo che compi meraviglie. ( Sal 72,18 )
Per quale ragione fu detto: Tu sei il solo che compi meraviglie, se non perché quando egli vuole operare non ha bisogno dell'uomo?
L'uomo, invece, quando opera, ha bisogno di Dio.
Egli solo ha compiuto meraviglie.
Perché? Perché il Figlio di Dio è nella Trinità con il Padre e lo Spirito Santo, assolutamente un solo Dio, il solo che compie meraviglie.
Ma i discepoli di Cristo compiono anch'essi cose mirabili, nessuno da solo, però?
Quali cose mirabili compirono anch'essi?
Così com'è scritto negli Atti degli Apostoli: gli infermi bramavano toccare i lembi delle loro vesti e, al contatto, venivano risanati; gli infermi che erano a giacere desideravano di essere coperti dall'ombra di quelli quando s'incontravano a passare.
Quali cose mirabili operarono, ma, da soli, nessuno di loro!
Ascolta il loro Signore: Senza di me, nulla potete fare. ( Gv 15,5 )
Pertanto, carissimi, amiamo il patriarca come patriarca, il profeta come profeta, l'apostolo come apostolo, il martire come martire; tuttavia, al di sopra di tutte le cose riserviamo a Dio la nostra predilezione e, senza esitazione alcuna, attendiamoci di essere salvati proprio da lui solo.
Ci possono aiutare le preghiere dei santi che godono dei meriti per dono di Dio, tuttavia non dovuto ad alcun precedente effetto dei loro meriti, poiché i meriti di qualsiasi santo sono doni di Dio.
È Dio che opera in luce manifesta, che opera in segreto, che opera nelle cose visibili, che opera nei cuori.
Egli nel suo tempio compie le sue meraviglie quando opera negli uomini giusti.
Tutti i santi, infatti, sono fusi in uno dal fuoco dell'amore e formano per Dio un unico tempio, e i singoli sono un tempio e tutti insieme un tempio solo.
Avete notato che cosa abbia detto al santo Elia: Rècati in Sarepta di Sidone; ho dato ordine a una vedova di là di procurarti il cibo.
In effetti, la fame era grande, ma non era gran cosa [ per Dio ] nutrire il suo ministro e servo anche senza aiuto umano.
Perché poi fu mandato da quella donna e non era il corvo a recargli alimenti da parte di Dio?
Ma senza alcun merito suo il corvo.
Perché nutriva il Profeta per volere di Dio, certo non per questo il corvo avrebbe regnato con Cristo quando che sia.
Fu mandato dalla vedova per il bene di lei, non di lui, non in quanto era impossibile ad Elia trovare cibo da altro luogo, ma perché quella, dando cibo al giusto, si procurasse meriti presso Dio.
Così andò e la trovò che raccoglieva legna. La chiama e chiede cibo.
Quella risponde di non avere di che fare pane; disse infatti di avere quel tanto sufficiente solo per se stessa e i suoi figli; consumato quello doveva morire.
Tuttavia, vicina a morire, ecco che disse: Raccolgo due pezzi di legno.
Quando metteva insieme i due pezzi di legno trovava la croce.
Ma si sentì costretta a rifiutare il cibo all'uomo di Dio che lo chiedeva?
Dov'è ciò che che il Signore aveva detto a Elia: Ho dato ordine a una vedova di procurarti il cibo?
Se aveva già l'ordine, dovette riconoscere colui che giungeva a dire: Signore, vieni e mangia; infatti, riguardo a te, il Signore mi ha già dato l'ordine di disporre per ospitarti e io offrirò di ciò che non è mio perché io lo abbia per te.
Non dico questo, ma avete ascoltato che abbia detto: Ho quel tanto da consumare da sola con i miei figli, e morire.
E quello: Va', prepara prima una piccola focaccia e portamela.
Questo diceva infatti il Signore; finché non farà piovere sulla terra né si esaurirà quella farina né verrà meno l'olio. ( 1 Sam 17,12-14 )
Tutto il patrimonio della vedova consisteva in una piccola quantità di farina e di olio.
Ma qualsiasi fertile, ampio podere non regge al confronto con il piccolo orcio appeso ad un palo; infatti, per esteso che fosse, a quel tempo, quel podere, subiva la siccità; quell'orcio, invece, non diminuiva.
Quella credette immediatamente, andò e preparò, accolse l'uomo di Dio per nutrirlo.
Questo è ciò che aveva detto il Signore: Ho dato ordine.
Che vuol dire: Ho dato ordine? Ho disposto la volontà alla fede.
Siano rese grazie alla misericordia di lui perché la volontà è ben disposta dal Signore. ( Pr 8,35 sec. LXX )
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