Discorsi sul Nuovo Testamento |
1.1 - La causa dell'incarnazione di Cristo
2.2 - L'infermità assai pericolosa dei Giudei. I Giudei furenti contro il medico
3.3 - Cristo con il suo sangue prepara la medicina ai suoi uccisori
4.4 - La conversione degli uccisori di Cristo
5.5 - Cristo ama i peccatori perché non siano sempre peccatori
5.6 - Com'è Paolo il primo dei peccatori
6.7 - Il primo dei peccatori perché il peggiore di tutti
7.8 - La conversione di Paolo
8.9 - Lodate l'arte di Cristo medico nella cura di Paolo
Di ciò che è stato letto ora dal santo Vangelo, ne parla anche l'apostolo Paolo.
Sono queste le parole di lui: È parola sicura e degna d'essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali il primo sono io. ( 1 Tm 1,15 )
La causa della venuta di Cristo Signore altra non è che quella di salvare i peccatori.
Elimina le malattie, elimina le ferite e non c'è motivo di rimedio.
Se è venuto dal cielo il grande Medico, per quanto è esteso il mondo giaceva un grande ammalato.
L'ammalato è il genere umano. Ma non di tutti è la fede. ( 2 Ts 3,2 )
Il Signore conosce i suoi. ( 2 Tm 2,19 )
I Giudei erano superbi, si esaltavano, ambivano cose alte, si ritenevano giusti e per di più accusavano il Signore che accoglieva i peccatori.
Quanti dunque erano superbi e ambivano a cose alte furono lasciati sui monti; fanno parte delle novantanove pecore. ( Mt 18,12 )
Che sta a significare: " Furono lasciati sui monti "? Furono lasciati nel timore terreno.
Che vuol dire: " Fanno parte delle novantanove pecore "? Sono alla sinistra, non alla destra.
Alla sinistra se ne contano infatti novantanove; aggiungi: Uno, si passa a destra.
È venuto infatti - come egli stesso dice in un altro passo - il Figlio dell'uomo; è venuto infatti a cercare e a salvare ciò che era perduto. ( Lc 19,10 )
Si era davvero perduto l'intero genere umano; di esso peccò un solo uomo nel quale era il tutto, e il tutto si perdette.
Ma è venuto uno solo senza peccato a salvare dal peccato.
Costoro, invece, per la loro superbia e, quel che è peggio, si trovavano infermi e si ritenevano sani.
Sono ammalati in modo assai grave quelli che delirano a causa delle febbri.
Quelli ridono e i sani piangono. Ride infatti chi è in preda al delirio, ma non è sano.
Ma ancora: chi è di mente sana, compiange il pazzo che ride.
Anzitutto, se presenti queste due questioni: Che è meglio, ridere o piangere?
Chi è che non scelga per sé di ridere?
Infine, a motivo del dolore salutare della penitenza, il Signore ha posto nel pianto il dolore, nel riso la ricompensa.
Come? Quando afferma nel Vangelo: Beati coloro che piangono, perché rideranno. ( Lc 6,21 )
Quindi nel pianto è il dolore, nel riso è il premio della sapienza.
Ha messo il riso al posto della gioia, non trattandosi di un ridere sguaiato, ma di esultanza.
Pertanto se presenti queste due cose e chiedi quale sia la migliore di esse, ridere o piangere, ogni uomo non vuole piangere e vuole ridere.
Ancora: se confronti persone e persone, che cosa è meglio: che rida il demente o che pianga il sano?
L'uomo sceglie per sé la sanità con il pianto, piuttosto che il riso con la demenza.
Ha tanto valore la sanità mentale da preferirsi anche unita al pianto.
Così, costoro che si ritenevano sani, avevano un'infermità molto più grave e disperata; ed a causa della stessa infermità, per la quale erano fuori di sé, percuotevano anche il Medico.
È dir poco " percuotevano ": dirò tutto; non solo percuotevano, ma uccidevano addirittura.
Eppure egli anche quando era messo a morte era medico, veniva percosso e curava; soffriva il folle, né abbandonava l'infermo; veniva afferrato, legato, schiaffeggiato, era colpito con la canna, lo si derideva ed insultava.
Infine veniva giudicato, era condannato, sospeso alla croce e tutt'intorno si gridava contro di lui; ed era il Medico.
Riconosci i frenetici, riconosci anche il Medico.
Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno. ( Lc 23,34 )
Quelli fuori di testa infierivano, e così facendo spargevano il sangue del Medico; quello poi del proprio sangue faceva medicine per i malati.
Infatti non disse invano: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.
Prega il Cristiano e viene esaudito, prega Cristo e non viene esaudito?
Giacché colui che esaudisce unito al Padre, perché è Dio, come non viene esaudito come uomo, quale si fece per noi?
Viene pienamente esaudito.
Là si trovavano, là infierivano, erano di quelli che lo rimproveravano e dicevano: Ecco, mangia in compagnia dei Publicani e dei peccatori. ( Mc 2,16 )
Facevano parte appunto di quel popolo dal quale veniva messo a morte proprio il medico, e anche per loro si preparava il contravveleno nel sangue di lui.
Poiché infatti il Signore non solo versava il sangue, ma si serviva anche della sua stessa morte per farne medicina; risuscitò per far intendere chiaramente l'esempio della risurrezione.
Soffrì la passione con la sua pazienza per dare un insegnamento alla nostra pazienza; e nella risurrezione indicò la ricompensa della pazienza.
Così pure, come sapete e come riconosciamo tutti, salì al cielo, quindi fu inviato da lui lo Spirito Santo già promesso.
Aveva detto infatti ai suoi discepoli: Restate in città finché non siate rivestiti di potenza dall'alto. ( Lc 24,49 )
Ecco dunque anche la sua promessa, venne lo Spirito Santo, ricolmò i discepoli e cominciarono a parlare nelle lingue di tutti i popoli; si mostrava in loro il segno dell'unità.
Parlava allora un solo uomo in tutte le lingue, perché l'unità della Chiesa avrebbe parlato tutte le lingue.
Ne furono spaventati quanti ascoltavano.
In verità sapevano che erano stati uomini ignoranti, cui era nota solo una lingua; e si meravigliavano e si stupivano per il fatto che uomini di una sola lingua, o al più di due, parlassero nelle lingue di tutti i popoli; li tenne in sospeso lo stupore, perdettero l'orgoglio, da monti che erano si mutarono in valli.
Se ora sono umili, sono valli; ciò che versi in essi lo ricevono, non lo perdono.
Se cade acqua su una altezza corre e si perde: se invece l'acqua raggiunge un luogo avvallato e basso, è ricevuta e vi si ferma.
Tali erano ora quelli: stupivano, si meravigliavano, avevano perduto la crudeltà.
Infine, mentre Pietro parlava, provarono la puntura del rimorso e si verificò in loro ciò che aveva predetto il Salmo: Mi sono ripiegato nella tristezza mentre mi trafiggeva una spina. ( Sal 32,4 )
Cos'è la spina? La compunzione del pentimento.
Prendi in tal senso anche le stesse parole della Scrittura negli Atti degli Apostoli: Si sentirono trafiggere il cuore e dissero agli Apostoli: Che cosa dobbiamo fare? ( At 2,37 )
Per questo motivo dissero: Che dobbiamo fare?
Conosciamo che cosa abbiamo fatto: Che dobbiamo fare?
Per quanto riguarda il nostro operato, disperiamo della salvezza.
Sia rimesso al vostro giudizio se è possibile una qualche speranza di salvezza.
Conosciamo che cosa abbiamo fatto, diteci che possiamo fare.
Che cos'è ciò che abbiamo fatto?
Non abbiamo certo ucciso un uomo dei tanti; e avremmo fatto un gran male se avessimo fatto morire un qualsiasi uomo innocente.
Abbiamo scelto il brigante, abbiamo ucciso l'innocente; abbiamo scelto il morto, abbiamo ucciso il medico; diteci: Che dobbiamo fare?
E Pietro: Pentitevi, e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ( At 2,38 ) per passare da novantanove a cento; perché trovandovi nel numero delle novantanove, ( At 2,38 ) non credevate di aver bisogno di pentimento giungendo perfino ad insultare il Signore che si circondava di peccatori e voleva farne dei pentiti.
Così ora pentiti, perché avete riconosciuto il vostro peccato, fate penitenza e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome del Signore nostro Gesù Cristo; si faccia battezzare nel nome di colui che avete fatto morire senza che avesse colpa alcuna, e vi saranno perdonati i vostri peccati.
Furono riportati alla speranza; provarono dolore, gemettero, si convertirono, furono risanati.
Erano quelli stessi per i quali disse: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno. ( Lc 23,34 )
Pertanto ciascuno di voi, carissimi, quando ascolta che il Signore Gesù Cristo non è venuto per i giusti, ma per i peccatori, non ami di essere peccatore; che non dica per caso dentro di sé: Se sarò giusto non avrò l'amore di Cristo; se sarò peccatore, mi amerà, perché si è abbassato per i peccatori, non per i giusti.
Ti risponde infatti: Se hai conosciuto il medico, perché hai trascurato la febbre?
È certo che il medico si reca dal malato, ma ci si reca perché quello non sia sempre malato.
Che diciamo, allora? Che significano queste parole? Che affermiamo?
Il medico ama il malato, oppure il sano? Ama ciò che vuole fare di lui, non ciò che trova.
Certamente è dal malato che si reca, non dal sano: non badare che si reca dall'uno e non si reca dall'altro; ama infatti il sano più del malato.
Da questo si può capire che ama di più il sano che il malato, che non farebbe ciò se odiasse [ chi è sano ].
Presta dunque attenzione all'apostolo Paolo: È parola sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali il primo sono io.
Ha detto: Dei quali il primo sono io. ( 1 Tm 1,15 )
Com'era il primo? Prima di lui non furono peccatori tanti Giudei?
Prima di lui non vi furono peccatori nel genere umano?
Prima di lui nessuno di tutti gli uomini era vincolato dal peccato?
Prima di lui non visse Adamo che per primo peccò e precipitò nella morte noi tutti?
Che significa: Dei quali il primo sono io? Io sono il primo di questi per cui è venuto?
Ma neppure questo è vero.
Il primo ad essere scelto fu Pietro, primo Andrea, primi gli altri Apostoli; ( Mt 4,18 ) tu sei l'ultimo degli Apostoli, com'è che tu dici: Dei quali il primo sono io?
Dunque l'ultimo degli Apostoli, il primo dei peccatori.
Anche qui, come il primo dei peccatori?
Peccò prima di te Pietro, quando negò per tre volte lo stesso Signore. ( Mt 26,70-74 )
Non voglio dire che anch'egli, se non si fosse trovato peccatore, non sarebbe passato dalla sinistra alla destra.
Che vuol dire allora: Dei quali il primo sono io? ( 1 Tm 1,15 )
Che sono il peggiore di tutti. Volle dunque che per " primo " s'intendesse " il peggiore ".
È come avviene nelle costruzioni; chiunque vuol costruire che dice?
Chi è il primo architetto qui? Chi è il primo operaio?
Oppure, se vuole essere curato [ chiede ]: Chi è il primo medico?
Non domanda certo chi sia il primo per anzianità, o chi sia il primo per professione, ma chi sia il primo quanto all'arte.
Come quelli primi nell'arte, così costui primo nella colpevolezza.
Perché Paolo è il primo nella colpevolezza? Tornate con il pensiero a Saulo.
Pensando a Paolo vi siete dimenticati di Saulo; guardate il pastore, avete dimenticato il lupo.
Non è forse colui al quale per lapidare Stefano non bastava una mano sola, e custodiva le vesti degli altri?
Non è proprio colui che perseguitava dovunque la Chiesa?
Non è proprio colui che aveva ricevuto lettere di presentazione da parte dei principi dei sacerdoti?
Poiché era poca cosa per lui perseguitare i Cristiani che dimoravano in Gerusalemme, ma voleva recarsi in altre località, dove scoprirli, incatenarli e condurli ad essere puniti con la morte?
Non è che percosso dal cielo e colpito udì la voce del Signore per la salvezza, mentre lungo il percorso ribolliva di furore e anelava alle stragi?
Nel suo andare viene atterrato, perché apra gli occhi viene reso cieco.
Quindi egli era proprio il primo persecutore, non ci fu nessuno peggiore di lui.
Ascoltate di che vi aiuti a comprendere meglio.
Dopo che Paolo era già stato atterrato e già risollevato, Cristo Signore parlava appunto ad Anania, dicendogli: Va' in quella strada, vi troverai Paolo da Tarso di Cilicia, parlagli. ( At 9,11 )
Egli ha veduto un uomo, Anania, entrare da lui, e battezzarlo.
Quello udì il nome di Saulo e tremò nelle mani stesse del Medico.
Cosa che fa assai piacere; credo che ricordiate perché si chiamasse Saulo e lo rievocherò per coloro che non lo ricordano.
Il persecutore di Davide, quello era Saul.
In Davide era Cristo, Davide era figura di Cristo, Saul era figura di Saulo.
Quasi che Davide dal cielo dicesse a Saul: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ( At 22,7; At 26,14 )
Anania significa: " Pecora "; il pastore parlava alla pecora, e la pecora temeva il lupo.
La grande fama di questo lupo aveva fatto molta strada, per cui la pecora non si riteneva sicura neppure nelle mani del pastore.
E il Signore a lui, come ad una pecora tremante di paura.
Dopo aver ascoltato questo disse infatti Anania: Signore, riguardo a quest'uomo, ho udito tutto quanto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme, ed ora si dice che ha ricevuto lettere dai capi dei sacerdoti per condurre in prigionia tutti quelli che avrà arrestato. ( At 9,13 )
Dove mi mandi? Come pecora al lupo? Ma egli non badò a questa scusa.
Aveva già detto infatti alle poche sue pecorelle: Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. ( Mt 10,16 )
Se le pecore sono state inviate in mezzo ai lupi, perché Anania ha paura di andare da colui che ormai non è più un lupo?
Temeva il lupo, ma il Signore Dio tuo ti risponderà: Del lupo ho fatto una pecora; della pecora faccio il pastore.
In tal modo dunque proprio Saulo, quindi Paolo rende grazie di essergli toccata la misericordia perché si trovò il primo, quello cioè che supera gli altri nei peccati: Eppure ho ottenuto misericordia di Dio perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me tutta la sua magnanimità ad esempio di quanti avrebbero creduto per la vita eterna; ( Ef 5,14 ) perché tutti dicano a se stessi: Se Paolo fu risanato, perché io dispero?
Se da un così eccellente Medico è stato guarito un malato senza speranza, perché io non applicherò quelle mani alle mie ferite?
Non mi affretterò ad accostarmi a quelle mani?
Appunto perché gli uomini dicessero questo, Saulo da persecutore venne fatto apostolo.
Perché il medico dove si reca ricerca qualcuno incurabile, risana anche questo; e se lo trova in estrema povertà, ma lo trova in condizioni disperate, in tal caso non chiede ricompensa, ma fa valere l'arte.
Dunque parlerò di ciò che avevo iniziato a dire.
Pertanto, come Saulo dimostrava gratitudine del fatto di essere stato scelto e risanato da Cristo perché era peccatore e non disse: Resterò nel peccato, perché Cristo è venuto per me, non per un giusto, così anche tu, che avevi ascoltato che Cristo è venuto per i peccatori, ( Mt 9,13 ) non startene a dormire in comodo letto, ma ascolta appunto Paolo che dice: Svègliati, tu che dormi, e dèstati dai morti, e Cristo ti illuminerà. ( Ef 5,14 )
Non amare il letto del peccato.
Ancor prima è stato detto: Trasformasti in infermità tutto il suo letto. ( Sal 41,4 )
Svègliati, sii sano, ama la sanità e non passare di nuovo, per superbia, dalla destra alla sinistra, dalla valle ai monti, dall'umiltà alla boria.
Quando sarai stato risanato, cioè quando avrai iniziato a vivere secondo giustizia, attribuiscila a Dio, non a te.
Non sei stato infatti salvato dicendo le tue lodi, ma accusandoti.
Giacché, se ti loderai per superbia, ti ammalerai più gravemente.
Infatti ognuno che si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. ( Lc 18,14 )
Rivolti al Signore …
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