Discorsi sui Santi |
1.1 - Martiri nella lingua greca, Testimoni in quella latina.
Non ogni credente è testimone di Cristo fino alla morte. Tre categorie di credenti
2.2 - Pietro, anteriormente alla morte del Signore, era più
debole dei martiri, anzi, di alcune fanciulle. Pietro muore quando rinnega la vita
4.3 - I martiri affermano Cristo più da morti che da vivi. La loro morte è preziosa
5.4 - Il ritrovamento dei corpi di Protasio e Gervasio onorato da miracoli
5.5 - L'infermo non è accontentato nel modo che vuole, ma in vista della guarigione
7.6 - È stato accordato più ai nostri martiri ed ai Maccabei che ai tre fanciulli liberati dal fuoco
8.6 - Perciò, i Maccabei ricevettero di più
8.7 - Gli scritti sui miracoli dei martiri che si leggono in chiesa. Il martirio nel letto
Secondo la denominazione in greco, martiri; però, la consuetudine usa ormai questo nome in luogo di quello latino; secondo il latino, invece, sono chiamati testimoni.
Dunque, vi sono martiri autentici e ve ne sono di falsi.
Vi sono infatti testimoni veraci e testimoni falsi.
Ma la Scrittura afferma: Il falso testimone non resterà impunito. ( Pr 19,5.9 )
Se il falso non resterà impunito, neppure il testimone verace resterà senza premi.
Certamente fu cosa facile rendere testimonianza al Signore Gesù Cristo e alla verità del suo essere Dio; ma renderla fino alla morte fu un compito assai arduo.
Ci furono alcuni capi dei Giudei, citati nel Vangelo, che avevano creduto nel Signore Gesù; ma, a causa dei Giudei - vi si dice - non osavano riconoscerlo pubblicamente.
Ed è immediatamente annotato nel passo; infatti, l'Evangelista, proseguendo, afferma: Amarono perciò più la gloria degli uomini che la gloria di Dio. ( Gv 12,43 )
Ci furono, dunque, di quelli che, davanti agli uomini, si vergognavano di riconoscere Cristo; ve ne furono ancora altri, certo migliori, che non si vergognavano di riconoscere Cristo davanti agli uomini, ma erano incapaci di confessarlo fino alla morte.
Infatti, i doni di Dio sono tali che talora si sviluppano nell'anima solo gradualmente.
2.1 - Prima fate attenzione, poi confrontate tra loro queste tre categorie di testimoni; la prima comprende chi crede in Cristo e arriva appena a bisbigliarne il nome; l'altra chi crede in Cristo e lo riconosce apertamente; la terza, chi crede in Cristo e, nella sua confessione, è pronto a morire per Cristo.
Il primo è così debole che in lui prevale la vergogna sulla paura; il secondo confessa già a fronte alta, ma non ancora fino al sangue; il terzo corrisponde in pieno, così da esaurire tutte le possibilità.
Adempie infatti quanto è stato scritto: Lotta fino alla morte per la verità. ( Sir 4,28 )
Che possiamo dire di Pietro? Fu annunziatore di Cristo, fu inviato, evangelizzò ancor prima della passione del Signore.
Abbiamo appreso infatti che gli Apostoli furono inviati, furono incaricati di predicare il Vangelo; Pietro fu inviato e predicò.
Di quanto non aveva superato quei Giudei che temevano di confessare apertamente?
Pur tuttavia non somigliava ancora a Protasio e a Gervasio.
Era già Apostolo, era il primo, era intimamente unito al Signore.
A lui era stato detto: Tu sei Pietro, ( Mt 16,18 ) ma non era ancora un Protasio o un Gervasio, non era ancora.
Stefano, non era ancora Nemesiano fanciullo; Pietro non era ancor tale, non era ancora quali furono alcune donne, quali erano delle fanciulle, quale Crispina, quale Agnese; Pietro non era ancora al livello della fragilità femminile di costoro.
3.2 - Rendo lode a Pietro, ma prima sono io a vergognarmi al suo posto.
Com'è pronta l'anima! ma non si sa misurare.
In realtà, se non fosse pronta, non avrebbe detto al Salvatore: Morirò per te.
Anche se dovessi morire con te non ti rinnegherò. ( Mt 26,35 )
Ma il medico, che era esperto a scrutare le profondità del cuore, predisse la caduta imminente.
Tu - disse - darai la tua vita per me? Rispetta l'ordine.
Sono io per primo a dare la vita.
Tu darai la tua vita per me? In verità ti dico: prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. ( Gv 13,37-38 )
Il medico predisse quei che l'infermo ignorava.
L'infermo, dunque, scoprì di essersi lasciato trasportare ad un'affermazione falsa, quando gli venne domandato: Sei tu di quelli? ( Mt 26,69 )
La serva che fece la domanda fu la febbre.
Ecco che la febbre si è accostata, ecco che si attacca: che dirò?
Ecco, sta per soccombere, ecco che Pietro muore.
Che altro è infatti morire se non rinnegare la vita?
Rinnegò Cristo, rinnegò la vita, morì.
Ma Colui che risuscita i morti, il Signore lo guardò, e pianse amaramente. ( Lc 22,61-62 )
Rinnegando perì, piangendo, risuscitò.
E, per lui, morì per primo il Signore, come era necessario; e, più tardi, morì Pietro per il Signore, come esigeva propriamente l'ordine: quindi seguirono i martiri.
Venne lastricata la via già irta di spine, battuta dai piedi degli Apostoli, resa più praticabile per quanti l'avrebbero percorsa in seguito.
La terra è piena del sangue dei martiri, quasi semente, e da tale semente è sorta la messe della Chiesa.
Più efficacemente hanno affermato Cristo i morti che i vivi.
Oggi affermano, oggi predicano: tace la lingua e gridano i fatti.
Venivano presi, legati, incarcerati, processati, torturati, condannati al fuoco, alla lapidazione, percossi, esposti alle belve in tutti i loro generi di morte erano derisi quasi esseri spregevoli: ma è preziosa davanti al Signore la morte dei suoi santi. ( Sal 116,15 )
Allora preziosa soltanto davanti al Signore, al presente anche davanti a noi.
Infatti, nel tempo in cui risultava un disonore essere cristiani, davanti agli uomini era vile la morte dei santi; erano detestati, riguardati come un'esecrazione, esposti quasi una maledizione; in tal modo deve morire, crocifisso, così, bruciato dal fuoco, cosi.
Quale dei fedeli non è ora desideroso di queste maledizioni?
Fratelli, in questo giorno onoriamo, dunque, le reliquie dei santi Protasio e Gervasio, martiri milanesi, collocate in questo luogo.
Non stiamo oggi a commemorare il giorno in cui sono state qui riposte, ma il giorno in cui si constatò preziosa davanti al Signore la morte dei suoi santi da parte del vescovo Ambrogio, uomo di Dio; allora anch'io fui testimone di quella così grande gloria dei martiri.
Ero presente, mi trovavo a Milano, venni a sapere dei prodigi avvenuti, con i quali Dio riconosceva preziosa la morte di entrambi i suoi Santi; in tal modo, attraverso quei miracoli, ormai non solo davanti al Signore, ma davanti agli uomini era preziosa quella morte.
Un cieco, molto noto all'intera cittadinanza, ottenne la vista; fu sollecitato, si fece condurre, se ne tornò senza una guida.
Non abbiamo saputo che sia morto: forse vive ancora.
Fece voto di trascorrere tutta la sua vita a servire in quella stessa Basilica dei Santi, dove sono esposti i loro corpi.
Noi provammo una grande gioia per l'uomo che vedeva, lo abbiamo lasciato che era a servire.
Dai martiri non a tutti è ottenuta la sanità, ma a quanti si fanno loro imitatori è concessa l'immortalità.
Dio non trascura di manifestarsi: Egli sa come debba elargire i suoi stessi miracoli.
Egli sa provvedere a che siano tenuti in grande considerazione; sa intervenire perché non perdano apprezzamento.
Non concede a tutti la sanità per l'intercessione dei martiri, ma a tutti coloro che seguono l'esempio dei martiri promette l'immortalità.
Poiché non concede a tutti, non ne abbia la pretesa colui al quale non concede; né mormori contro di lui perché non dà, riservandosi di dare alla fine quanto ha promesso.
D'altra parte, anche quelli che vengono risanati ora, muoiono dopo qualche tempo; coloro che alla fine risorgono, vivranno con Cristo.
6.5 - Il Capo è andato avanti, attende che lo seguano le membra; si completerà l'intero corpo: Cristo e la Chiesa.
Ivi ci annoveri: e dia in questa vita quanto è utile.
Infatti egli conosce quel che giova ai suoi figli.
Se voi - egli dice - pur essendo cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a coloro che gliele domandano? ( Mt 7,11 )
Quali cose buone? temporali forse?
Concede anche queste, ma le dà anche agli infedeli.
Concede anche queste, ma le dà anche agli empi, ma le dà anche a quelli che lo bestemmiano.
Domandiamo cose buone, quelle che non condividono con noi i cattivi.
Da quel Padre che egli è, sa concedere tali cose buone ai figli suoi.
Talora un suo figlio gli domanda la sanità del corpo: eppure non la concede, continua a far soffrire.
Ma forse che il padre non accorda quando percuote?
Mostra la sferza, ma tu pensa quale patrimonio prepari.
Sferza - dice - chi riconosce come figlio.
Il Signore ama infatti colui che corregge. ( Eb 12,6 )
Dico queste cose, fratelli miei, perché non siate contristati se domandate e non ricevete e riteniate di non avere su di voi lo sguardo di Dio, nel caso non esaudisca al momento il vostro desiderio.
Non sempre infatti il medico asseconda la volontà dell'infermo, benché sia certo che ne procuri e ne desideri la sanità.
Non concede ciò che domanda, ma quel che non chiede, questo apporta.
Chiede ( acqua ) fresca e non la dà.
Si è fatto crudele chi è venuto a risanare?
Si deve alla scienza, non alla crudeltà.
Non concede all'istante ciò che fa piacere: a chi non è ancora guarito nega alcune cose, perché, una volta sano, tutto gli sia consentito.
Considerate le promesse di Dio.
Proprio a questi martiri vi pare, inoltre, che desse quanto desiderarono? No.
Molti desiderarono di essere liberati e di tornare in libertà per mezzo di un miracolo, a quel modo che i tre fanciulli furono fatti uscire dalla fornace.
Come si espresse il re Nabucodonosor?
Poiché - disse - hanno confidato in lui hanno trasgredito il comando del re. ( Dn 3,95 )
Quale testimonianza offre colui che tentava di uccidere?
Chi giunse a credere per mezzo di loro, decise che venissero arsi.
Se quelli fossero periti nel fuoco, avrebbero ottenuto il premio in modo segreto e al re non avrebbe giovato.
Quindi furono risparmiati al momento perché un infedele credesse e a lodare Dio fosse colui che li aveva condannati.
Lo stesso Dio, quello dei tre fanciulli e dei Maccabei.
Salvò quelli dal fuoco ( Dn 3,95 ) e fece morire questi nel fuoco. ( 2 Mac 7 )
È cambiato? Amava gli uni più degli altri?
Ai Maccabei fu data una ricompensa più grande.
È vero che i primi sfuggirono al fuoco, però rimasero esposti ai pericoli di questo mondo; per questi, tutti i pericoli cessarono tra le fiamme.
Non restava più tentazione alcuna, ma solo il premio.
Ridestate la vostra fede, attirate in piena luce gli occhi del cuore, escludete i punti di vista umani; nell'intimo, infatti, avete ben altri occhi, di essi vi ha dotati il Signore quando ve li ha dischiusi nel cuore con il dono della fede.
Proprio a questi occhi domandate: Furono i Maccabei oppure i tre fanciulli a ricevere di più?
È la fede che interrogo.
Se poi provo a rivolgermi a uomini che amano questa vita, l'anima debole mi risponde: Avrei preferito essere uno dei tre fanciulli.
Arrossisci davanti alla madre dei Maccabei, decisa a vedersi morire davanti i figli suoi, perché sapeva che non avrebbero cessato di vivere.
Talora rifletto sugli scritti dei miracoli dei martiri, che si leggono alla vostra presenza.
Giorni fa è stato letto uno scritto che trattava di una donna inferma.
Costei si torceva in preda a dolori acutissimi e, avendo detto: Non ce la faccio più! quel martire che era sopraggiunto a guarirla, le disse: Che faresti se venissi condotta al martirio?
Molti infatti subiscono a letto il martirio: senza dubbio molti.
Si verifica una persecuzione di satana più occulta e più insidiosa di quella che capitò allora.
Il credente giace a letto, si torce dai dolori, prega, non viene esaudito; tutt'altro dall'essere esaudito, ma viene provato, ma è travagliato, ma è posto sotto flagelli per essere accolto quale figlio.
Infine, mentre è tormentato dai dolori, sopraggiunge la tentazione della lingua, si accosta al letto una donna qualsiasi, o anche un uomo, se uomo si può chiamare, e dice all'infermo: Fa' uso di quest'amuleto e sarai guarito; si porti quell'incantesimo preventivo e sarai risanato.
Il tale e il tale e il tale - informati - in forza di esso riacquistarono la salute.
Non cede, non asseconda, non si lascia persuadere; tuttavia è nella lotta.
Non ha forze e intanto vince il diavolo.
Diventa martire a letto e, a dargli il premio, sarà Colui che, per suo amore, pendette dalla croce.
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