Discorsi sui Santi |
1 - La moltitudine dei devoti sostituì la turba dei persecutori
2 - I Martiri elusero le reti dei cacciatori. Dal sangue dei Martiri fecondità alla terra
3 - Ha denti anche la Chiesa di Cristo. Conquiste della Chiesa tra i potenti del secolo
4 - Molti i convertiti tra i persecutori di Cristo
Abbiamo cantato nel Salmo: Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti. ( Sal 124,6 )
È il ringraziamento dovuto ai doni di Dio.
Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
È certamente espressione di gratitudine e degno rendimento di grazie.
E come può essere adeguata a così grandi doni divini la riconoscenza umana?
Quando in questo luogo il beatissimo Martire versò il suo sangue di vittima, non so se qui sarà stata tanto numerosa la turba dei forsennati, quanta è ora la moltitudine di coloro che vogliono dar lode.
Dico di nuovo - mi fa piacere infatti vedere nella casa del Signore un popolo che si raduna presso questo luogo con intensa pietà religiosa, e mettere a confronto tempi con tempi - perciò, nuovamente dico e ripeto e, con tutto lo zelo che posso, lo affido alla vostra sensibilità: quando in questo luogo il beatissimo Martire versò il suo sangue di vittima, non so se qui sarà stata tanto numerosa la turba di forsennati, quanta è ora la moltitudine di coloro che vogliono dar lode.
Ma se pure si verificò, vi fu il Sia benedetto il Signore che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
Quando lo facevano morire, credevano di aver vinto: erano sconfitti da coloro che morivano e se ne rallegravano.
Se erano vinti, ad ogni costo si dovevano infuriare.
Quindi, sparì la turba dei forsennati ed avanzò la moltitudine di coloro che vogliono dar lode.
Dica la moltitudine di coloro che lodano, dica: Sia benedetto il Signore che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
Ai denti di chi? Ai denti dei nemici, ai denti degli empi, ai denti dei persecutori di Gerusalemme, ai denti di Babilonia, ai denti della città nemica, ai denti della turba che sfoga la sua follia nei delitti, ai denti della turba che perseguita il Signore, che abbandona il Creatore e si volge alla creatura - opera della mano di chi la venera - e disprezza colui che l'ha creata.
Sia benedetto il Signore che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
È la voce dei martiri, è certo la voce di quelli che preferirono essere uccisi per il nome di Cristo, piuttosto che vivere per aver rinnegato Cristo.
Se questi vennero uccisi, dunque, quelli vollero uccidere: quelli fecero ciò che vollero, questi subirono il martirio; come, allora: Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti?
Che senso ha ringraziare così: Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti?
È che l'intenzione dei persecutori non fu di uccidere, ma di divorare, cioè di trasferire nel loro corpo.
Erano pagani, erano empi, erano adoratori dei demoni e degli idoli: questo volevano che noi diventassimo quando bramavano divorare.
Considerate che ne facciamo del cibo quando mangiamo.
Che facciamo in realtà se non trasferirlo nel nostro corpo?
Era il corpo degli empi: divorarono coloro che li assecondarono per l'empietà; passarono senza dubbio a far corpo con loro.
Di conseguenza, i martiri, mentre quelli sollecitavano a rinnegare Cristo e ad adorare un idolo, furono irremovibili, disprezzarono l'idolo, confessarono Cristo, non passarono a far corpo con essi attraverso una loro adesione.
Dicano, dicano, nella gloria, nella felicità dicano, nella verità dicano: Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
Hanno come reti la perfidia, come reti l'empietà, come reti la negazione di Cristo.
Le reti sono tese. Tu ascolti i cacciatori.
Se vuoi sfuggire i cacciatori non tener conto di quanti fanno minacce.
Conoscete l'espediente usato dai cacciatori.
Da una parte tendono le reti, dall'altra spaventano gli animali selvatici che raccolgono nelle reti.
Tu hai timore di un male, di che sei atterrito? C'è il peggio dove fuggi.
È così che i santi martiri, notando dove i cacciatori tesero le reti - con la minaccia di morte il persecutore voleva infatti indurre a rinnegare il salvatore - subirono il martirio, ma, attraverso la "passione", sfuggirono al laccio.
Di quale ben nutrita preda, di quale consistente cacciagione si sarebbe pasciuta l'empia Babilonia, se da Cipriano, vescovo, fosse stato rinnegato il Signore!
Di quale lauto pasto, di quale fruttuosa caccia, di quale ottima preda si sarebbe pasciuta l'empia Babilonia se dal vescovo Cipriano, maestro delle genti, che denunziava la vanità degli idoli, rivelava i demoni, guadagnava i pagani, confermava i cristiani, infiammava i martiri, se, quindi, da un tale e così nobile uomo fosse stato rinnegato il Signore, di quale preda non si sarebbe gloriata l'empia Babilonia!
Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
Abbiano pur infierito, perseguitato, torturato, imprigionato, legato, percosso, dato alle fiamme, abbandonato alle belve, Cristo non è stato rinnegato e il confessore del Signore ha ricevuto la corona.
Andò perduta la crudeltà di quelli, i martiri trovarono la gloria.
Sia benedetto il Signore, dica il popolo cristiano, dica espressamente, è giusto che dica: Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
Sia ora a dirlo questo luogo; è affollato da un popolo di confessori, affollato da un popolo di adoratori dell'unico vero Dio, lo dica questo luogo; quando quel luogo era irrigato dal sangue del Martire, allora infatti veniva seminata questa messe.
Non ti stupisca o terra la tua feracità; se vieni irrigata è perché tu diventi rigogliosa di questo.
Perciò: Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
Da quale potenza noi siamo stati dunque sottratti ai denti degli empi?
Non presumiamo di alcunché, non attribuiamo questo al nostro potere.
Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.
Che eravamo infatti quando, noi deboli, avevamo terrore dei forti; noi umili, dei grandi; noi poveri, dei ricchi; noi bisognosi, di chi era nell'abbondanza?
Che eravamo se il nostro aiuto non fosse stato nel nome del Signore, di lui, che ha fatto il cielo e la terra? ( Sal 124,8 )
Rallegrati, rallegrati, Gerusalemme: rallegrati anche tu, non lasciata in preda ai denti dei cacciatori; rallegrati anche tu: hai anche tu i denti.
I tuoi denti come un gregge di pecore tosate. ( Ct 4,2 )
Hai anche tu i denti, Gerusalemme santa, Città di Dio, Chiesa di Cristo, hai anche tu i denti.
Ti si dice nel Cantico dei Cantici: I tuoi denti come un gregge di pecore tosate che risalgono dal bagno, generano sempre delle coppie e non vi è sterile in mezzo ad esse. ( Ct 4,2; Ct 6,5 )
Bene, bene che non hai avuto timore dei denti di Babilonia.
Denti di Babilonia furono i poteri secolari, denti di Babilonia furono i maestri di riti illeciti.
Non sei stata lasciata ai loro denti.
Riconosci i denti tuoi: fa' tu ciò che quelli vollero fare.
Volgi lo sguardo a te stessa: hai anche tu i denti.
I tuoi denti come un gregge di pecore tosate.
Che vuol significare: di pecore tosate? Coloro che depongono pesi secolari.
Che vuol significare: di pecore tosate? Coloro che depongono i velli, come gravami del peso secolare.
I tuoi denti erano quelli di cui è stato scritto negli Atti degli Apostoli, poiché vendettero tutto quanto possedevano e deposero il prezzo dei loro beni ai piedi degli Apostoli, perché venisse distribuito a ciascuno secondo il bisogno. ( At 4,34-35 )
Hai ricevuto i velli delle tue pecore tosate.
Quel gregge risalì dal bagno del santo battesimo.
Tutte generarono, perché adempirono i due comandamenti.
Ricordate, avete ricordato, da persone bene edotte, avete acclamato quando ho fatto riferimento ai due comandamenti; non ho detto quali fossero, nondimeno, dall'acclamazione ho avuto la prova della vostra perspicacia.
Li avete riconosciuti. Tuttavia ne parlerò per coloro che più di rado frequentano la Chiesa.
Dice il Signore, dice il Maestro assolutamente verace, dice il Principe dei martiri: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente; e amerai il prossimo tuo come te stesso.
In questi due comandamenti è compendiata tutta la Legge e i Profeti. ( Mt 22,37.39-40 )
I tuoi denti vinsero appunto perché generarono tali coppie.
Si dice a te che hai di tali denti, si dice a te, o Chiesa, nella figura del beatissimo Pietro: Alzati, uccidi e mangia. ( At 10,13 )
Alzati fu detto a Pietro - quando un recipiente fatto scendere dal cielo conteneva tutti i popoli in figura di animali - a Pietro che aveva fame, cioè alla Chiesa desiderosa: Alzati, perché soffri la fame?
Alzati, ti è stato approntato il cibo.
Hai i denti, uccidi e mangia.
Uccidi ciò che sono, fa' ciò che sei, uccidi ciò che sono, trasforma in ciò che sei.
Hai potuto ascoltare avendo tali denti, hai saputo uccidere, hai saputo mangiare.
Hai attirato dalla tua parte gli stessi giudici che non hai temuto; hai fatto volgere a te le stesse autorità secolari, che non hai temuto: hai disprezzato coloro che si mostravano crudeli, li hai cambiati in coloro che ti onorano.
Si è adempiuto quanto fu promesso al tuo Signore: A lui tutti i re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni. ( Sal 72,11 )
I persecutori, quando erano crudeli, non credevano a queste cose.
Quanti fra gli stessi persecutori, che videro il beatissimo Cipriano grondare sangue, piegare le ginocchia, presentare il collo al carnefice, fu allora che videro, allora contemplarono, allora si compiacquero di tanto spettacolo, allora, proprio allora lo insultarono morente!
In seguito, non ne dubito, quanti di essi diventarono credenti!
Non c'è da dubitarne, bisogna prestarvi fede senza esitazione.
I Giudei uccisori di Cristo, che scossero il capo a insultarlo mentre pendeva dalla croce e dissero contro di lui tutto quello che vollero, più tardi, pieni di gioia, credettero proprio nel Signore che avevano crocifisso.
Non poteva infatti andare a vuoto la supplica del Medico che pendeva sulla croce e che del suo sangue faceva rimedio di salvezza per quei forsennati.
Perciò non poteva cadere a vuoto quell'invocazione: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. ( Lc 23,34 )
Per nulla finì inascoltata.
Era ivi presente una moltitudine di coloro per i quali questa invocazione risuonò dalla bocca della Verità.
Infatti, avvenuto in seguito il miracolo con la discesa dello Spirito Santo dal cielo, parlando gli Apostoli le lingue di tutte le nazioni, ( At 2,1-4 ) subito pentiti nello stupore dell'improvviso prodigio, convertiti a colui che avevano fatto morire, bevvero da credenti quel sangue che avevano versato da persecutori.
È certo che anche nei riguardi del beato Cipriano, santo martire di Cristo, non va messo in dubbio questo, ed è che, per la maggior parte, coloro che da empi lo contemplarono ucciso, credettero nel Signore di lui, e si poté dare che a loro volta, nell'imitazione, dettero il sangue per il nome di Cristo.
Infine, ammettiamo pure che, quanto a loro, sia incerto; se abbiano creduto di quelli che allora affluirono in questo luogo e che in questo videro colpito a morte san Cipriano, sia pure incerto: certo è che tutti costoro o quasi tutti - ne odo le voci mentre esultano - sono i figli di coloro che lo ingiuriarono.
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