Discorsi sui Santi

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Nel natale dei Martiri

1 - Sicurezza dei martiri protetti da Dio
2 - Perché sicuri e certi della protezione di Dio. La morte di Cristo: pegno della sua vita a noi donata
3 - Cristo stesso sarà nostra proprietà

1 - Sicurezza dei martiri protetti da Dio

Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? ( Rm 8,31 )

È la sfida di tutti i buoni fedeli cristiani, ma soprattutto dei martiri gloriosi.

Fremeva contro di loro il mondo, cospiravano invano i popoli, i principi congiuravano insieme; ( Sal 2,1-2 ) si escogitavano nuovi mezzi di tortura, e dalla fertile inventiva della crudeltà sortivano effetti di pene indicibili.

I martiri di Cristo venivano coperti di insulti, incolpati di falsi crimini, rinchiusi in carceri intollerabili, scavati da uncini, uccisi di spada, dati in pasto alle belve, bruciati tra le fiamme e, intanto, dicevano: Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?

Il mondo intero è contro di voi, e voi dite: Chi sarà contro di noi?

Ti rispondono: E chi è il mondo intero, dal momento che noi moriamo per colui che ha creato il mondo?

Dicano, dicano pure, ascoltiamo, diciamo insieme: Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?

Possono infierire, possono maledire, possono calunniare, possono propalare false accuse infamanti, da ultimo, possono non solo far perire il corpo, ma pure lacerarlo; e con questo?

Ecco, Dio è infatti il mio aiuto e il Signore accoglie il mio spirito. ( Sal 54,6 )

O beato martire, dimmi: il tuo corpo viene dilaniato e tu dici: Non mi tocca? Sì, l'ho detto.

Perché? Spiegaci la ragione.

Perché il Signore accoglie il mio spirito.

Il mio corpo è restituito all'integrità dal mio spirito.

Non va perduto un mio capello e va perduto il capo? Non perisce un mio singolo pelo.

Ma il tuo corpo viene dilaniato dai cani.

E che m'importa? Pur se viene dilaniato dai cani, è però ricostituito dal Signore.

Il mondo uccide il mio corpo, ma il Signore accoglie il mio spirito.

A che mi nuoce il fatto che il mondo faccia perire il mio corpo, dal momento che il Signore accoglie il mio spirito?

Che cosa ho perduto, che mi sono lasciato sfuggire?

Se è il Signore ad accogliere il mio spirito, sarà anch'egli a restituire il mio corpo.

Che mi verrà meno nel caso che il nemico laceri le mie membra, quando Dio conosce il numero dei miei capelli?

Cristo, esortando i suoi martiri a non aver timore di nulla da parte dei nemici persecutori, disse: I vostri capelli sono tutti contati. ( Lc 12,7 )

Mi spaventerò dunque del danno delle membra se, quanto al numero dei capelli, sono stato rassicurato?

Perciò, diciamo, diciamo con fede, diciamo nella speranza, diciamo nella carità più accesa: Se Dio è per noi, chi è contro di noi?

2 - Perché sicuri e certi della protezione di Dio. La morte di Cristo: pegno della sua vita a noi donata

Ecco ti è contro il re e tu dici: Chi è contro di noi?

Ti è contro tutto il popolo, e tu dici: Chi è contro di noi?

Come lo dimostri, martire glorioso?

Come mi dai prova di ciò che dici: Se Dio è per noi, chi è contro di noi? ( Rm 8,31 )

È infatti evidente che, se Dio è per voi, non ci può essere alcuno contro di voi.

Devi, però, provare che Dio è per voi.

Non intendo dunque provarlo?

Ecco, ve lo spiego: Egli non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi. ( Rm 8,32 )

Quanto segue lo avete ascoltato quando si leggeva la parola dell'Apostolo.

Dopo aver detto, infatti: Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? quasi in risposta alla domanda: Prova che Dio è per voi, immediatamente ha presentato un argomento probatorio: ha introdotto il Martire dei martiri, il Testimone dei testimoni, colui, cioè, che, come proprio Figlio, il Padre non ha risparmiato, ma lo ha dato per tutti noi: basandosi su questo, l'Apostolo ha fornito la prova di aver detto il vero: Se Dio è per noi, chi è contro di noi?

Egli non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi.

Come non ci ha donato ogni cosa insieme con lui? ( Rm 8,31-32 )

Quando ci ha donato ogni cosa insieme con lui, ci ha donato anche lui.

Mi può forse atterrire il rumore minaccioso del mondo, dopo che mi è stato donato l'Artefice del mondo?

Rallegriamoci perché ci è stato donato il Cristo e non abbiamo timore in questa vita di alcun nemico di Cristo.

Considerate chi sia colui che ci è stato donato: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. ( Gv 1,1 )

Egli è il Cristo, egli è l'Unigenito Figlio di Dio, egli è il Coeterno al Genitore.

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui. ( Gv 1,3 )

Come non ci sono state donate tutte le cose create per mezzo di lui, se ci è stato donato egli stesso, per il quale tutte le cose sono state create?

Precisamente perché sappiate che egli è il medesimo Verbo che si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. ( Gv 1,14 )

Desidera e sollecita con vivissima brama la vita di Cristo che ti è offerta; e, in attesa che tu l'ottenga, ritieni qual pegno la morte di Cristo.

Nel prometterci che sarebbe rimasto con noi, non poté darci, infatti, pegno più prezioso del suo morire per noi.

Dice: ho portato su di me i vostri mali e non vi consegnerò i miei beni?

Ne ha fatto promessa, data garanzia, lasciato il pegno, e tu esiti a credere?

Promise, vivendo quaggiù in mezzo agli uomini; offrì garanzia con gli scritti del Vangelo.

Ogni giorno, davanti al suo pegno, tu dici: Amen.

Hai ricevuto il pegno, esso ti viene offerto ogni giorno.

Tu che vivi del pegno, non disperare.

3 - Cristo stesso sarà nostra proprietà

Risulta forse oltraggioso per l'unigenito Figlio di Dio dire che ci è stato donato, quasi che egli dovrà essere nostra proprietà?

Egli lo sarà immancabilmente.

Poniamo infatti il caso che alcuno ti doni, oggi, una tenuta amena e fertile, essendo un luogo ridente, ti sia delizioso dimorarvi di continuo e condurvi una vita agiata a causa del suo largo reddito; non avresti in gran pregio il dono e non saresti grato al donatore?

Noi saremo in Cristo.

Come non considerare nostra proprietà la dimora in cui saremo stabilmente e da cui avremo di che vivere?

Ce lo dica anche la Scrittura, così che non sembri che, per via di nostre congetture, facciamo valere qualcosa in contrasto con l'insegnamento della parola di Gesù.

Ascolta che cosa intende dirgli uno che sapeva che se Dio è per noi … chi sarà contro di noi?

Dice: Il Signore è mia parte di eredità. ( Sal 16,5 )

Non ha detto: Signore, che mi dai quale parte di eredità?

Tutto ciò che mi potrai dare è cosa vile.

Sii tu la mia eredità, io ti amo, tutto che sono ti amo, ti amo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente.

Che conterà per me tutto ciò che mi avrai dato senza di te?

Questo è amare Dio disinteressatamente, sperare Dio da Dio, aver fretta col desiderio di esser ripieni di Dio, esser saziati di lui.

Egli ti basta, infatti; senza di lui, nulla ti basta.

Era di ciò consapevole Filippo quando diceva: Signore, mostraci il Padre e ci basta. ( Gv 14,8 )

Quando si realizzerà, dunque, quello che al dire dell'Apostolo sarà come meta: Perché Dio sia tutto in tutti? ( 1 Cor 15,28 )

Così che egli sia per noi tutto ciò che quaggiù desideriamo senza di lui e il cui desiderio è, di solito, il nostro peccato contro di lui.

Quando Dio sarà tutto in tutti, egli sarà per noi al posto di tutto.

Tu fai peccato contro Dio per il tuo cibo, fai peccato contro Dio per la tua veste, fai peccato contro Dio pur di vivere, fai peccato contro Dio per avere onori.

E quando finirò di enumerare? Non peccare contro Dio a motivo di tali cose.

È per il cibo che pecchi contro Dio? Dio sarà il tuo eterno cibo.

È per la veste che pecchi contro Dio? Dio ti rivestirà d'immortalità.

È per l'onore che pecchi contro Dio? Dio sarà il tuo onore.

A motivo della vita temporale tu pecchi contro Dio? Dio sarà per te la vita eterna.

Non peccare contro di lui per un qualcosa.

Infatti lui devi amare disinteressatamente, colui che ti potrà appagare in luogo di tutte le cose.

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