Discorsi sui tempi Liturgici |
1 - Il carattere sacerdotale e regale nel Cristo e nella Chiesa
2 - Solo Cristo ora ha oltrepassato il velame del cielo, ove ci attende
3 - L'opera mediatrice del sommo Sacerdote
1 - Il carattere sacerdotale e regale nel Cristo e nella Chiesa
L'apostolo Pietro chiama la Chiesa, che è il corpo di Cristo. ( Ef 1,23 )
Gente santa, sacerdozio regale. ( 1 Pt 2,9 )
Nell'Antico Testamento infatti un solo sacerdote veniva unto, ora invece tutti i cristiani vengono unti nella Chiesa.
Veniva unto il re e veniva unto il sacerdote, gli altri non venivano unti.
Ambedue, sia il re che il sacerdote, furono rappresentati dal Signore, non simbolicamente ma realmente.
Per questo l'Apostolo dice del Signore che è nato come uomo dalla stirpe di David. ( Rm 1,3 )
Ecco dunque la stirpe regale.
Si dice che Cristo procede dalla stirpe di David tramite Maria, la quale era della stirpe di David. ( Lc 1,32 )
Ma da dove in Maria la stirpe sacerdotale?
È scritto nel Vangelo che il sacerdote Zaccaria ha avuto per moglie Elisabetta, delle figlie di Aronne. ( Lc 1,5 )
Proveniva quindi da una famiglia sacerdotale, perché tutta la tribù di Levi era tale.
Nel Vangelo inoltre l'angelo dice alla Vergine Maria: La tua parente Elisabetta. ( Lc 1,36 )
Se pertanto Elisabetta, una delle figlie del sacerdote Aronne, era parente di Maria, non v'è dubbio che la Vergine Maria appartenga non solo alla stirpe regale ma anche a quella sacerdotale.
Perciò nella natura umana che il Signore assunse v'erano ambedue i caratteri, quello regale e quello sacerdotale.
Per questo nell'Antico Testamento venivano unti tutti e due, il re e il sacerdote, come simbolo di ciò che si è compiuto nel nostro capo.
Sappiamo che noi, cioè tutta la Chiesa, formiamo il suo corpo; perciò giustamente siamo chiamati stirpe regale e sacerdotale.
In quegli antichi sacramenti veniva prefigurato l'unico Signore nostro, Gesù Cristo.
Un solo sacerdote entrava nel santo dei santi e tutto il popolo rimaneva fuori.
Ora, quando i vescovi sono attorno all'altare, voi rimanete forse fuori senza entrare?
Nell'Antico Testamento un solo sacerdote, una sola volta all'anno, entrava nel santo dei santi.
Anno qui simboleggia tutto il tempo.
Una volta per sempre dunque entrò nel santo dei santi, quello vero non quello figurato, al di sopra della volta celeste, l'unico sacerdote nostro quando è risorto dai morti, il Signore Gesù Cristo, offrendo se stesso per noi. ( Eb 9,24-28 )
È entrato e rimane lì.
Il popolo invece ancora rimane fuori insieme a noi.
Non ancora siamo risorti per andare incontro a Cristo ( 1 Ts 4,17 ) e per rimanere sempre dentro con lui, quando dirà al servo fedele: Entra nella gioia del tuo Signore. ( Mt 25,21 )
Il fatto dunque che nell'Antico Testamento un solo sacerdote entrava nel santo dei santi mentre il popolo rimaneva fuori, era figura di quanto ora si è compiuto tramite il Signore nostro Gesù Cristo, il solo che è entrato al di sopra dei recessi celesti, mentre il popolo ancora rimane fuori e geme; nella speranza è già stato salvato ed aspetta la redenzione del proprio corpo, che avverrà nella risurrezione dei morti. ( Rm 8,22-24 )
Lo stesso sommo sacerdote, che ha offerto se stesso in olocausto per noi, presenta le nostre preghiere.
Egli è colui che ci conduce, interponendo se stesso non per sbarrarci il passo ma per farci da guida, non per allontanarci ma per farci riconciliare, non per impedirci il cammino ma per eliminare gli ostacoli.
Egli è l'unico pontefice e l'unico sacerdote, prefigurato negli antichi sacerdoti di Dio.
Per questo il sacerdote non doveva avere nessuna sporcizia nel corpo, ( Es 29,4 ) perché lui solo visse senza macchia di peccato pur nella carne mortale. Infatti ciò che era prefigurato nel corpo di quei sacerdoti significava che si sarebbe verificato nella sua vita.
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