Discorsi sui tempi Liturgici |
1.1 - Cristo pietra angolare
1.2 - La fede dei magi e l'incredulità dei Giudei
2.3 - Contro l'oroscopia
Non molto tempo fa abbiamo celebrato il giorno in cui il Signore è nato dai Giudei; oggi celebriamo il giorno in cui è stato adorato dai pagani.
Poiché la salvezza viene dai Giudei; ( Gv 4,22 ) ma questa salvezza ( sarà portata ) fino agli estremi confini del mondo. ( Is 49,6 )
In quel giorno lo adorarono i pastori, oggi i magi; a quelli lo annunciarono gli angeli, a questi una stella.
Tutti e due l'appresero per intervento celeste, quando videro in terra il re del cielo, perché ci fosse gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. ( Lc 2,14 )
Egli infatti è la nostra pace, colui che ha unito i due in un popolo solo. ( Ef 2,14 )
Già, fin da quando il bambino è nato e annunziato, si presenta come pietra angolare, ( Mt 21,42 ) tale si manifesta già nello stesso momento della nascita.
Già cominciò a congiungere in sé le due pareti poste in diverse direzioni, chiamando i pastori dalla Giudea, i magi dall'Oriente: Per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo e ristabilire la pace; pace tanto a quelli che erano lontani tanto a quelli che erano vicini. ( Ef 2,15.17 )
I pastori accorrendo da vicino lo stesso giorno della nascita, i magi arrivando oggi da lontano hanno consegnato ai posteri due giorni diversi da celebrare, pur avendo ambedue contemplato la medesima luce del mondo.
Oggi bisogna parlare dei magi che la fede ha condotto a Cristo da terre lontane.
Vennero e lo cercarono dicendo: Dov'è il Re dei Giudei che è nato?
Abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti ad adorarlo. ( Mt 2,2 )
Annunziano e chiedono, credono e cercano, come per simboleggiare coloro che camminano nella fede e desiderano la visione. ( 2 Cor 5,7 )
Non erano già nati tante volte in Giudea altri re dei Giudei?
Come mai questo viene conosciuto da stranieri attraverso segni celesti e viene cercato in terra, risplende nell'alto del cielo e si nasconde umilmente?
I magi vedono la stella in Oriente e capiscono che in Giudea è nato un re.
Chi è questo re tanto piccolo e tanto grande, che in terra non parla ancora e in cielo già dà ordini?
Proprio per noi - perché volle farsi conoscere da noi tramite le sue sante Scritture - volle che anche i magi credessero in lui attraverso i suoi profeti, pur avendo dato ad essi un segno così chiaro in cielo e pur avendo rivelato ai loro cuori di essere nato in Giudea.
Nel cercare la città nella quale era nato colui che desideravano vedere e adorare, fu per essi necessario informarsi presso i capi dei Giudei.
E questi, attingendo dalla sacra Scrittura che avevano sulle labbra ma non nel cuore, presentarono, da infedeli a persone divenute credenti, la grazia della fede, menzogneri nel loro cuore, veritieri a loro proprio danno.
Quanto sarebbe stato meglio infatti se si fossero uniti a quelli che cercavano il Cristo, dopo aver sentito dire da essi che, veduta la sua stella, erano venuti desiderosi di adorarlo?
se li avessero accompagnati essi stessi a Betlemme di Giuda, la città che avevano ad essi indicato seguendo le indicazioni dei Libri divini? se insieme ad essi avessero veduto, avessero compreso, avessero adorato?
Invece, mentre hanno indicato ad altri la fonte della vita, essi ora sono morti di sete.
È successo loro come alle pietre miliari: mentre hanno dato indicazioni ai viandanti in cammino, essi sono rimasti inerti e immobili.
I magi cercavano il Signore per trovarlo, Erode lo cercava per ucciderlo, i Giudei leggevano in quale città doveva nascere ma non comprendevano che era quello il tempo in cui sarebbe venuto.
Tra il religioso amore dei magi e il crudele timore di Erode, essi vaneggiarono ( Rm 1,21 ) indicando giustamente la città di Betlemme.
Il Cristo lì nato lo avrebbero negato non allora, che neppure lo cercarono, ma più tardi, quando lo avrebbero visto; e l'avrebbero ucciso non allora, muto bambino, ma più tardi, quando avrebbe parlato.
Più felice piuttosto l'incoscienza dei bambini uccisi da Erode spaventato, che la scienza di costoro consultati da Erode turbato.
Quelli poterono soffrire per Cristo, non potendolo ancora confessare; i Giudei invece non hanno accolto la verità da lui poi insegnata, mentre ne avevano potuto conoscere la città di nascita.
È vero che la stella condusse i magi proprio nel luogo ove il Dio Verbo era bambino.
Ma arrossisca la sacrilega stupidità e quella, per così dire, pseudoscienza ignorante di chi da questo fatto arguisce che Cristo sia nato sotto l'influsso delle stelle.
La motivazione? È scritto nel Vangelo che, quando è nato, i magi hanno visto la sua stella in Oriente. ( Mt 2,2 )
Ciò non sarebbe vero neanche se gli uomini nascessero veramente sotto l'influsso degli astri: perché essi nascono nella condizione di natura mortale e non per proprio volere come il Figlio di Dio.
Che Cristo sia nato sotto il volere degli astri è tanto incompatibile con la verità, che nessun credente in Cristo - che sia ortodosso - può pensare che in questa maniera possa mai nascere alcun uomo.
Sostengano pure quei menzogneri le loro stupide opinioni sugli oroscopi degli uomini, neghino la libera volontà con la quale peccano, s'inventino il destino per scusare i propri peccati, si sforzino pure di addebitare al cielo il loro malvagio comportamento, per il quale sulla terra sono detestati dagli altri uomini; asseriscano, mentendo, che è colpa degli astri.
Ciascuno di essi rifletta però se non ritiene di dover dirigere con autorità - qualunque essa sia - non dico la sua vita, ma la sua famiglia; se per caso, in base a queste sue teorie, non permetta di battere in casa i suoi servi che sbagliano, se prima non si sente in dovere di bestemmiare i suoi dèi che splendono in cielo.
Tuttavia costoro neanche in base alle loro menzognere fantasticherie e ai loro libri - che oltre a non essere profetici sono del tutto falsi - possono affermare che Cristo sia nato sotto l'influsso degli astri, per il motivo che dopo la sua nascita i magi videro in Oriente la sua stella.
Da questo fatto si deduce non che Cristo nacque sotto l'influsso della stella, ma che anzi si manifestò come suo Signore.
Infatti la stella non mantenne il suo normale corso astronomico, ma mostrò la via agli uomini che cercavano il Cristo, fino al luogo in cui era nato.
Perciò non la stella fece nascere Cristo in modo mirabile, ma Cristo fece apparire la stella in modo mirabile.
Non la stella stabilì gli eventi straordinari di Cristo, ma Cristo incluse la stella nei suoi eventi straordinari.
Colui che, nato dal Padre, ha creato il cielo e la terra, nato da madre mostrò alla terra dal cielo una nuova stella.
Alla sua nascita un bagliore nuovo è apparso con la stella, mentre alla sua morte la luce usuale del sole si è oscurata.
Alla sua nascita il cielo risplendette di nuova luce, alla sua morte gli inferi tremarono di nuovo terrore, alla sua risurrezione i discepoli si accesero di nuovo amore, alla sua ascensione i cieli si aprirono a nuovo ossequio.
Celebriamo dunque con devota solennità anche questo giorno, in cui i magi venuti di mezzo ai pagani hanno adorato il Cristo che avevano conosciuto, ( Mt 2,1-11 ) come abbiamo celebrato il giorno in cui i pastori giudei videro il Cristo nato. ( Lc 2,8-20 )
Lo stesso Signore Dio nostro infatti scelse di mezzo ai Giudei gli Apostoli come pastori, per riunire per mezzo di essi, anche di tra mezzo ai pagani, i peccatori da condurre alla salvezza.
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