Discorsi sui tempi Liturgici |
1 - Per essere salvi occorre prima credere e poi invocare il nome di Dio
2 - Credo in Dio Padre onnipotente
3 - Cristo unico Figlio di Dio, per noi incarnato
4 - Cristo crocifisso e sepolto nella sua carne
5 - Risorto, asceso al cielo siede alla destra del Padre
6 - Cristo nostro giudice e nostro avvocato
7 - Spirito Santo. Tutta la Trinità
8 - La Chiesa somiglia a Maria perché è vergine e genera membra di Cristo
9 - Remissione dei peccati per mezzo del Battesimo e dell'Orazione domenicale
10 - Risurrezione della carne
11 - Fra otto giorni ripetizione del Simbolo
Dice l'Apostolo: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo. ( Rm 10,13 )
È verso questa salvezza che ormai correte voi che avete dato i vostri nomi per il battesimo; salvezza non di breve tempo, ma per l'eternità; salvezza che non è comune agli uomini e agli animali, e neanche ai buoni e ai malvagi.
Voi infatti potete osservare questa cosa, ben chiara per ognuno di noi, che la salute del tempo presente, per la quale gli uomini si danno tanto da fare sia per averla sia per ricuperarla, riguarda non solo gli uomini, ma anche gli animali, dai più grandi ai più piccoli: dai serpenti e dagli elefanti questo tipo di salute si estende su tutti, sino sulle mosche e i più piccoli insetti.
E anche gli uomini, sia quelli che invocano Dio ma quelli che lo bestemmiano, possono avere questa salute.
Per questa ragione dice il santo Salmo: Uomini e bestie tu conservi, o Signore, perché sovrabbondante è la tua misericordia, o Dio; ma i figli degli uomini spereranno all'ombra delle tue ali. ( Sal 36,7-8 )
Questo tipo di salute, dunque, per la sovrabbondante misericordia di Dio, arriva anche al più piccolo degli animali; ma i figli degli uomini, che appartengono al Figlio dell'uomo, spereranno all'ombra delle tue ali.
È quello che facciamo nel corso di questa vita: adesso speriamo quel che poi riceveremo.
E che cosa promette quel medesimo Salmo?
Si inebrieranno nell'abbondanza della tua casa e li disseterai al torrente delle tue delizie, perché presso di te è la sorgente della vita. ( Sal 36,9-10 )
Cristo è la sorgente della vita: perché fin da adesso ne possiamo gustare qualcosa egli si è fatto uomo; ma la pienezza della sua abbondanza, quella che sazia gli angeli e tutte le gerarchie celesti ci viene conservata da parte; ci verrà data dopo.
Per adesso, per poterla raggiungere, per essere salvi, invochiamo Dio, secondo quanto ha detto l'Apostolo: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo. ( Rm 10,13 )
Anche il Profeta anticamente aveva detto ciò. ( Gn 3,5 )
Ma Paolo apostolo dichiarava che era ormai arrivato il tempo in cui si adempiva quel che era stato scritto: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo.
Di quale salvezza si tratti l'ho già detto, e così ora non potete più dire: Com'è che anche chi invoca il nome del Signore non ha salute? Sarà salvo.
Poi l'Apostolo continua: Ma come lo potranno invocare, se non hanno creduto in lui?
E come potranno credere, se non ne hanno sentito parlare?
E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi l'annunzi?
E chi lo annunzierà, se nessuno viene mandato?
Come sta scritto: Come sono belli i piedi di chi porta notizie di pace, di chi porta notizie di bene. ( Rm 10,14-15 )
Nessuno dunque potrà essere salvo, se non avrà invocato; nessuno potrà invocare, se prima non avrà creduto.
Poiché dunque questo è l'ordine, prima cioè credere e poi invocare, oggi riceverete il Simbolo della fede per credere: fra otto giorni riceverete l'Orazione, per poter invocare.
Il Simbolo dunque è la regola della fede, breve ma succosa tale da istruire la mente senza appesantire la memoria: con poche parole si dicono cose con cui molto si acquista.
Si chiama Simbolo perché con esso si riconoscono i cristiani.
Anzitutto ve lo reciterò nella sua brevità; poi, per quanto il Signore ci vorrà concedere ve lo spiegherò perché quanto voglio che sappiate a memoria possiate anche comprenderlo.
Ecco dunque il Simbolo …, poi dopo il Simbolo: Non è molto, ma è molto.
Dovete badare non al numero, ma al peso delle parole.
Credo in Dio Padre onnipotente.
Come si fa presto a dirlo, ma quanto è grande!
Egli è Dio, egli è Padre; Dio per la potestà, Padre per la bontà.
Come siamo felici di avere come padre il nostro Dio!
Crediamo dunque in lui e tutto ci possiamo ripromettere dalla sua misericordia perché egli è l'Onnipotente: noi infatti crediamo in Dio Padre onnipotente.
Nessuno dica: Egli non può rimettere i miei peccati.
Se è onnipotente, perché non lo può? Tu dirai: Ma io ho troppi peccati.
E io ti dico: Ma egli è onnipotente.
E tu: Ma io ho commesso dei peccati così grandi che non posso più esserne liberato o mondato.
E io ti rispondo: Ma egli è onnipotente.
Considerate quel che cantate a lui nel Salmo: Benedici il Signore, anima mia, e non dimenticare tanti suoi benefici; egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità. ( Sal 103,2-3 )
La sua onnipotenza a noi è necessaria proprio per questo.
A tutte le creature era necessaria per essere create: onnipotente nel fare le cose grandi e le cose piccole, onnipotente nel fare le cose del cielo e quelle della terra onnipotente nel fare le cose immortali e quelle mortali, onnipotente nel fare le cose spirituali e quelle materiali, onnipotente nel fare le cose visibili e quelle invisibili, grande nelle cose grandi e non piccolo nelle cose piccole; insomma onnipotente nel fare tutto ciò che ha voluto fare.
Ti dico io quel che non può: non può morire, non può peccare, non può mentire, non può sbagliare; tutto questo non lo può; se lo potesse non sarebbe onnipotente.
Credete perciò in lui e confessatelo.
Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. ( Rm 10,10 )
Ora perciò che avete creduto, bisogna che facciate la professione di fede, quando renderete il Simbolo.
Quindi accoglietelo per impararlo e poi recitarlo e mai più dimenticarlo.
Dopo che viene? Ed in Gesù Cristo.
Credo, tu dici, in Dio Padre onnipotente, e in Gesù Cristo suo unico Figlio, nostro Signore.
Unico Figlio, vuol dire uguale al Padre; unico Figlio vuol dire della stessa sostanza del Padre; unico Figlio vuol dire della stessa onnipotenza del Padre; unico Figlio vuol dire coeterno col Padre.
Questo lo è in se stesso, per se stesso e presso il Padre.
E per noi? A nostro vantaggio?
Il quale nacque da Spirito Santo e da Maria Vergine.
Ecco da dove viene, chi e a chi.
Dalla Vergine Maria, nella quale ha operato lo Spirito Santo, e non un uomo marito: pur casta, egli la fecondò e la conservò intatta.
E così si è rivestito di carne il Cristo Signore, così si è fatto uomo colui che ha fatto l'uomo; ha assunto ciò che non era ma non ha smesso ciò che era.
Il Verbo infatti si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi. ( Gv 1,14 )
Non nel senso che il Verbo si sia trasformato in carne ma, rimanendo Verbo e assumendo la carne, pur sempre invisibile, si è reso visibile quando ha voluto, e venne ad abitare in mezzo a noi.
Qual è la portata di in mezzo a noi?
In mezzo agli uomini, è diventato per numero uno degli uomini, uno e l'unico.
L'unico per il Padre. E per noi?
Anche per noi l'unico Salvatore, perché nessuno ci può salvare all'infuori di lui, per noi l'unico Redentore, perché nessuno ci può redimere all'infuori di lui: non con oro, non con argento, ma col proprio sangue.
Ora vediamo lo scambio che egli ha fatto perché noi fossimo redenti.
Perché dopo che si è detto nel Simbolo: Il quale nacque da Spirito Santo e da Maria Vergine, che cosa ha patito per noi?
Continua: Fu crocifisso sotto Ponzio Pilato e fu sepolto.
Come? Crocifisso l'unico Figlio di Dio, nostro Signore?
Sepolto l'unico Figlio di Dio, nostro Signore?
È l'uomo che fu crocifisso.
Come Dio non è cambiato, come Dio non fu ucciso.
E tuttavia in quanto uomo fu ucciso.
Se l'avessero riconosciuto, dice l'Apostolo, certamente non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. ( 1 Cor 2,8 )
In questo modo egli lo presenta come il Signore della gloria ma lo confessa come crocifisso.
Anche a te se uno ti strappa il vestito anche senza farti male nel corpo, ti offende; e tu non sbraiti per il vestito, non dici: Mi hai stracciato il vestito, ma: Mi hai stracciato, mi hai lacerato, mi hai ridotto a brandelli.
Sei integro e parli così ed è vero, anche se chi ti ha offeso nulla ha strappato della tua carne.
Ed è così che fu crocifisso il Cristo Signore.
Egli è il Signore, è l'unigenito del Padre, è il nostro Salvatore, è il Signore della gloria, e tuttavia fu crocifisso; ma lo fu nella sola carne, e anche sepolto nella sola carne.
Anzi, nel luogo in cui fu sepolto e per tutto il tempo che fu sepolto, non c'era neanche la sua anima; solo la carne giaceva nel sepolcro.
Ma tu confessi [ che egli è ] Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale nacque da Spirito Santo e da Maria Vergine.
Chi? Gesù Cristo, l'unico Figlio di Dio, nostro Signore.
Fu crocifisso sotto Ponzio Pilato.
Chi? Gesù Cristo, l'unico Figlio di Dio, nostro Signore.
E fu sepolto. Chi? Gesù Cristo, l'unico Figlio di Dio, nostro Signore.
È la sola carne che giace, e tu dici: Nostro Signore?
Lo dico, certo che lo dico, perché guardo la veste e adoro colui che ne è vestito.
Quella carne fu la sua veste, perché, pur essendo di natura divina, non considerò una rapina la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo ( ma senza lasciare la condizione di Dio ), divenendo simile agli uomini e apparendo nella forma umana. ( Fil 2,6-7 )
Ma non dobbiamo sottovalutare la sua carne, anche presa separatamente; quando giacque, è proprio allora che ci redense.
In che modo ci redense? Perché non per sempre giacque.
Il terzo giorno infatti risuscitò dai morti.
Così prosegue il Simbolo.
Abbiamo confessato la sua passione, ora confessiamo la sua risurrezione.
Nella passione che cosa ha fatto? Ci ha insegnato che cosa dobbiamo sopportare.
E nella risurrezione che cosa ha fatto? Ci ha fatto vedere che cosa speriamo.
Lì il travaglio, qui il premio; il travaglio nella passione, il premio nella risurrezione.
Risorto poi dai morti, non rimase qui, ma come prosegue? Salì al cielo.
E ora dov'è? Siede alla destra del Padre.
Non pensare alla destra in contrapposizione alla sinistra: la destra di Dio è la felicità eterna.
La destra di Dio è l'ineffabile, inestimabile, incomprensibile beatitudine e completezza.
Questa è la destra di Dio, lì egli siede.
E che vuol dire: siede? Ivi abita: è chiamato sede il luogo in cui uno abita.
Perciò chi, al tempo in cui lo vide santo Stefano, diceva: Siede alla destra del Padre, non proferiva una menzogna.
Come dice Stefano? Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio. ( At 7,55 )
Se egli lo vide in piedi era allora menzogna il dire: Siede alla destra del Padre?
Siede vuol dire sta, abita. In qual modo? Come te.
In quale stato? E chi potrà dirlo? Diciamo [ solo ] quel che ci ha insegnato, diciamo [ solo ] quel che sappiamo.
Poi? Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti.
Riconosciamolo come Salvatore, per non temerlo come Giudice.
Chi infatti ora crede in lui e osserva i suoi precetti e lo ama, non temerà quando verrà a giudicare i vivi e i morti; non solo non temerà, ma addirittura desidererà che venga.
Che c'è più bello per noi di quando viene uno che desideriamo, di quando viene uno che amiamo?
Però temiamolo anche, perché sarà il nostro giudice: sarà nostro giudice egli che ora è il nostro avvocato.
Ascolta Giovanni: Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
Ma se riconosciamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto e ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa.
Vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù Cristo il Giusto; egli è vittima di espiazione per i nostri peccati. ( 1 Gv 1,8-9; 1 Gv 2,1 )
Supponiamo che tu abbia una causa da discutere presso un qualche giudice, e ci metti di mezzo un avvocato; questi prenderebbe la tua parte, discuterebbe la tua causa meglio che può.
Ma se per caso non potesse portarla a termine e tu venissi a sapere che proprio lui verrà come giudice, come saresti contento di poter essere giudicato da lui che fino a poco tempo prima era il tuo avvocato!
Adesso egli prega per noi, interpella per noi; ( Rm 8,34; Eb 7,25 ) lo abbiamo come avvocato e lo temeremo come giudice?
Al contrario, se l'abbiamo mandato avanti come avvocato speriamo con sicurezza quando verrà come giudice.
Si è visto nel Simbolo quanto riguarda Gesù Cristo, unico Figlio di Dio, nostro Signore.
Esso prosegue: [ Credo ] nello Spirito Santo, e così si completa tutta la Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Riguardo al Figlio sono state dette molte cose, perché il Figlio ha assunto l'uomo, il Figlio Verbo si è fatto uomo, cosa che non ha fatto il Padre né lo Spirito Santo.
Però la carne del Figlio è opera di tutta la Trinità, perché le operazioni della Trinità sono inseparabili.
Accogliete perciò lo Spirito Santo in modo da non considerarlo minore del Figlio o minore del Padre.
Il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo sono tutta la Trinità, un unico Dio.
In essa nulla è diverso, nulla vario, nulla mutevole, nulla in contrapposizione; sempre uguale, invisibile, immutabile, Padre e Figlio e Spirito Santo.
La Trinità ci liberi dalla moltitudine dei peccati.
Quel che viene da qui in poi ci riguarda direttamente. La santa Chiesa.
La santa Chiesa siamo noi.
E non dico noi [ solo ] nel senso di quanti ora stiamo qui, di voi che mi ascoltate.
Quanti siamo qui, per grazia di Dio fedeli cristiani di questa Chiesa, ossia di questa città, quanti ne sono in questa regione, quanti ne sono in questa provincia, quanti ne sono oltre il mare, quanti ne sono in tutta la faccia della terra ( perché da dove sorge il sole fin dove tramonta è lodato il nome del Signore ( Sal 113,3 ) ), questa è la Chiesa cattolica, nostra madre vera, vera coniuge di tanto Sposo.
Onoriamola, perché è la dama di un così grande Signore.
E che potrò dire? Oh! grande e singolare degnazione dello Sposo!
La incontrò meretrice e la rese vergine!
Non deve negare di essere stata meretrice, per non disconoscere la misericordia del suo liberatore.
Come non era meretrice, quando fornicava dietro idoli e demoni?
In tutti ci fu la fornicazione del cuore: quella della carne in non molti, ma quella del cuore in tutti.
Egli venne e la rese vergine: rese vergine la sua Chiesa.
Essa è vergine a motivo della fede: se guardiamo carnalmente, ha poche vergini consacrate, ma nella fede deve avere tutti vergini, donne e uomini; in questo deve consistere la castità, la purezza e la santità.
Volete sapere come essa è vergine?
Ascoltate l'apostolo Paolo, ascoltate l'amico dello sposo, che è geloso per lo sposo e non per se stesso.
Io vi ho promesso ad un unico sposo, egli dice.
Lo diceva alla Chiesa. A quale Chiesa? Dovunque la sua lettera fosse potuta arrivare.
Io vi ho promesso ad un unico sposo, per presentarvi a Cristo come una vergine casta.
Però temo, soggiunge, che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così i vostri sentimenti si corrompano dalla castità nei riguardi di Cristo. ( 2 Cor 11,2-3 )
Se temi di corromperti, vuol dire che sei vergine.
Temo, gli dice, che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia …
Forse che il serpente si unì carnalmente con Eva?
E tuttavia ne spense la verginità del cuore.
Questo temo, egli dice, che i vostri sentimenti si corrompano dalla castità nei riguardi di Cristo.
La Chiesa dunque è vergine.
Vergine è, e vergine si conservi: stia ben lontana da chi cerca di sedurla, per non ritrovarsi con chi la corrompe.
La Chiesa è vergine.
Tu forse mi potresti dire: Ma se essa è vergine, come mai partorisce dei figli?
E se figli non ne partorisce, come mai noi abbiamo dato i nostri nomi per nascere dalle sue viscere?
E io ti rispondo: Essa è vergine però partorisce.
Assomiglia a Maria che partorì il Signore.
Forse che santa Maria non partorì da vergine, e vergine rimase tuttavia?
Così anche la Chiesa partorisce ed è vergine.
E se consideri bene, [ anche ] essa partorisce il Cristo, perché sono membra di Cristo quelli che vengono battezzati.
Voi siete il corpo di Cristo e le sue membra, ( 1 Cor 12,27 ) dice l'Apostolo.
E se partorisce membra di Cristo, essa è somigliantissima a Maria.
La remissione dei peccati.
Se nella Chiesa non ci fosse questa, non ci sarebbe nessuna speranza.
Se nella Chiesa non ci fosse la remissione dei peccati, nessuna speranza ci sarebbe per la vita futura e per la liberazione eterna.
Ringraziamo Dio che alla sua Chiesa ha dato questo dono.
Ecco, voi state per venire al sacro fonte; sarete lavati nel battesimo della salute, sarete rinnovati nel lavacro della rigenerazione; quando risalirete da quel lavacro, voi sarete senza alcun peccato.
Tutto il passato che vi tormentava lì sarà cancellato.
I vostri peccati saranno come gli Egiziani che inseguivano gli Israeliti: li tormentarono, ma solo fino al Mar Rosso. ( Es 14 )
Che significa: fino al Mar Rosso? Fino all'acqua consacrata dalla croce e dal sangue di Cristo.
Infatti ciò che è rosso rosseggia.
Non vedi come rosseggia l'insegna di Cristo?
Interroga gli occhi della fede: se vedi la croce, pensa al sangue sparso; se vedi chi vi è appeso, pensa a ciò che ha versato.
Il fianco di Cristo fu aperto da una lancia e ne sgorgò il nostro prezzo. ( Gv 19,34 )
Per questo motivo il battesimo ossia l'acqua dove venite immersi e dove passate come [ se fosse ] il Mar Rosso, viene segnato col segno di Cristo.
I vostri nemici sono i vostri peccati; essi v'inseguono, ma solo fino al mare.
Quando vi entrerete dentro, voi ve ne libererete ed essi verranno distrutti; proprio come l'acqua sommerse gli Egiziani, mentre gli Israeliti venivano fuori per l'asciutto.
E che cosa disse la Scrittura? Non ne rimase neppure uno. ( Sal 106,11 )
Che tu abbia pochi peccati o molti peccati, peccati grandi o peccati piccoli, che vuoi che sia di fronte a: Non ne rimase neppure uno?
Siccome però dobbiamo restare in questo mondo dove nessuno vive senza peccato, ecco che la remissione dei peccati non è solo nel lavacro del santo battesimo, ma anche nell'Orazione domenicale e quotidiana che voi riceverete fra otto giorni.
In essa troverete una specie di battesimo quotidiano: e allora dovete ringraziare Dio che ha dato alla sua Chiesa questo dono che confessiamo nel Simbolo quando, dopo aver detto: [ Credo ] la santa Chiesa, aggiungiamo: La remissione dei peccati.
Poi: La risurrezione della carne. E qui siamo alla fine.
Ma fine senza fine è la risurrezione della carne; dopo non ci sarà più morte della carne, mai più sofferenza della carne, mai più angustie della carne, mai più fame e sete della carne, mai più afflizioni della carne, mai più vecchiezza e disfacimento della carne.
Non rabbrividire dunque per la risurrezione della carne; considera i suoi vantaggi, non pensare ai mali.
Qualunque sofferenza della carne, di cui ora ci lamentiamo, dopo non ci sarà più; saremo eterni, uguali agli angeli di Dio, ( Mt 22,30 ) avremo una medesima città insieme agli angeli santi.
Saremo possesso del Signore, saremo sua eredità, ed egli sarà la nostra eredità.
Fin d'ora infatti noi diciamo a lui: Signore, porzione della mia eredità, ( Sal 16,5 ) e di noi viene detto al Figlio suo: Chiedi a me e io ti darò le genti in eredità. ( Sal 2,8 )
Lo possederemo e saremo posseduti, lo terremo e saremo tenuti.
Che dir di più? Lo coltiviamo e siamo coltivati.
Lo coltiviamo come Dio e noi siamo coltivati come un campo.
Se volete sapere che siamo coltivati, sentite il Signore: Io sono la vera vite, voi siete i tralci, il Padre mio è l'agricoltore. ( Gv 15,1.5 )
Se è chiamato agricoltore, vuol dire che coltiva un campo.
Quale campo? Egli coltiva noi.
L'agricoltore di questa terra visibile può arare, può scavare, può piantare; se trova l'acqua può anche irrigare; ma può piovere? può dare la crescita, far germogliare, far affondare in terra le radici, far spuntare la pianta, irrobustirne i rami, caricarli di frutti, arricchirli di fronde?
Può questo l'agricoltore?
L'agricoltore nostro invece, Dio Padre, può tutto questo in noi.
perché? Perché noi crediamo in Dio Padre onnipotente.
Quanto dunque vi abbiamo proposto e quanto, con l'aiuto di Dio, vi abbiamo esposto, tenetevelo bene in mente.
Fra otto giorni renderete quanto oggi avete ricevuto.
I vostri parenti che hanno cura di voi vi insegneranno, perché siate preparati e come dovete svegliarvi al canto del gallo per le orazioni che qui celebrate.
Ormai arriva il tempo per voi di recitare qui il Simbolo, perché lo possiate ritenere con diligenza.
Nessuno si agiti, nessuno, per l'agitazione, non sia in grado di recitarlo.
State tranquilli; noi per voi siamo padri, e non abbiamo la bacchetta o la sferza dei maestri di scuola.
Se qualcuno sbaglierà nelle parole, starà attento a non sbagliare nella fede.
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