Discorsi sui tempi Liturgici |
1 - Il discorso richiede attenzione, anche se si dicono cose note
2 - Il leone nemico e il leone salvatore
3 - Motivi per vegliare e pregare
Con questa veglia, fratelli carissimi, celebriamo la ricorrenza solenne di quella notte in cui il Signore Gesù Cristo è risuscitato dai morti.
Non è una cosa nuova che v'insegno ma vi ricordo una cosa nota, perché non vi passi di mente.
Come infatti la celebrazione stessa, tornando con la consueta annuale solennità, non ha lo scopo di farci conoscere qualcosa d'insolito ma di non far cancellare con la dimenticanza quanto già conosciamo ( è infatti un rinverdire la memoria, non l'apprendere una cosa nuova ) così il nostro discorso, anche se non rivolto a degli ignari, richiede tuttavia che stiate attenti; perché anche se non vi fa sentire cose sconosciute, voglio che vi ricordi con gioia quanto già sapete.
Vegliamo dunque e preghiamo per non entrare in tentazione. ( Mt 26,41 )
Perché il nostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. ( 1 Pt 5,8 )
Ma l'altro leone, quello della tribù di Giuda, del quale già tanto tempo prima era stato predetto: Ti sei risollevato che giacevi, accovacciato come un leone; chi oserà farlo alzare? ( Gen 49,9 ) quello, nella sua passione, si innalzò sulla croce, perché vi fu appeso per disegno di misericordia e non per ineluttabilità dovuta a peccato; giacque accovacciato quando, chinato il capo, rese lo spirito; ( Gv 19,30 ) come un leone perché, anche nel momento della debolezza, manifestò la sua forza ( infatti ciò che è debole di Dio è più forte degli uomini ( 1 Cor 1,27 ) ), nel senso che, morendo, diede la vita e con la sua morte annientò la morte.
Chi oserà farlo alzare, se non Dio invisibile?
Si chiede chi, perché Dio non si mostra agli sguardi degli uomini come del resto lo stesso Verbo unigenito di Dio è invisibile insieme con il Padre.
Dunque è Dio che lo ha fatto rialzare dai morti, e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, ( Fil 2,9-10 ) e il leone bramoso di divorare sia vinto dal leone bramoso di liberare.
Vegliamo dunque e preghiamo, per non entrare in tentazione. ( Mt 26,41 )
Vegliamo per lui che volontariamente si addormentò per noi.
Si addormentò infatti e prese sonno; poi si risvegliò perché lo protesse il Signore, ( Sal 3,6 ) a cui aveva chiesto: Risuscitami e io li ripagherò. ( Sal 41,11 )
E ai suoi nemici che si sarebbero accaniti e lo avrebbero insultato [ anche ] sul punto di morte egli dice nella profezia: Forse colui che dorme non si rivolgerà per risorgere? ( Sal 41,9 )
Ecco dunque, colui che si addormentò si risvegliò anche, e consacrò al suo risveglio questa nostra veglia.
Vegliamo e preghiamo per non entrare in tentazione, perché egli si è risvegliato ed è diventato come un passero solitario sul tetto. ( Sal 102,8 )
Perciò è risorto e volato in alto e, unico, intercede per noi in cielo. ( Rm 8,34 )
A questo intercessore così grande rivolgiamo le nostre preci; egli insieme al Padre concede quel che al Padre [ chiede ], perché è insieme mediatore e creatore; come mediatore chiede, come creatore concede; come mediatore, fatto nel mondo; come creatore, per mezzo di lui è stato fatto il mondo.
Perciò col più fedele e fiducioso affetto vegliamo per lui con sobrietà; a lui affidiamo l'Orazione che ci ha insegnato lui stesso, affinché quel che ha comandato
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