Discorsi sui tempi Liturgici |
1 - Cristo non è stato solo spirito
2 - Polemica antimanichea sulla natura umana di Cristo
3 - Se non credete agli occhi, credete alle mani!
4 - Impossibile descrivere il Verbo di Dio
Oggi abbiamo terminato quel che rimaneva nel Vangelo di Luca a proposito della resurrezione del Signore.
Abbiamo udito com'egli apparve in mezzo ai suoi discepoli, trovandoli a discutere sul fatto della resurrezione ma ancora lontani dal credervi. ( Lc 24,36ss )
La cosa li aveva colti così di sorpresa e sembrava loro talmente incredibile da non riconoscere il Signore nemmeno quand'era sotto i loro occhi.
Vedevano vivo il corpo di colui che avevano pianto morto; vedevano dritto dinanzi a loro colui che addolorati avevano visto pendere dalla croce.
Certo, lo vedevano: ma, non credendo che i loro occhi scorgessero la verità, pensavano a un abbaglio.
Credevano - lo avete ascoltato - di vedere uno spirito. ( Lc 24,37 )
Ciò che più tardi crederanno abominevoli eretici, questo con anticipo di tempo credettero gli Apostoli frastornati.
Ci sono infatti anche oggi certuni che non credono che Cristo ebbe un corpo di carne, e così escludono il parto della Vergine e non credono che Cristo nacque da donna.
Che il Verbo si sia fatto carne ( Gv 1,14 ) lo ritengono incompossibile con la loro fede o, meglio, con la loro incredulità.
Tutta l'economia della nostra salvezza, che cioè quel Dio che aveva creato l'uomo si è fatto uomo per salvare l'umanità e tutto quel complesso di eventi con cui Cristo ci apportò la remissione dei peccati, e cioè che egli abbia versato un vero sangue, non un sangue immaginario, e che con questo suo vero sangue abbia cancellato il rescritto dei nostri peccati , ( Col 2,14 ) tutto questo ci sono degli eretici meritevoli di ogni condanna che vorrebbero completamente annullare.
A tutto questo costoro, come i manichei, non credono: il Signore che apparve alla vista della gente era spirito, non carne.
Ecco, ora parla il Vangelo.
Il Signore stava in mezzo ai suoi discepoli, tuttora increduli della sua resurrezione.
Lo vedevano, ma pensavano di vedere uno spirito.
Se non è un errore ritenere che Cristo sia spirito disincarnato, se nel pensar ciò non c'è niente di male, li si lasci pure in questa convinzione.
Statemi attenti per comprendere ciò che voglio dirvi, e Dio mi conceda di dirvelo, cioè di dirvelo nella maniera più adatta a voi.
Ecco torno a ripetervelo.
A volte questi eretici abominevoli, che pur detestando la carne vivono una vita carnale, a volte escono in espressioni come queste per imbrogliare la gente: A proposito di Cristo hanno un concetto più elevato coloro che lo dicono rivestito di carne o non piuttosto noi che lo diciamo Dio, uno spirito, uno che allo sguardo della gente si presentava non come corpo ma come Dio?
Cos'è più eccellente, la carne o lo spirito?
Cosa potremo a ciò rispondere se non che lo spirito è superiore alla carne?
E allora l'eretico sussume: Se, come tu ammetti, lo spirito è superiore alla carne, nei confronti di Cristo nutro sentimenti più elevati io che lo ritengo essere stato uno spirito e non un corpo.
O errore malaugurato! Perché? Asserisco forse io che Cristo fu [ solo ] un essere di carne?
Tu dici che fu uno spirito; io dico che fu spirito e che fu carne.
Tu non ne parli meglio, ma ne dici di meno.
Ascolta quindi tutto quello che io dico, ascolta ciò che di lui dice la fede cattolica, ciò che dice la verità, saldissima nelle sue fondamenta e apportatrice di serenità.
Tu dici che Cristo fu soltanto spirito, dici che fu quel solo nostro elemento spirituale che è la nostra anima.
Poni attenzione a quel che dici.
Te lo voglio dire io quel che tu dici.
Egli era uno spirito risultante di quella natura e sostanza di cui risulta anche il nostro spirito.
Osserva ora di quanto tu sminuisca la sua realtà.
In lui c'era il Verbo, in lui c'era la carne.
Tu dici: C'era solo lo spirito umano; io dico: C'era il Verbo, lo spirito, il corpo.
Era Dio e uomo.
Se voglio menzionare due realtà, se voglio parlare di due cose sole ricorro a questa formula riassuntiva: Dio e uomo.
Vero Dio e vero uomo.
Nulla di fittizio nella sua umanità, nulla di fittizio nella sua divinità!
Dio e uomo.
Ma se mi vieni a chiedere riguardo alla sua umanità, ti affermo un'altra volta che c'erano due elementi: l'anima umana e la carne umana.
Tu sei uomo perché composto di anima e di corpo; egli era Cristo in quanto risultante della divinità e dell'umanità.
Ecco quel che ti dico.
Ma tu ritieni di dire cose più aderenti alla verità quando dici che Cristo era spirito, si mostrava come spirito, lo si vedeva come spirito: era uno spirito che si mostrava in sembianze umane.
Tu dici questo, e io ho detto che questo è proprio quello che ritenevano quei discepoli.
Se non dici nulla di falso, se dici la verità, era anche vero ciò che supponevano quei discepoli.
Se il Signore avesse permesso che rimanessero in quelle convinzioni, dovremo lasciar correre anche le tue idee: credevano infatti quel che credi tu, e se è giusto quel che tu credi, era giusto anche quel che credevano loro.
Ma non era giusto, poiché il Signore disse loro: Perché siete sconvolti?
Per essere sconvolti credevano quel che tu credi.
E che cosa? Credevano di vedere uno spirito.
Ma il Signore, di fronte a quello stato d'animo, ribatté: Perché siete sconvolti e pensieri si levano nel vostro cuore? ( Lc 24,37-38 )
Codesti vostri pensieri sono pensieri terreni.
Se infatti fossero stati pensieri celesti sarebbero scesi nel cuore, non si sarebbero sollevati dal cuore.
Perché infatti ci si dice: In alto il cuore!1 se non perché i pensieri terreni non s'imbattano col nostro cuore, ormai collocato in alto?
Orbene, perché siete sconvolti e pensieri si levano nel vostro cuore?
Vedete le mie mani e i miei piedi, palpatemi e vedete.
Se vi par poco osservarmi, stendete la mano.
Se vi par poco osservarmi e non vi basta nemmeno toccarmi, palpatemi.
Non disse infatti solamente che lo toccassero ma li invitò a palparlo e tastarlo.
Se i vostri occhi risultassero fallaci, toccandomi con le vostre mani, abbiate la prova certa.
Palpate e vedete! Le mani vi facciano da occhi!
Ma cos'è che dovete palpare e vedere?
Che lo spirito non ha carne né ossa come invece vedete che io ho. ( Lc 24,39 )
Eri incappato nel medesimo errore dei discepoli: ravvediti insieme con i discepoli!
È un errore umano - d'accordo! - credere che Cristo sia uno spirito.
In tale errore caddero Pietro ( Lc 24,37 ) e gli altri apostoli quando pensarono di vedere un fantasma: ma in tale errore non persistettero.
Perché ti convinca che un'idea falsa era stata nel loro cuore, il medico non li lasciò così, ma avvicinatosi applicò loro la medicina.
Vedeva le ferite dei cuori e, al fine di curare queste ferite del cuore, recava ancora nel suo corpo le cicatrici.
Crediamo dunque così!
So che voi credete così, ma mi rivolgo anche a coloro che non vedo poiché in questo campo del Signore non attecchisca nessun'erba cattiva.
Nessuno creda, nei riguardi di Cristo, se non quello che Cristo stesso volle che noi credessimo di lui.
E dinanzi a lui ci giova credere ciò che egli stesso volle che noi credessimo, ed è questo: egli ci ha redenti, si è preso a cuore la nostra salvezza, ha sparso per noi il suo sangue, per noi soffrì pene da lui non meritate, a noi recò benefici a noi non dovuti.
E Cristo chi è? Il Figlio di Dio, il Verbo di Dio.
E cosa s'intende per Verbo di Dio? Verbo di Dio è quella parola che il linguaggio umano non è in grado d'esprimere.
Mi domandi cosa sia il Verbo di Dio.
Ma se volessi soltanto esporti cosa sia la parola umana, non te lo saprei spiegare: stenterei, esiterei, mi sentirei oppresso.
Veramente, non sono in grado di spiegare il vigore della parola umana; tanto meno quello del Verbo di Dio.
Ecco, prima che vi dica ciò che ho intenzione di dirvi, la parola è già nel mio cuore: non è stata pronunziata da me ma già è in me.
Viene da me pronunciata: arriva a te ma non si parte da me.
Voi mi state attenti per udire bene le mie parole: mentre vi parlo nutro le vostre menti.
Se avessi portato un cibo per il vostro stomaco, voi ve lo dividereste e l'intero non arriverebbe ai singoli, ma quanti più sareste a dividere ciò che vi avessi recato tanto maggiore sarebbe il numero dei pezzetti in cui dovreste dividerlo, e tanto meno ne prenderebbe ciascuno quanto più grande sarebbe la folla accorsa a riceverlo.
Stavolta però io vi ho portato un cibo destinato alle menti.
Vi dico: Accomodatevi, prendete, mangiate; e voi prendete, mangiate e non c'è bisogno che lo dividiate.
Quel che dico arriva tutto a tutti e tutto a ciascuno.
Ecco dimostrato come sia impossibile spiegare a sufficienza il vigore che ha la parola dell'uomo; e voi mi chiedete: Cos'è il Verbo di Dio?
Il Verbo di Dio nutre miriadi di angeli, che si cibano e si riempiono spiritualmente.
Riempie gli angeli, riempie il mondo, riempie il grembo della Vergine, senza dilatarsi nei primi casi, senza patire restringimenti nell'ultimo.
Cos'è il Verbo di Dio? Lo dica lui!
Lo dica lo stesso Unigenito, lo dica lo stesso Figlio unico; lui stesso dica cosa sia il Verbo di Dio.
E lo dice di fatto.
Lo dice bene, in forma breve ma affermando una realtà grandiosa: Io e il Padre siamo una cosa sola. ( Gv 10,30 )
Non contare le parole dette a proposito dell'unico Verbo!
Certo, tutte le parole umane, quante ce ne sono, riguardanti l'unico Verbo sono insufficienti a spiegarlo.
Ma il Verbo che non riusciamo a descrivere a parole, si fece carne ed abitò fra noi. ( Gv 1,14 )
Prese l'uomo tutto intero, nella sua completezza per dire così, prese l'anima e il corpo dell'uomo.
E se vuoi ascoltare un dettaglio di scrupolosa precisione, poiché l'anima e la carne l'hanno anche i bruti, quando dico anima umana e carne umana dico che prese l'anima umana nella sua interezza.
Ci sono stati infatti certuni che hanno suscitato un'eresia partendo proprio da questo, cioè dicendo che l'anima di Cristo non aveva la mente, non aveva l'intelletto, non aveva la ragione.
Il Verbo di Dio avrebbe sostituito la mente, l'intelletto, la ragione.
Non voglio che tu creda in questa maniera.
Egli che aveva creato tutto, ha tutto redento: il Verbo prese tutto l'uomo, ha liberato tutto l'uomo.
Aveva quindi dell'uomo la mente e il suo intelletto, aveva l'anima che fa vivere la carne, una carne vera e completa.
Da lui fu assente solo il peccato.
Indice |
1 | Praef. Missae. |