Discorsi sui tempi Liturgici |
1 - La risurrezione del Signore narrata dai quattro Evangelisti
2 - A Dio nulla è impossibile
3 - Dio può far passare un cammello per la cruna d'un ago
Mi pare che con quel che si disse ieri possa dirsi terminato il quadro che della resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo ci hanno lasciato i quattro Evangelisti, fedeli alla verità delle cose.
Infatti il primo giorno si lesse il racconto della resurrezione lasciatoci da Matteo, il secondo giorno quello di Luca, il terzo quello di Marco, e il quarto giorno, cioè ieri, il racconto di Giovanni.
Siccome però Giovanni e Luca della resurrezione in se stessa e delle circostanze che la seguirono ci hanno fornito una serie quanto mai abbondante di notizie - tanto che non è possibile leggerle tutte in una sola adunanza - è successo che ieri dovemmo contentarci solo di una parte del racconto di Giovanni, ma ce n'è rimasto dell'altro, e per oggi e per i giorni seguenti.
Quanto ad oggi, che cosa abbiamo udito?
Che lo stesso giorno della resurrezione, cioè la domenica, alla sera, mentre i discepoli stavano radunati in un luogo, a porte chiuse per timore dei Giudei, ( Gv 20,19-31 ) il Signore apparve in mezzo a loro.
Nel medesimo giorno dunque, come attesta l'evangelista Giovanni, il Signore apparve ai discepoli due volte; la mattina e la sera.
È stata già letta la narrazione che riferiva l'apparizione del mattino; adesso, mentre si leggeva, abbiamo udito della seconda apparizione avvenuta la sera dello stesso giorno.
Non c'era bisogno che io vi richiamassi alla mente queste precisazioni, ma era sufficiente che voi stessi ci badaste: comunque, ho sentito l'esigenza di ricordarle per andare incontro alle minori capacità intellettive o alla maggiore indolenza di alcuni, di modo che tutti conosciate non solo quel che avete udito ma anche da quale testo scritturale vi sia stato letto quello che avete udito.
Vediamo ora quale argomento offra al nostro discorso il brano letto quest'oggi.
Il testo stesso infatti costituisce per noi un richiamo, e in certo qual modo ci interpella a esporvi come mai il Signore - che risorse con un corpo dotato di una consistenza che gli consentiva di essere non solo veduto ma anche toccato dai discepoli - potesse apparire agli stessi a porte chiuse.
Ci sono alcuni che da questo fatto sono talmente frastornati, che vacillano, o quasi, in quanto, contro i miracoli operati da Dio, vorrebbero contrapporre i pregiudizi delle loro argomentazioni.
Ragionano così: se era corpo, se era carne e ossa, se risorse dal sepolcro ciò che era stato appeso al patibolo, come poté passare attraverso porte chiuse?
Se era cosa impossibile - dicono - è da concludersi che non è accaduto.
Se invece la cosa gli fu possibile, in che modo glielo fu?
Se comprendessi in che modo sia avvenuto, non sarebbe più un miracolo; e se non lo vuoi comprendere come miracolo, non ti manca molto perché tu neghi il fatto stesso della resurrezione dal sepolcro.
Volgi il pensiero ai miracoli compiuti dal tuo Signore fin dagli inizi, spiegami il perché di ciascuno.
L'uomo non interviene e la Vergine concepisce.
Spiegami come una vergine abbia potuto concepire senza il concorso del maschio.
Dove viene meno la ragione lì costruisce la fede.
Eccoti un miracolo nella concezione del Signore, ma ascoltane un altro nel di lei parto: partorisce da vergine e vergine rimane.
Fin da allora, quindi, ben prima che risorgesse, il Signore nascendo passò per delle porte chiuse.
Ti volgi a me e mi chiedi: Se passò attraverso porte chiuse, dove sono in lui le doti proprie di un corpo?
Ti rispondo: Se camminò sul mare, come la mettiamo col peso del corpo?
Ma questo il Signore lo fece in quanto era Signore.
Ebbene, quando risorse forse che cessò di essere Signore?
E che dire poi del potere per il quale concesse anche a Pietro di camminare sulle acque? ( Mt 14,25-29 )
Un tal potere era in Cristo per la sua divinità, in Pietro c'era la fede per eseguire l'ordine; ma Cristo possedeva di per sé un tale potere, Pietro l'aveva perché Cristo gli venne in aiuto.
Ho però timore che, se ti metterai a scandagliare con cuore umano le componenti dei miracoli, finisca col perdere la fede.
Ma non sai che a Dio nulla è impossibile?
Se pertanto qualcuno viene a dirti: Se è passato per delle porte chiuse non era corpo, rispondigli argomentando in senso opposto: Tutt'altro, se lo si poté toccare, doveva essere un corpo; se poté mangiare doveva essere un corpo.
Queste cose le operò per un miracolo, non perché tale è l'ordine della natura.
Del resto, non ha del meraviglioso il corso stesso delle cose naturali di ogni giorno?
Tutto è pieno di miracoli: solo che certe cose per la loro frequenza sono diventate banali.
Spiegami! Voglio interrogarti di cose ordinarie e comuni.
Spiegami perché una pianta così grande com'è quella del fico debba avere un seme così piccolo che appena lo si riesce a vedere, mentre la zucca, pianta aderente al suolo, porta in sé un seme così grande.
Tuttavia nel seme della prima pianta, granellino minuscolo e appena visibile, se valuti le cose con la mente e non con gli occhi, in quel cosino piccolo e ristretto è nascosta la radice, è insito un tale vigore per cui si può dire che in quel seme sono già presenti e le foglie che dovranno spuntare e i frutti che penderanno sull'albero.
Non c'è bisogno di un lungo elenco.
Ma allora, se nessuno sa dare la spiegazione delle cose che capitano tutti i giorni, come fai a pretendere da me la spiegazione dei miracoli?
Leggi il Vangelo e credi realmente avvenute le cose che ti appaiono miracolose.
Quello che ha fatto Dio va ancora più in là e tu non rimani sorpreso del fatto che tutti li supera: non c'era nulla ed ora esiste il mondo!
Ma tu ribatti: È impossibile che un corpo dotato delle sue dimensioni sia passato per delle porte chiuse.
Ma quali e quante saranno state, di grazia, quelle dimensioni?
Certo come quelle degli altri uomini; o forse come quelle del cammello?
Certo non come queste.
Ebbene, leggi il Vangelo, ascolta lo stesso Signore.
Volendo mostrare la difficoltà con cui il ricco può entrare nel regno dei cieli diceva: È più facile che un cammello entri per la cruna d'un ago che non un ricco nel Regno dei cieli.
Ascoltando questa parola, i discepoli - sapendo che un cammello non può in alcun modo entrare per la cruna d'un ago - si rattristarono in cuor loro e dicevano: Se le cose stanno così, chi potrà salvarsi?
Se è più facile che un cammello passi per la cruna d'un ago che non un ricco entri nel Regno dei cieli, dato che è impossibile a un cammello entrare per la cruna d'un ago ne segue che nessun ricco potrà salvarsi.
Rispose il Signore: Le cose che agli uomini sono impossibili a Dio sono facili. ( Lc 18,25-27 )
Dio può far passare un cammello per la cruna di un ago e far entrare un ricco nel Regno dei cieli.
Cosa mi rimbrotti sul caso delle porte chiuse?
Le porte chiuse hanno per lo meno una spaccatura.
Paragona la spaccatura d'una porta con la cruna d'un ago, e paragona le dimensioni d'un corpo umano con quelle d'un cammello, e smettila d'inveire contro i miracoli, che sono opere divine.
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