Discorsi sul Vecchio Testamento

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Dal discorso sulle parole del Profeta

"Affinché l'uomo ami la giustizia, la misericordia e il giudizio e sia pronto a camminare col Signore suo Dio"

[ Frammento ]

Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, fatto da donna, fatto sotto la legge. ( Gal 4,4 )

A dir vero, ci disturba quel fatto da donna, in quanto lo professiamo nato da una vergine.

Quanto all'essere fatto, non lo confessiamo se non nei riguardi dell'uomo, poiché di Dio diciamo che è colui che sempre opera, che per esistere non conosce l'"essere fatto".

Dio non conosce l'"essere fatto", ma [ si dice che ] "è fatto" quando per qualcuno diventa qualcosa [ che prima non era ], come quando gli si dice: Signore, tu sei diventato per noi un rifugio, ( Sal 90,1 ) e ancora: Il Signore è diventato il mio aiuto. ( Sal 30,11 )

Quante cose diviene colui che non è stato mai fatto!

Riguardo poi al Signore Gesù Cristo, si fece uomo per esistere [ nella forma di ] uomo, perché lui che sempre era, come Creatore, diventasse creatura.

Restando Dio, infatti, si fece uomo per diventare quel che non era, non perché fosse annullato quel che era.

Diventò dunque una realtà nuova ad opera di una Vergine; ma perché dire: Ad opera di una donna?

Presso gli ebrei, dove ebbe origine la più antica lingua usata dalla Scrittura, "donna" è un nome che designa il sesso, senza includere la perdita dell'integrità [ verginale ].

Leggi il racconto della creazione della prima donna.

Dice: Dio prese una delle sue costole - delle costole cioè dell'uomo - e ci formò la donna. ( Gen 2,21 )

Nello stesso senso è detta donna Maria.

Prima che partorisca, prima che concepisca, le si dice: Beata tu fra le donne. ( Lc 2,42 )

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