Esposizione dei Salmi

Indice

Salmo 104 (103)

Discorso 2

1 - Agostino, non bene in salute, promette un discorso breve

So che ci considerate in debito verso di voi e non per necessità, ma per un titolo ben più efficace: la carità.

Dobbiamo questo in primo luogo al Signore, nostro Dio, il quale come abita in voi, così esige tale prestazione da noi; lo dobbiamo poi al signore e padre, il quale è presente, comanda e prega per me; lo dobbiamo poi ancora alla vostra grande insistenza, con la quale vi imponete alle nostre deboli forze.

Ed allora, secondo quanto ci darà il Signore, - che si degni per le vostre preghiere di donarci queste forze necessarie - come qualche giorno fa abbiamo spiegato la prima parte di questo salmo, così dobbiamo riprendere la lettura dei versetti successivi e, fidando nell'aiuto di colui nel cui nome l'abbiamo incominciata, portarla a compimento.

Avevamo già ricordato a voi, cari fratelli che eravate presenti, come tale salmo sia tutto intessuto di misteri sotto forma di figure.

Ma ciò che comporta maggiore difficoltà nell'indagine, offre di solito maggior gradimento quando viene scoperto.

Né dovete pensare che queste cose vi siano state sottratte per la loro oscurità; esse, al contrario, sono state racchiuse nella loro difficoltà, proprio perché - come tante volte abbiamo detto - coloro che chiedono, ottengano, e coloro che cercano, trovino, e coloro che bussano possano entrare. ( Mt 7,7-8 )

Ma ci è necessario, da parte vostra, un po' più di silenzio ed anche di pazienza, perché le poche cose che vi stiamo per dire non occupino, per il frastuono, maggior tempo.

È invero la scarsezza di tempo che ci obbliga a dire queste poche cose, perché sapete anche voi, o cari fratelli, che dobbiamo rendere speciale omaggio alle spoglie mortali di un fedele.

Vorremmo perciò non essere obbligati a ripetere le cose già dette ed a spiegarle di nuovo: se alcuni furono assenti e non ascoltarono, avrebbero potuto non mancare; ma forse gioverà loro il fatto di non ascoltare ora quel che ascoltarono i presenti: impareranno così a non mancare!

Leggiamo dunque rapidamente.

2 - [vv 1-2.] Illuminata dalla Scrittura, la Chiesa è feconda nella carità

Benedici, anima mia, il Signore. Lo dica l'anima che è in tutti noi, divenuta in Cristo una sola.

O Signore, Dio mio, ti sei fatto sommamente grande. Come ti sei fatto sommamente grande?

Di maestà e di splendore ti sei rivestito. Confessatelo per divenire splendidi ed essere da lui rivestiti.

Circonfuso di luce, come di un vestito.

Circonfuso della sua Chiesa, perché proprio essa in lui si è fatta luce, mentre prima in se stessa era tenebra secondo quanto dice l'Apostolo: Un tempo voi siete stati tenebra, ma ora siete luce nel Signore. ( Ef 5,8 )

Ha disteso il cielo come pelle. Ciò può significare che l'ha disteso tanto facilmente quanto tu distendi una pelle, trattandosi di cosa facile se la prendi alla lettera; oppure sotto il nome di pelle possiamo intendere l'autorità delle Scritture, estesa per tutto quanto il mondo.

In questo senso la pelle sta a significare la mortalità, ed in effetti tutta l'autorità delle divine Scritture ci è stata trasmessa attraverso l'opera di uomini mortali, la cui fama si è estesa dopo la morte.

3 - [v 3.] Egli copre con le acque le parti superiori di esso. Le parti superiori di che? Del cielo.

Che cos'è il cielo? Abbiamo detto che esso, almeno in senso figurato, è la divina Scrittura.

E quali sono le parti superiori della divina Scrittura? È quel precetto della carità, di cui nessun altro è più alto.

Ma perché la carità è stata paragonata alle acque? Perché la carità di Dio è stata diffusa nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo, che ci è stato dato. ( Rm 5,5 )

Ma come lo Spirito Santo è acqua? Perché stava in piedi Gesù e gridava: Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.

Dal seno di chi crede in me, scaturiranno fiumi di acqua viva.

Come dimostriamo che ciò è detto dello Spirito? Ce lo spieghi l'Evangelista, che prosegue dicendo: Ma questo diceva riguardo allo Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui. ( Gv 6,37-39 )

Egli cammina sopra le penne dei venti, cioè sopra le virtù delle anime.

Qual è la vera virtù dell'anima? La carità.

Ma perché egli cammina sopra di essa? Perché ben più grande è la carità che Dio ha per noi di quella nostra per lui.

4 - [v 4.] Egli fa i suoi spiriti angeli, e fuoco ardente i suoi ministri, cioè quelli che già sono spiriti, in quanto esseri spirituali e non carnali, li fa suoi angeli inviandoli a predicare il suo Vangelo.

E fuoco ardente i suoi ministri. In verità se non arde il ministro che predica, non accende colui al quale predica.

5 - [vv 5.6.] Cristo fondamento della Chiesa

Egli fondò la terra sopra la sua stabilità. Stabilì la Chiesa sopra la stabilità della Chiesa.

Qual è l'elemento di stabilità della Chiesa? È il fondamento della Chiesa.

E qual è il fondamento della Chiesa? È quello di cui dice l'Apostolo: Nessuno può porre altro fondamento fuori di quello già posto, che è Gesù Cristo. ( 1 Cor 3,11 )

Ed essendo sostenuta da un tal fondamento, che cosa essa meritò di ascoltare?

Non vacillerà nei secoli dei secoli. Egli fondò la terra sopra la sua stabilità, cioè stabilì la Chiesa sopra il fondamento di Cristo.

Oscillerà la Chiesa, se oscillerà il suo fondamento; ma come potrà oscillare Cristo, se prima che venisse da noi e assumesse la nostra carne, tutte le cose furono fatte per mezzo di lui e nulla fu fatto senza di lui, ( Gv 1,3 ) se tutto egli comprende con la sua maestà e noi tutti abbraccia con la sua bontà?

Cristo non oscilla, e quindi essa non vacillerà nei secoli dei secoli.

Dove sono allora coloro che dicono che ormai la Chiesa è distrutta nel mondo, se invece non può neppur vacillare?

6 - Ogni buon fedele è luce divina che rischiara il mondo

Ma in che modo il Signore cominciò ad affermare questa Chiesa, a rivelarla, a costruirla, a manifestarla, a diffonderla?

Come cominciò tale opera? Prima che cosa c'era? Egli fondò la terra sopra la sua stabilità, ed essa non vacillerà nei secoli dei secoli.

L'abisso, come vestito, è il suo manto. Il manto di chi? Forse il manto di Dio?

Ma già del suo manto aveva detto: Circonfuso di luce, come di un vestito. ( Sal 104,2 )

So quindi che Dio è rivestito di luce, e questa luce, se lo vogliamo, siamo noi.

Che significa: se lo vogliamo? Se non siamo più tenebra.

Dunque, se Dio è rivestito di luce, per chi l'abisso è come un vestito?

L'abisso è parola che designa una massa immensa di acque: tutta l'acqua, tutto l'elemento liquido, tutta la sostanza diffusa per ogni dove nei mari, nei fiumi e nelle caverne nascoste è chiamata, nel suo complesso, con il nome di abisso.

Come dunque intendiamo la terra, di cui è detto: Egli fondò la terra sopra la sita stabilità, ed essa non vacillerà nei secoli dei secoli, così è da pensare che di essa sia detto: L'abisso, come vestito, è il suo manto.

L'acqua infatti per la terra è come un vestito, che la circonda e l'avvolge.

Un tempo però, durante il diluvio, questa veste della terra crebbe a tal punto da ricoprire completamente tutte le cose, superando anche i monti più alti, come attesta la Scrittura, di circa quindici cubiti. ( Gen 7,20 )

E forse proprio questo tempo è stato indicato dal nostro salmo, quando dice: L'abisso, come vestito, è il suo manto.

7 - Le persecuzioni della Chiesa figurate nelle inondazioni marine

Sopra i monti staranno le acque, cioè il vestito della terra, quale appunto è l'abisso, crebbe tanto che anche sopra i monti si trovarono le acque.

Come ho detto, leggiamo che questo si è verificato durante il diluvio.

In base a questo parlava il Profeta? Raccontava avvenimenti passati, o preannunciava quelli futuri?

Se avesse raccontato avvenimenti passati, non ci avrebbe detto: Sopra i monti staranno le acque, ma: "Sopra i monti stettero le acque".

Di solito infatti nelle Scritture viene usato il tempo passato al posto del futuro, e poiché lo Spirito prevede le cose che devono avvenire, noi le leggiamo di solito come se già fossero avvenute.

Così si spiega il famoso passo dell'altro salmo, che tutti conosciamo e che recitiamo come un testo evangelico: Trapassarono le mie mani e i miei piedi, contarono tutte le mie ossa; sopra le mie vesti gettarono le sorti. ( Sal 22,17-19 )

Qui tutti i particolari vengono ricordati come già avvenuti, mentre è certo che erano intravisti come cose che dovevano ancora avvenire.

Ma fino a che vale la nostra diligenza o il nostro pur grande impegno nella ricerca?

Quando la nostra applicazione è tale da farci dire con assoluta certezza: è così?

Noi notiamo che spesso i Profeti usano il tempo passato nei verbi per indicare avvenimenti futuri, ma difficilmente il lettore troverà usata la forma del futuro per indicare avvenimenti passati.

Non mi azzardo a dire che questo non si verifica, ma vorrei solo suggerire agli studiosi di letteratura sacra di cercare un simile caso.

Se lo troveranno e ce lo presenteranno, noi vecchi, occupati in questi studi, non avremo che da rallegrarci per gli studi dei giovani che sono più liberi di noi, ed impareremo anche noi qualcosa dal loro lavoro.

Noi non rifiutiamo un tale apporto, perché Cristo per insegnare si serve di tutti.

Qui dunque si dice: Sopra i monti staranno le acque.

Il Profeta, preoccupandosi di predire avvenimenti futuri e non di raccontare quelli passati, si è espresso così perché voleva intendere che la Chiesa si sarebbe trovata nel diluvio delle persecuzioni.

Ci fu infatti un tempo in cui le acque dei persecutori avevano ricoperto la terra di Dio, la Chiesa di Dio, anzi l'avevano ricoperta a tal punto che non si vedevano nemmeno gli uomini più alti, rappresentati dai monti.

Allorché essi fuggivano per tutte le parti, come potevano vedersi?

E forse a queste acque va riferita la nota invocazione: Salvami, o Dio, perché salirono le acque fino all'anima mia. ( Sal 69,2 )

Soprattutto le acque che formano il mare sono tempestose e infruttuose.

Ed infatti se l'acqua marina giunge a ricoprire una qualsiasi terra, lungi dal fecondarla, piuttosto la renderà sterile.

In quel tempo anche i monti stavano sotto le acque, perché le acque - si dice - stavano sopra i monti: i popoli con la loro opposizione ebbero il sopravvento sull'autorità di quanti, in ogni parte, annunciavano coraggiosamente la parola di Dio.

Le acque li avevano ricoperti, sopra di essi stavano le acque come a dire: " Affogali, affogali! " e li affogavano.

" Distruggili, onde più non si vedano! ". Così dicevano e prevalevano di forza sui martiri, mentre da ogni parte fuggivano i cristiani e gli Apostoli, fuggendo anche loro, dovevano nascondersi.

Perché gli Apostoli fuggivano e si nascondevano? Perché sopra i monti stavano le acque e grande era la potenza delle acque.

Ma fino a quando fu così? Ascolta il passo seguente.

8 - [v 7.] Bontà divina nel disporre la fine delle persecuzioni

Ad un tuo rimprovero esse fuggiranno.

Anche questo si è verificato, o fratelli: fuggirono le acque dinanzi al rimprovero di Dio, cioè si ritirarono cessando dall'opprimere i monti.

Emergono ormai come monti Pietro e Paolo, ed in che modo essi si impongono?

Mentre prima subivano l'oppressione dei persecutori, ora sono venerati da parte degli Imperatori.

Fuggirono davvero le acque dinanzi al rimprovero di Dio, perché è in mano di Dio il cuore dei re: egli li ha piegati secondo la sua volontà, ( Pr 21,1 ) per mezzo di loro ha fatto concedere la pace ai cristiani, sicché si è affermata ed imposta l'autorità degli Apostoli.

O forse anche quando li sovrastavano le acque, era sparita la grandezza dei monti?

Resta comunque, fratelli miei, che dinanzi al rimprovero di Dio, perché tutti vedessero l'altezza prominente dei monti, quei monti attravérso i quali sarebbe venuta la salvezza per il genere umano ( in quanto sta scritto: Levai il mio sguardo verso i monti, donde mi verrà l'aiuto ( Sal 121,1 ) ), quelle acque fuggirono.

Alla voce del tuo tuono avranno paura.

E chi non proverebbe spavento dinanzi alla voce di Dio trasmessa per mezzo degli Apostoli e delle Scritture, che sono le sue nubi?

Si placò il mare, ebbero paura le acque, riemersero i monti, venne l'ordine dell'Imperatore.

Ma chi avrebbe dato quest'ordine se Dio non avesse tuonato?

L'ordine imperiale ci fu, perché fu Dio che lo volle, e così avvenne.

Perciò nessun uomo deve attribuirsi alcun merito: ebbero paura le acque, ma alla voce del tuo tuono.

Quando infatti Dio lo volle, subito fuggirono le acque e più non oppressero i monti; prima che ciò avvenisse, i monti erano stabili, ma stavano sotto le acque.

9 - [vv 8-10.] Si elevano i monti e discendono i campi verso il luogo che tu loro assegnasti.

Si continua a parlare di acque, ma qui non dobbiamo intendere né i monti né i campi in senso terreno: pensiamo invece ai flutti che sono tanto grandi da essere simili ai monti.

Ci fu un vasto rivolgimento del mare e i suoi flutti divennero come dei monti, al punto da ricoprire quei monti che sono gli Apostoli.

Ma per quanto tempo si elevano i monti e discendono i campi?

Prima infuriarono, poi si placarono.

Quando infuriavano, i flutti erano come montagne; quando si placarono, divennero come pianure: fu Dio ad assegnar loro un luogo.

Esiste una specie di meandro, che è un luogo profondo nel quale sono raccolti in qualche modo tutti i cuori infuriati degli uomini.

Quanti di questi sono ora amari e salati, anche se calmi? Quanti ce ne sono che non vogliono addolcirsi?

Chi sono quelli che non vogliono addolcirsi? Sono quelli che non vogliono ancora credere in Cristo.

E se sono tanti quelli che non hanno ancora creduto, che cosa fanno essi alla Chiesa?

Un tempo erano montagne ed ora sono come pianure; ad ogni modo, o fratelli miei, la bonaccia è sempre mare.

Perché infatti ora non infuriano? Perché non fanno pazzie? Perché non prendono iniziative?

Se non possono sconvolgere la nostra terra, possono però sommergerla.

E perché non lo fanno? Sta' a sentire: Hai fissalo un termine che essi non oltrepasseranno, né, torneranno indietro a ricoprire la terra.

10 - Il ministero apostolico fruttuoso per la grazia dello Spirito

Che succede allora, se quei flutti tanto amari sono stati contenuti e frenati, onde noi possiamo predicare liberamente anche queste verità?

Se sono stati costretti entro il debito termine, se più non possono oltrepassare il confine stabilito e più non torneranno a ricoprire la terra, che succede ora su questa terra?

Quali sono le azioni che in essa si compiono ora che il mare l'ha lasciata scoperta?

Anche se contro la sua costa si infrangono deboli flutti, anche se contro di lei mormorano ancora i pagani ed io sento il risuonar dei suoi lidi, non ho affatto paura del diluvio.

Insomma che succede sulla terra? Tu spingi le sorgenti verso le convalli.

Tu spingi - si dice - le sorgenti verso le convalli.

Voi sapete che cosa siano le convalli: sono le località più basse della terra.

Ai monti e ai colli corrispondono infatti, in forma esattamente contraria, le valli o convalli.

I monti e i colli sono le parti elevate della terra, mentre le valli o convalli rappresentano in essa le parti depresse. Ma non devi disprezzare queste depressioni, perché è da esse che scaturiscono le sorgenti: Tu spingi le sorgenti verso le convalli.

Ascolta uno dei monti, cioè l'Apostolo che dice: Ho faticato più di tutti quelli.

Viene qui ricordata la grandezza del suo impegno: ma ben presto quel monte, perché ne scaturissero le acque, si è trasformato in convalle: Non io però, ma la grazia di Dio insieme con me. ( 1 Cor 15,10 )

Non c'è contraddizione nel fatto che quelli che sono monti siano anche convalli, perché come sono chiamati monti per la loro spirituale grandezza, così sono chiamati convalli per l'umiltà del loro spirito.

Non io - dice - ma la grazia di Dio insieme con me.

Non io: ecco la convalle; la grazia di Dio insieme con me: ecco la sorgente.

Tu spingi le sorgenti verso le convalli. Si riferiva certamente allo Spirito quel che testé ho ricordato: Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.

Dal seno di chi crede in, me scaturiranno fiumi di acqua viva.

E questo diceva dello Spirito che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui. ( Gv 6,37-39 )

Vediamo se essi sono convalli, per verificare come le sorgenti sono spinte verso le convalli.

Ascolta il Profeta: Sopra chi riposerà il mio Spirito, se non sopra l'umile e il mansueto, che accoglie con tremore le mie parole? ( Is 66,15 )

Che significa: Sopra chi riposerà il mio Spirito, sopra l'umile e il mansueto?

Chi godrà della mia sorgente? Ne godrà la convalle.

11 - La Verità non è patrimonio privato. La presunzione dei Donatisti e di ogni scismatico

In mezzo ai monti scorreranno le acque.

Il lettore ha recitato il Salmo fino a questo punto, e questo per il momento deve bastare alla vostra carità.

Noi lo ripeteremo per terminare nel nome del Signore il nostro sermone.

Che cosa significa: In mezzo ai monti scorreranno le acque? Sappiamo già chi siano i monti: sono i grandi predicatori della Parola divina, sono i sublimi messaggeri di Dio, pur se vivono ancora nella carne mortale; sono eminenti non per la loro virtù, ma per la grazia di lui.

Di per se stessi invece essi sono convalli, e ne finiscono umilmente le sorgenti.

Ed in mezzo ai monti - dice - scorreranno le acque.

Possiamo pensare che ciò significhi che in mezzo agli Apostoli scorrerà la predicazione della parola della verità.

Che significa: In mezzo agli Apostoli? Quando si dice in mezzo, si designa ciò che è comune.

Una cosa comune, della quale tutti partecipano in uguale misura, sta in mezzo e non appartiene a me, anzi non appartiene né a te, né a me.

In questo senso parliamo di certe persone dicendo che hanno in comune tra loro la pace, o la fede, o la carità: diciamo proprio così.

Che significa: tra loro? Significa in mezzo a loro. E che significa in mezzo a loro? Significa comune a loro.

Ascolta queste acque fluenti in mezzo ai monti.

Comune era infatti la fede agli Apostoli, né alcuno di loro possedeva queste acque in proprietà personale ed esclusiva.

Se le acque non fossero in mezzo, sarebbero una cosa privata ed il loro fluire non sarebbe per il pubblico bene; io allora avrei la mia acqua, quello avrebbe la sua, e non starebbe nel mezzo quel che io e anche l'altro possiede.

Ma così non è della pacifica predicazione apostolica.

Orbene, per capire come queste acque fluiscano in mezzo ai monti, ascolta la voce di un monte: Il Dio della pace - dice - vi conceda di avere gli stessi sentimenti gli uni per gli altri. ( Rm 15,5 )

Ed ancora: Che abbiate tutti gli stessi sentimenti e non vi siano scissioni tra voi. ( 1 Cor 1,10 )

Quel che io penso, lo pensi anche tu: la stessa acqua fluisce in mezzo a noi; io non la possiedo a titolo personale e neanche tu.

La verità non dev'essere né esclusivamente mia, né esclusivamente tua, proprio per essere ad un tempo sia mia che tua: In mezzo ai monti scorreranno le acque.

Ascolta ancora quel monte di prima, perché in mezzo ai monti scorreranno le acque: Sia io sia quelli, così predichiamo e così avete creduto. ( 1 Cor 15,11 )

L'ha detto con tutta sicurezza: Sia io sia quelli, così predichiamo e così avete creduto, perché davvero le acque fluivano in mezzo ai monti.

Nessuna discordia per queste acque esisteva tra i monti, ma la pace della concordia e la comunanza della carità.

Se uno di loro avesse voluto predicare una cosa diversa, avrebbe predicato il suo pensiero personale, e non quel che era in comune.

Ascolta anche ciò che dice di quel tale colui che ha spinto le sorgenti verso le convalli: Chi proferisce la menzogna, parla secondo il suo pensiero. ( Gv 8,44 )

Perché dunque non venisse ricevuto un monte che non dal mezzo, ma da se stesso deriva, l'Apostolo afferma: Chiunque vi annunzierà un vangelo diverso da quel che avete ricevuto, sia anatema. ( Gal 1,9 )

Ed osserva come egli ha escluso che si abbia ad intendere il monte nel caso che questo rimanga staccato dalle acque scorrenti nel mezzo, volendovi immettere qualcosa di suo.

Anche se noi … ( Eppure era un gran monte chi parlava così! Quant'era ricca e abbondante l'acqua che fluiva dalla sottostante convalle! Ma egli voleva che l'acqua scorresse di mezzo ai monti, onde poggiasse sicura la fede dei popoli su ciò che gli Apostoli avevano in mezzo e in comune tra loro ).

Anche se noi, dice. Potresti tu forse, o Paolo, predicare qualcosa in maniera diversa?

Si tratta proprio di Paolo, ma ascolta come continua il passo: Anche se noi o un Angelo dal cielo vi annunzierà qualcosa di diverso da quel che avete ricevuto, sia anatema! ( Gal 1,8 )

Se venisse un monte ad annunziare un vangelo diverso, sia colpito da anatema; se venisse un angelo ad annunziare un vangelo diverso, sia colpito da anatema.

E perché questo? Perché sarebbe come un'acqua che fluisce da una fonte privata e non dal mezzo.

E certo è possibile che un uomo, impedito dalla nebulosità della carne e ridotto a seguire, lungi dalla fonte comune, le sue false teorie personali, agisca così; ma si può dir questo di un angelo?

Davvero anche un angelo può agire così. Se un angelo, fluente dalla sua propria fonte, non fosse stato ascoltato nel paradiso, noi non saremmo spinti verso la morte!

Là, nel mezzo, c'era un'acqua a disposizione degli uomini, ed era il precetto di Dio: un'acqua che stava nel mezzo, un'acqua in qualche modo di tutti, che era là per essere attinta senza frode e - come abbiamo detto alla vostra Carità - fluiva purissima senza macchia né fango.

Se di quest'acqua si fosse sempre bevuto, si vivrebbe per sempre.

Sopravvenne l'angelo caduto dal cielo, che si era trasformato in serpente perché già era deciso a diffondere insidiosamente il suo veleno.

Egli trasse fuori questo veleno, parlò secondo la propria mente, secondo il suo pensiero, giacché chi proferisce la menzogna, parla secondo il suo pensiero. ( Gv 8,44 )

Ed allora i poveri progenitori, ascoltandolo, si lasciarono sfuggire quel che là c'era in comune per loro e che li rendeva felici: ridottisi a seguire il loro proprio pensiero nel desiderio perverso di diventare simili a Dio ( non si dimentichi ciò che aveva detto loro il serpente: Gustatene e sarete come gli dèi ( Gen 3,5 ) ), essi vollero essere quel che non erano e perdettero quel che avevano ricevuto!

Perciò, o fratelli, quanto abbiamo detto alla vostra Carità deve servirvi a riguardo di queste sorgenti: perché esse fluiscano da voi, dovete essere convalli, comunicando a tutti quel che ricevete da Dio.

Fluiscano queste acque in mezzo a voi, senza privarne nessuno: bevetene, saziatevene e, quando ve ne siete saziati, continuate a diffonderle.

Quest'acqua comune possa dappertutto riflettere la gloria di Dio, e non già le menzogne personali degli uomini.

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