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Lettera 222

Scritta poco dopo la precedente.

Agostino scrive a Quodvultdeus per dirgli quanto sia difficile compilare il catalogo richiesto, tentato dai vescovi Filastrio ed Epifanio con metodi diversi ( n. 1-2 ) e gli raccomanda il latore della lettera ( n. 3 ).

Agostino, vescovo, al dilettissimo figlio Quodvultdeus, collega nel diaconato

1 - Quant'è difficile fare un compendio delle eresie

Ricevuta la lettera della Carità tua, in cui con ardentissimo desiderio mi chiedevi che scrivessi un breve opuscolo su tutte le eresie pullulate contro la dottrina del Signore e Salvatore dopo la sua venuta, avendo trovato un'occasione, ti ho scritto una breve risposta, per mezzo del mio carissimo figlio Filocalo, uno dei più ragguardevoli cittadini d'Ippona, per dirti quanto sia difficile una tale impresa.

Subito dopo mi si è presentata quest'altra occasione e perciò ti scrivo ancora e ti mostro in breve la difficoltà di detta opera.

2 - L'opera analoga di Filastrio e d'Epifanio

Un certo Filastrio, vescovo di Brescia, che anch'io vidi a Milano con S. Ambrogio, ha scritto un libro su tale materia, non tralasciando neppure le eresie sorte nel popolo giudaico prima della venuta del Salvatore, ricordandone ventotto, mentre di quelle sorte dopo la venuta del Signore ne ricorda centoventotto.

Sullo stesso argomento ha scritto anche, in greco, il vescovo di Cipro, Epifanio giustamente famoso per la scienza della fede cattolica; questi però nel raccogliere le eresie apparse prima e dopo di Cristo ne ha raggruppate solo ottanta.

Pur essendosi dunque proposti entrambi di compilare un'opera quale mi è richiesta da te, comprendi tuttavia quanto differiscono tra loro persino riguardo al numero delle eresie da loro elencate: ciò non sarebbe certamente avvenuto, se l'uno non avesse avuto dell'eresia un concetto diverso da quello dell'altro.

Poiché non si può pensare che Epifanio ignorasse alcune eresie che invece conosceva Filastrio, sapendo noi che Epifanio fu di gran lunga più dotto di Filastrio: per questo motivo dovremmo dire piuttosto che fosse Filastrio ad ignorarne moltissime, nel caso però che quello ne avesse abbracciate un numero maggiore e questo un numero minore.

È pertanto certissimo che i due non avevano lo stesso concetto di eresia; e per vero è difficile determinarlo esattamente.

Quando perciò si tenta di redigere un elenco completo delle eresie, bisogna stare attenti a non tralasciarne alcune che invece lo sono, o a mettere nel loro numero altre, che non lo sono.

Vedi quindi se per caso io non debba inviarti il trattato di sant'Epifanio, poiché penso che abbia parlato di questo argomento con maggior dottrina che non Filastrio: l'opera di quello potrebbe essere tradotta in latino più facilmente e molto meglio a Cartagine, e così potresti essere piuttosto tu a dare a noi ciò che domandi a noi.

3 - Si raccomanda il latore della lettera

Ti raccomando il latore della presente: è un suddiacono della nostra diocesi, ma della tenuta di Oronzio, persona ragguardevole e a noi carissima.

Per questo suddiacono e per il padre che l'ha adottato, ho scritto una lettera anche a lui.

Quando la tua cristiana Benevolenza l'avrà letta, ti prego d'esser tanto cortese di avvalorarla, con i tuoi buoni uffici, presso la suddetta persona.

Ho inviato con il suddiacono anche una persona della chiesa, perché non gli fosse difficile l'abboccamento con la tua Santità, poiché sono molto in ansia per lui, ma spero che il Signore mi liberi da essa, grazie alle tue premure.

Ti prego anche che non ti dispiaccia di rispondermi per farmi sapere come si trovi, riguardo alla fede cattolica, quel Teodosio, dal quale sono stati denunciati alcuni Manichei: anche gli stessi da lui denunciati speriamo che siano stati ricondotti sulla retta via.

Se per caso sai qualcosa della partenza dei nostri santi vescovi, fammelo sapere. Vivi per Dio.

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