La « Santa regola » |
1 Senza dubbio la vita del monaco dovrebbe essere tutta un tempo di Quaresima.
2 Ma poiché questo coraggio lo hanno pochi, esortiamo a conservare in tali santi giorni una perfetta integrità di vita
3 e contemporaneamente a cancellare tutte le miserie degli altri tempi.
4 E questo lo faremo come conviene, se ci terremo lontani da ogni peccato e ci daremo alla preghiera con lacrime, alla lettura, alla compunzione del cuore e all'astinenza.
5 In questi giorni di Quaresima aggiungiamo qualcosa al consueto debito del nostro servizio, come preghiere personali, privazioni nel mangiare e nel bere:
6 ciascuno spontaneamente, « nella gioia dello Spirito Santo » ( 1 Ts 1,6 ), offra a Dio qualcosa di più della misura stabilita,
7 togliendo al proprio corpo un po' di cibo, di vino, di sonno, di conversazione e di svago.
E poi attenda la santa Pasqua nella gioia del desiderio spirituale.
8 Ma quello che ognuno vuole offrire, lo renda noto all'abate e lo faccia soltanto con la sua preghiera e approvazione.
9 Infatti ciò che si fa senza il permesso del padre spirituale, sarà considerato presunzione e vanagloria e non avrà ricompensa.
10 Tutto si faccia dunque con il permesso dell'abate.
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