De sacerdotio
Libro I |
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Prologo | |
I | Amicizia di Giovanni e Basilio |
II | La madre si oppone al ritiro di Giovanni con l'amico Basilio |
III | Basilio insiste nel suo proposito. Improvvisa designazione all'episcopato. Giovanni si sottrae a insaputa dell'amico |
IV | Lagnanze di Basilio per l'inganno dell'amico |
V | Fine del prologo. Prima parte della difesa di Giovanni. L'inganno può essere opportuno e lecito |
VI | Esempio tolto dall'arte militare |
VII | Esempio tolto dall'arte medica |
Libro II |
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I | L'inganno diede occasione a Basilio di manifestare il suo amore a Gesù Cristo |
II | Il ministero pastorale é la miglior prova d'amore a Cristo, Esso non é impresa da tutti, ma solo di pochi eletti |
III | Non si possono trattare gli uomini come le pecore |
IV | Il rimedio deve essere proporzionato al male |
Come ricondurre all'ovile le pecorelle smarrite | |
Intermezzo I | |
Perché Giovanni fuggì la dignità e vi spinse invece l'amico | |
V | Virtù di Basilio proclamate da Giovanni |
VI | Giovanni fa l'elogio della virtù di Basilio |
VII | a) Seconda parte della difesa di Giovanni. Risposta alle accuse di oltraggio agli elettori, disprezzo del sacerdozio, vanagloria |
Libro III |
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I | Giovanni dimostra di non essere stato indotto da arroganza a fuggire la vanità |
b) Grandezza del sacerdozio e del rito eucaristico. Gli angeli stanno in adorazione intorno al sacerdote celebrante | |
II | L'epiclési o invocazione dello Spirito Santo. Confronto coi riti sacrificali dell'antica Legge |
III | Il sacerdote assolve dai peccati con la potestà da Cristo a lui trasmessa |
IV | Confronto col sacerdozio levitico |
V | c) Virtù richieste dal sacerdozio. Il candidato al sacerdozio deve temere la dignità |
VI | Fuggire la bramosia di onore e la servilità verso i potenti e l'eccessivo ossequio verso le donne |
VII | Disordini provenienti da elezioni ispirate a favoritismo e dominate da spirito partigiano. Chi si sente impari all'ufficio, anche a elezione fatta dovrebbe ritirarsi |
IX | Prudenza e fortezza sono virtù più necessarie al sacerdote che le austerità e i digiuni |
X | Il sacerdote deve risplendere col buon esempio |
XI | Anche i piccoli difetti tornano a disdoro del sacerdote |
XII | Disordini che talora accadevano nella elezione al sacerdozio. La professione monastica e l'età avanzata non sono titoli sufficienti di idoneità al sacerdozio |
XIII | Il male che proviene alla Chiesa dalla abusiva intromissione delle persone estranee nella elezione o nella deposizione dei membri del sacerdozio |
XIV | Governo delle vedove e difficoltà che presenta. Cura degli ospiti e degli infermi. Responsabilità del vescovo come amministratore |
XV | Larghezza e buone maniere nel beneficare |
XVI | Governo e cura delle vergini. Sollecitudini e ansie che ne derivano al vescovo e al sacerdote che ne é incaricato |
XVII | Pericoli che possono presentarsi al vescovo per la suscettibilità delle varie classi di persone a cui deve usare cortesia |
Libro IV |
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Intermezzo II | |
I | Alla osservazione di Basilio, che Giovanni non ha sollecitato la dignità, questi risponde, con esempi e similitudini, che anche chi non ha brigato per essere eletto é responsabile di ogni deficienza ed errore in cui avesse a cadere |
II | Esempi di Saul, Eli, Mosè |
III | Se uno sa di essere inetto al ministero, deve sottrarsene, senza badare a riguardi personali |
Tanto l'elettore quanto il candidato devono ponderare con molta cura prima di scegliere o di lasciarsi eleggere | |
IV | Il giudizio di Dio sarà severo per gli uni e per gli altri se avranno agito con leggerezza |
Fine dell'intermezzo II | |
Ripresa dell'argomento intorno alle virtù sacerdotali. Eloquenza e magistero della parola. | |
V | Necessità della parola per confondere gli eretici (nemici esterni) e le vane superstizioni ( nemici interni ) |
VI | La Chiesa è come città mistica oppugnata da molti nemici |
VII | Insidie provenienti dai membri stessi della comunità. Superstizioni e malignità |
VIII | Elogio di S. Paolo |
IX | Eloquenza di S. Paolo |
S. Paolo cominciò il suo apostolato predicando e per mezzo della eloquenza ottenne i primi risultati | |
XI | L'esempio apostolico non basta da solo. Bisogna che vi si unisca, come dimostra lo stesso S. Paolo, l'efficacia della parola |
Libro V |
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I | Il vescovo come maestro e oratore. Contegno e esigenze dell'uditorio |
II | Non bisogna dar troppo peso alle approvazioni e ai biasimi dell'uditorio |
III | Mentre si sprezza il capriccio mutevole della folla, bisogna però troncare i maligni sospetti e le insinuazioni calunniose |
IV | L'eloquenza esige un costante esercizio per conservare la sua efficacia |
VI | L'oratore sacro ha bisogno di grande fede e fortezza d'animo |
Libro VI |
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Riepilogo. Difficoltà del ministero e virtù necessarie. Conclusione della difesa | |
I | Il pensiero di dover rendere conto al Giudice supremo della salute spirituale dei sudditi, incute grande timore |
III | La responsabilità dinanzi a Dio. Grandezza del rito eucaristico |
Il sacerdote é sale della terra e luce del mondo | |
IV | Confronto tra il monaco e il sacerdote |
V | La vita solitaria non porge molte occasioni di provare la virtù |
VI | Il ministero offre molte occasioni pericolose. Difficile cura del ceto femminile |
VII | L'insidia della calunnia e la necessità di guardarsene |
VIII | Bisogna far fruttare i talenti |
Più si richiede da Dio a chi fu elevato a maggior dignità | |
IX | La vita ritirata protegge un animo debole |
X | Grande timore di Giovanni al pensiero di recare danno alla Chiesa |
Allegoria finale. La fidanzata mistica | |
XI | L'esercito e l'armata navale affidati a un contadinello |
Le forze infernali schierate contro la Chiesa di Cristo e i suoi sacerdoti | |
XII | Le ferite dell'anima. Confronto fra la pugna materiale e la lotta spirituale |
XIII | Commiato, augurio finale e promessa di amichevole assistenza e di conforto reciproco |