Precetti

Undicesimo precetto

XLIII - Il falso profeta

1. Mostrandomi uomini seduti su una panca e un uomo seduto su di una cattedra mi dice: "Vedi quelli che siedono sulla panca?".

"Vedo, signore". Mi precisa: "Questi sono i fedeli, e quello che è seduto sulla cattedra è un falso profeta che rovina la mente dei servi di Dio.

Rovina, cioè, la mente dei dissociati, non dei fedeli.

2. I dissociati vanno da lui come da un mago e gli chiedono che cosa accadrà loro.

Il falso profeta, non avendo forza alcuna dello Spirito di Dio, risponde secondo le domande e le passioni della loro iniquità e soddisfa le loro anime come essi vogliono.

3. Essendo egli vano, cose vane dice ai vani.

Su ciò che gli si domanda, risponde con la vanità dell'uomo. Dice anche cose vere.

Il diavolo, infatti, lo riempie del suo spirito, con lo scopo di piegare qualche giusto.

4. Quanti, dunque, sono forti nella fede del Signore, poiché sono rivestiti di verità non aderiscono agli spiriti malvagi, ma se ne allontanano.

Quanti, invece, sono incerti e si convertono spesso, si rivolgono agli indovini come i pagani ed acquisiscono un peccato maggiore divenendo idolatri.

Chi interroga un falso profeta su qualche faccenda, è un idolatra, uno privo di verità, un insulso.

5. Infatti, ogni spirito dato da Dio non si fa interrogare, ma avendo la forza divina, da sé dice ogni cosa poiché è dall'alto, dalla potenza dello Spirito di Dio.

6. Invece, lo spirito che si fa interrogare e si pronunzia secondo le passioni degli uomini, è terreno, leggero e non ha forza.

Addirittura non parla se non è interrogato".

7. Chiedo: "Come, o signore, l'uomo distinguerà chi è profeta da chi è falso profeta?".

"Ascolta, e di entrambi i profeti, come ti sto per dire, valuterai il profeta e il falso profeta.

Dalla vita distingui l'uomo che ha lo Spirito di Dio.

8. Prima, chi ha dall'alto lo Spirito è calmo, sereno, umile e lontano da ogni malvagità e desiderio vano di questo secolo.

Egli considera se stesso inferiore a tutti gli uomini e, interrogato, non risponde a nessuno, né parla come una monade.

Lo Spirito Santo non parla quando l'uomo vuole, ma solo quando Dio vuole che parli.

9. Quando un uomo che ha lo Spirito di Dio entra in una riunione di uomini giusti, che hanno la fede dello Spirito di Dio, e c'è la preghiera della riunione di quegli uomini a Dio, allora l'angelo dello spirito profetico, che dimora in lui, riempie l'uomo, e quell'uomo pieno dello Spirito Santo parla alla moltitudine come il Signore vuole.

10. Così si manifesta lo spirito divino.

Tale è la potenza del Signore sullo spirito divino.

11. Ascolta ora, mi dice, intorno allo spirito terreno e vano, che non ha forza ed è insulso.

12. Prima, l'uomo che crede di avere lo spirito si esalta e vuole avere il primo posto e subito si presenta sfacciato, impudente e loquace.

Vive fra molte mollezze e molti altri piaceri e accetta le rimunerazioni per la sua preghiera.

Se non le riceve non profetizza.

Potrebbe uno spirito divino ricevere la ricompensa e profetare?

Non è possibile che un profeta di Dio faccia questo.

Lo spirito di siffatti profeti è terreno.

13. Poi non si accosta per nulla all'assemblea di uomini giusti, ma li evita.

Si unisce agli incerti e ai vani e profetizza loro in un angolo.

Li inganna parlando loro a vuoto di ogni cosa, secondo le loro passioni; del resto ai vani egli risponde.

Un vaso vuoto messo con gli altri vuoti non si rompe, ma tra loro si armonizzano.

14. Quando giunge in un'assemblea piena di giusti che hanno lo spirito divino e da loro si fa la preghiera, quell'uomo viene reso vano e lo spirito terreno, per timore, fugge da lui.

Diventa muto quell'uomo ed è completamente disorientato per non poter più parlare.

15. Se conservi in un ripostiglio vino e olio e metti un vaso vuoto e di nuovo vuoi sgombrare il ripostiglio, il vaso che mettesti vuoto, vuoto lo troverai.

Così anche i profeti vuoti, quando entrano tra gli spiriti dei giusti, come vennero si ritrovano.

16. Ecco la vita di entrambi i profeti.

Giudicalo dalle opere e dalla vita l'uomo che dice di essere portatore dello spirito.

17. Tu credi allo Spirito che viene da Dio e che ha forza, e non credere, invece, allo spirito terrestre e vuoto, poiché in lui non c'è forza.

Egli viene dal diavolo.

18. Ascolta la similitudine che sto per dirti.

Prendi una pietra e lanciala verso il cielo, vedi se puoi toccarlo.

O meglio, prendi un tubo d'acqua e tira il getto verso il cielo e vedi se puoi trapassarlo".

19. Dico: "Come, signore, possono avvenire queste cose?

Sono entrambe impossibili le cose che hai detto".

"Come queste cose sono impossibili, egli risponde, così gli spiriti terrestri sono impotenti e deboli.

20. Prendi, dunque, la forza che viene dall'alto.

La grandine è un infimo granello e quando cade sulla testa di qualcuno come fa male!

Ancora prendi la goccia che scende dal tetto a terra: fora la pietra.

21. Pensa, dunque, che le cose più piccole che dall'alto cadono sulla terra hanno una grande forza.

Così anche lo spirito divino che viene dall'alto è potente.

Tu credi, pertanto, a questo spirito, e allontana l'altro".

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