L'anima dell'apostolato

Indice

Parte prima - Dio vuole le opere e la vita interiore

1 - Le opere, e perciò anche lo zelo sono voluti da Dio

È proprio della natura divina l'essere sommamente liberale.

Dio è Bontà infinita, e la bontà tende a diffondersi e a comunicare il bene di cui essa gode.

La vita mortale di Gesù Cristo non fu altro che una continua manifestazione di questa inesauribile liberalità: il Vangelo ci presenta il Redentore che sparge a piene mani i tesori di amore di un Cuore avido di attirare gli uomini alla verità e alia vita.

Gesù Cristo comunicò quella fiamma di Apostolato alla Chiesa che è dono del suo amore, diffusione della sua vita, manifestazione della sua verità, splendore della sua santità; e la Sposa mistica di Gesù, animata dello stesso ardore, continua attraverso i secoli l'opera di apostolato del suo divino Modello.

È un magnifico disegno, una legge della Provvidenza, che per mezzo dell'uomo, l'uomo debba conoscere la via della salute.4

Soltanto Gesù versò il sangue che redime il mondo, perciò Egli solo ne potrà applicare la virtù e agire direttamente sulle anime, come fa per mezzo dell'Eucarestia.

Egli però volle avere dei cooperatori nel distribuire i suoi benefizi; e perchè!

Certamente cosi voleva la Maestà divina, ma ve lo spingevano anche le sue tenerezze per l'uomo.

Se è conveniente per il più grande dei monarchi, che in via ordinaria governi per mezzo di ministri, quale condiscendenza da parte di un Dio, che egli si degni di associare povere creature al suo lavoro e alla sua gloria!

La Chiesa, nata sulla Croce, uscita dal fianco ferito del Salvatore, continua col ministero apostolico l'azione benefica e redentrice dell'Uomo-Dio; e tale ministero voluto da Gesù, diventa il fattore essenziale della diffusione della Chiesa in mezzo alle nazioni e lo strumento più ordinario delle sue conquiste.

Per tale apostolato vi è in prima fila il clero, la cui gerarchia forma i quadri dell'esercito di Gesù Cristo; clero illustrato da tanti Vescovi e Sacerdoti santi e pieni di zelo, e onorato gloriosamente dalla recente beatificazione del Curato d'Ars.

Accanto al clero ufficiale, fin dall'origine del Cristianesimo, sorsero compagnie di volontari, veri corpi scelti la cui continua e rigogliosa vegetazione sarà sempre uno dei fenomeni più manifesti della vitalità della Chiesa.

Sono anzitutto, nei primi secoli, gli Ordini contemplativi la cui preghiera continua e le dure macerazioni contribuirono tanto alla conversione del mondo pagano.

Nel Medioevo sorgono gli Ordini predicatori, gli Ordini mendicanti, gli Ordini militari, gli Ordini dedicati all'eroica missione della redenzione dei prigionieri in potere degli infedeli.

Finalmente i tempi moderni vedono nascere una moltitudine di Milizie insegnanti, Istituti, Società di missionari, Congregazioni di ogni specie, la cui missione è quella di diffondere il bene spirituale e corporale sotto tutte le forme.

La Chiesa inoltre, in ogni epoca della sua storia, ha trovato preziosi collaboratori nei semplici fedeli, come quei ferventi cattolici che oggi sono legione, persone di azione - secondo l'espressione di uso - cuori ardenti che sanno unire le loro forze e mettono interamente a servizio della nostra Madre comune, tempo, capacità, averi, sacrificando spesso la loro libertà e talora il loro sangne.

È davvero uno spettacolo ammirabile e confortante questa provvidenziale fioritura di opere che spuntano a tempo opportuno e così adatte alle circostanze.

La storia della Chiesa dimostra che ogni nuovo bisogno, ogni pericolo da scongiurare, vide sempre apparire l'istituzione richiesta dalle necessità del momento.

Così vediamo ai nostri giorni opporsi a mali di particolare gravità, una moltitudine di opere che prima appena si conoscevano: Catechismi di preparazione alla prima comunione, Catechismi di perseveranza, Catechismo per i fanciulli abbandonati, Congregazioni, Confraternite, Riunioni e Ritiri per uomini e per giovani, per signore e per fanciulle, Apostolato della Preghiera, Apostolato della carità, Leghe per il riposo festivo, Patronati, Circoli cattolici, Opere di assistenza per i soldati, Scuole private, Buona stampa ecc., forme tutte di apostolato suscitate da quello spirito che infiamma l'anima di un san Paolo: Ego autem libentissime impendam et superimpendar ipse prò animabus vestris,5 e che vuol diffondere dappertutto i benefizi del sangue di Gesù Cristo.

Vadano queste umili pagine ai soldati che, tutto zelo e ardore per la loro nobile missione, si espongono, appunto per la loro attività, al pericolo di non essere prima di tutto uomini di vita interiore e che, se un giorno venissero puniti con insuccessi in apparenza inesplicabili, come pure da gravi danni spirituali, si sentirebbero tentati di abbandonare la lotta e di rientrare scoraggiati sotto la tenda.

I pensieri sviluppati in questo libro hanno aiutato anche me a lottare contro la dissipazione prodotta dalle opere esteriori.

Possano essi evitare a qualcuno le delusioni e guidare meglio il loro coraggio, mostrando loro che il Dio delle opere non deve mai essere abbandonato per le opere di Dio e che il Vae mihi si non evangelizavero6 non ci dà il diritto di dimenticare il Quid prodest Uomini si mundum universum lucretur, animae vero suae detrimentum patiatur?7

I padri e le madri di famiglia, a cui non sembra ancora un libro troppo vecchio l'Introduzione alla vita divota, gli sposi cristiani che si credono obbligati vicendevolmente a un apostolato che essi esercitano nel tempo stesso verso i loro figli per formarli all'amore e all'imitazione del Salvatore, possono anche essi applicare a sé medesimi l'insegnamento di queste modeste pagine.

Possano essi meglio comprendere la necessità di una vita non solo pia, ma interiore, per rendere efficace il loro zelo e per imbalsamare la loro casa con lo spirito di Gesù Cristo e con quella pace inalterabile che, nonostante le prove, sarà sempre il retaggio delle famiglie profondamente cristiane.

Indice

4 Ad communem legem id pertinet qua Deus Provldentissimus, ut homines plerumque fere por homines salvandos decrerlt… ut nlmirum, quemadmodum Ohrysostomus ait, per homines a Deo discamus ( Lettera di Leone XIII, 22 gennaio 1899, al Card. Gibbons )
5 Assai volentieri spenderò il mio e spenderò di più me stesso per le anime vostre ( 2 Cor 12,15 )
6 Guai a me se non evangelizzerò ( 1 Cor 9,16 )
7 Che giova all'uomo il guadagnare tutto il mondo, se poi perde l'anima? ( Mt 16,26 )