Maria Marta Chambon la vita |
« Io venni non con sublimità di ragionamento o di sapienza.
Imperocché non mi credetti di sapere altra cosa tra voi, se non Gesù Cristo, e questo crocifisso ».
( 1 Cor 2,1-2 )
Commossa fin nel più intimo dell'essere suo, la nostra cara Sorella si lasciava penetrare da un amore ognor crescente per le adorabili Piaghe del Salvatore.
« L'amore è sì potente - dice S. Francesco di Sales - che s'immedesima le qualità dell'oggetto amato ».
In Suor M. Marta, la trasformazione prodotta da questo sguardo di dolorosa compiacenza, era così profonda, che spesso le sembrava di fare una cosa sola con Gesù appassionato e che le Piaghe di Lui passassero in lei.
Il suo desiderio più ardente era di suscitare nel mondo intero sentimenti di amore riconoscente per Gesù Crocifisso, pronta a dare la vita per un culto, che essa voleva intenso, appassionato e senza limiti.
Personalmente la nostra Sorella aveva risposto al Signore in un modo positivo e solenne.
Il 17 Ottobre 1867 la nostra On. Madre Teresa Eugenia, redigeva infatti, a nome della sua cara Figlia, le seguenti convenzioni: « Io, Suor Maria-Marta Chambon prometto a Nostro Signor Gesù Cristo di offrirmi ogni mattina in unione alle sue Sante Piaghe, al Divin Padre per la salvezza del mondo intero e per il bene e il perfezionamento della mia Comunità.
« Lo adorerò in lutti i cuori che Lo ricevono nella SS. Eucaristia.
Lo ringrazierò della sua degnazione nel discendere in tanti cuori sì poco preparati.
« Prometto a N. Signore che ogni dieci minuti - col soccorso della Sua grazia e in spirito di obbedienza - offrirò le Sue Divine Piaghe all'Eterno Padre e vi unirò tutte le mie azioni secondo le intenzioni del suo Sacro Cuore, per il trionfo della Santa Chiesa, per i peccatori, per le anime del Purgatorio, per tutti i bisogni della mia Comunità, del Noviziato e dell'Educandato, in espiazione di tutte le mancanze che vi si commettono.
Tutto ciò per amore e senza pena di peccato ( in caso di dimenticanza ) ».
La giaculatoria: « Eterno Padre vi offro le Piaghe di Nostro Signor Gesù Cristo per guarire quelle delle anime nostre » fu la formula stabilita per l'offerta.
Suor Maria-Marta si era impegnata a recitarla ogni « dieci minuti » ma le sue labbra la ripetevano incessantemente insieme alla seconda invocazione: « Gesù mio perdono e misericordia, per i meriti delle vostre Sante Piaghe ».
L'esistenza della nostra Sorella si svolgeva adunque in una continua immolazione unita ad incessante preghiera.
Sempre profondamente raccolta, le si leggeva in viso l'intima unione con Dio; i suoi occhi erano ordinariamente socchiusi, le sue labbra mormoravano senza tregua le sante invocazioni.
Ma se qualche volta essa rallentava il fervore nel fare salire verso il Cielo la preziosa offerta, Gesù non tardava a mostrarsi a lei nello stato pietoso a cui lo ridussero le nostre colpe, e additandole le sue Piaghe le rivolgeva amorevoli rimproveri: « Esse ti guardano sempre anche quando tu le dimentichi, e tu dovresti contemplarle incessantemente …
Esse sono ancora fresche, bisogna offrirle come la prima volta …
Io te le ho già fatte vedere tante volte, che dovrebbe bastarti; ma no, occorre sempre che io risvegli il tuo fervore ».
Una volta il Salvatore le comparve con una corona intessuta con tre rami di grosse spine, per eccitare la compassione della sua Sposa. Lo spettacolo fu così doloroso e così commovente che Suor Maria-Marta non potè trattenersi dal gridare: «Ah! Gesù mio, accordatemi di partecipare a questo atroce tormento! »
La sua preghiera fu esaudita all'istante; la Serva di Dio fu colta da un sì violento mal di capo, che non poteva più reggersi in piedi.
Un altro giorno presentandosi a lei, come in un quadro, Gesù le disse, con accento d'inesprimibile tenerezza e di vivo desiderio: « Bisogna copiarmi! …
I pittori fanno dei ritratti quasi simili all'originale, ma qui sono io il pittore, che riproduce in voi la mia immagine, se voi mi contemplate ».
La nostra Sorella essendosi sottoposta docilmente all'azione del Signore sentì domandarsi, dopo breve tempo: « Figliuola mia, vuoi tu essere crocifissa o vuoi essere glorificata? »
Mio Signore, preferisco essere crocifissa.
Specialmente al tempo dei suoi ritiri annuali la nostra fervente Sorella, mentre veniva colmata da Gesù di divine tenerezze, sentiva incitarsi maggiormente alla devozione delle Sante Piaghe e alla propria crocifissione.
Mentre essa procurava di adempiere il suo compito, Nostro Signore seguitava a stimolarla in modo soave e, insieme, irresistibile.
Nel ritiro del 1867 noi troviamo notato questo divino invito, sublime e impressionante: « Vorrei che le mie Spose fossero tanti crocifissi! ».
L'anno seguente nel primo giorno di solitudine1 Suor Maria-Marta sentì Gesù Sacramentalo che le rivolgeva queste amorose parole: « Mi dono a te in questo ritiro.
Ritirati nel tuo cuore e chiudine la porta per stare con Me « solo a solo ».
Questo è il Paradiso! »
Mostrandole in seguito l'immagine del Crocifisso - « Vedi - le disse - il Gesù Bambino così bello che hai in cuore come è divenuto?
Bisogna che tu copi in te il mio stato doloroso ».
La sera, mentre la nostra Sorella si stendeva sul pavimento della cella per passarvi la notte, il suo Divino Sacrificatore le fece sentire queste parole: « Ora devi dirmi: Gesù ecco la vostra vittima ».
A tutta prima la nostra Sorella ebbe un fremito di spavento, che le fece quasi respingere questa visione di dolore.
Una lotta terribile s'impegnò tra la natura e la grazia, e durò fino a mezzanotte.
Allora Gesù le si mostrò con la fronte lacera e grondante sangue.
il volto coperto di lividure e bagnato di lacrime: « Figlia mia, - le disse - la tua Superiora ti ha dato per libro di solitudine il Crocifisso … Eccolo! »
Dopo diverse ore di silenziosa contemplazione, Nostro Signore la fece partecipare al dolore delle ferite che straziarono la sua testa adorabile, e a quello che provò quando i carnefici colpirono il suo sacro Volto con un pesantissimo schiaffo.
Per tutta la notte essa restò sotto questa dolorosa impressione: « Tu sei martire di Gesù Cristo - le dichiarò il Salvatore - preparati a ricevere una dopo l'altra tutte le mie Piaghe.
Tu sarai una martire vivente ».
Di tempo in tempo l'adorabile Salvatore ricompensava con una divina delicatezza gli sforzi e lo zelo della sua umile Sposa.
Nel settembre 1867 le accordò l'insigne privilegio di ricevere tra le braccia, come la SS. Vergine, il Corpo Sacratissimo di Gesù e le diede, nel tempo stesso, questo ammaestramento: « Per contemplare con profitto le Piaghe di Gesù, bisogna che il cuore sia scevro da ogni legame, e anche dalla minima imperfezione volontaria ».
La nostra Sorella tenne tra le braccia questo sacro deposito dal Vespro fino alle cinque e tre quarti; cioè per più di due ore, e contemplò ad una ad una le Piaghe adorabili, nell'ordine e con i sentimenti insegnati a lei dalla Celeste Madre, offrendole incessantemente a Dio Padre per la salvezza del mondo : « Il Creatore pareva compiacerei grandemente - affermava la felice privilegiala - di ricevere il suo Divin Figlio da mani tanto miserabili! »
Un'altra volta, cioè nel ritiro del Settembre 1881, essa si trovava in uno stato d'animo assai penoso col cuore arido e la preghiera senza unzione: « Mio dolce Gesù, disse ella, voglio compiere ugualmente il mio dovere che è di offrire incessantemente le Vostre Divine Piaghe.
Suor M. Marta pregò così per tre quarti d'ora … Gesù allora venne a lei dicendole: « Figlia mia, credi tu che io possa restare sordo alle anime invocanti le mie Sante Piaghe?
Non ho il cuore ingrato della creatura: lo tengo conto di tutto!
Il mio Cuore è grande, il mio Cuore è sensibile!
La Piaga del mio Sacro Cuore si apre largamente per contenere tutto ciò che vi è necessario! »
Nel medesimo istante essa vide le Piaghe del Salvatore come altrettanti soli dei quali essa non poteva sostenere lo splendore; la Corona di spine e il Cuore, sopratutto, le parevano centri di luce: « Figlia mia ecco ciò che ti è serbato di vedere! …
Dopo averle ben bene invocate per tutta la vita tu le contemplerai cosi per tutta l'Eternità ».
« Ah! Sorella mia, - diceva la pia figliuola alla On.ma Suor Deposta Teresa Eugenia - è una vista talmente meravigliosa, che non è possibile esprimere: l'oro e le pietre preziose sono un nulla in paragone! »
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1 | Ritiro di otto o dieci giorni che ogni Religiosa fa in particolare |