Diario di M. Faustina Kowalska |
Prima di venire a Wilno e prima di conoscere questo confessore, avevo visto una volta una chiesa non grande e accanto ad essa questa comunità.11
Quel convento aveva dodici celle, ogni religiosa doveva avere la sua cella a parte.
Vidi un sacerdote12 che mi aiutava nella sistemazione di quel convento e che poi conobbi alcuni anni dopo, ma l'avevo già conosciuto in visione.
Vidi come sistemava tutto con grande dedizione in quel convento ed era aiutato anche da un altro sacerdote,13 che finora non ho conosciuto.
Vidi la grata di ferro, dietro la quale c'era un panno scuro.
In quella chiesa le suore non andavano.
Il giorno dell'Immacolata Concezione della Madonna, durante la santa Messa, sentii un fruscio di vesti e vidi la Madre Santissima risplendente e di una bellezza straordinaria.
Aveva una veste bianca con una sciarpa azzurra e mi disse: «
E scomparve subito.
Al primo posto ci sono le mortificazioni interiori, ma praticheremo anche mortificazioni esteriori, esattamente indicate in modo che tutte possano praticarle.
Esse sono: tre giorni alla settimana faremo digiuno stretto.
I giorni sono: venerdì, sabato e mercoledì.
Ogni venerdì, per il tempo necessario a recitare il salmo 51, il Miserere, si sottoporranno alla disciplina,14 tutte alla stessa ora, nelle proprie celle.
L'ora indicata, le tre del pomeriggio, l'offriranno per i peccatori che stanno per morire.
Durante i due grandi digiuni;15 come nei giorni del trimestre16 e nelle vigilie,17 il vitto sarà questo: durante il giorno un pezzo di pane ed un po' d'acqua.
Ciascuna procuri di praticare queste mortificazioni, che sono prescritte per tutte, ma se qualche suora desidera qualche cosa di più, chieda il permesso alla superiora.
Ed ecco un'altra mortificazione generale: a nessuna suora è permesso entrare nella cella di un'altra, senza un permesso speciale della superiora; la superiora invece deve entrare talvolta anche inaspettatamente nelle celle delle suore, non per una qualche forma di spionaggio, ma in spirito d'amore e per la responsabilità che ha davanti a Dio.
Nessuna chiuderà nulla a chiave; la regola sarà la chiave generale per tutte.
Un giorno, dopo la santa Comunione, vidi all'improvviso il Bambino Gesù che era accanto al mio inginocchiatoio e si reggeva all'inginocchiatoio con entrambe le manine.
Benché fosse presente come un Bambino piccolo, la mia anima fu presa da timore e da paura, poiché vedevo in Lui il mio Giudice, il mio Signore e Creatore, davanti alla cui santità tremano gli angeli, e dall'altra parte la mia anima veniva inondata da un amore ineffabile, sotto l'influsso del quale mi sembrava di morire.
Vedo ora che Gesù prima fortifica la mia anima e poi la rende idonea a trattare familiarmente con Sé, poiché diversamente non potrei sopportare quello che provo in quel momento.
Il comportamento delle suore verso la superiora.
Tutte le suore rispettino la superiora come Gesù stesso, come ho ricordato parlando del voto dell'obbedienza; trattino con lei con fiducia infantile, non mormorino mai, non disapprovino i suoi ordini, poiché questo non piace affatto al Signore.
Ognuna si comporti con spirito di fede nei confronti delle superiore, chieda con semplicità tutto quello di cui ha bisogno.
Dio ce ne guardi e non si ripeta mai, anzi non avvenga mai, che qualcuna di voi debba essere motivo di tristezza o di lacrime per la superiora.
Ognuna sappia che, come il quarto comandamento obbliga i figli a rispettare i genitori, lo stesso è per una religiosa verso la superiora.
Non è una buona religiosa quella che si permette e osa giudicare la superiora.
Siano sincere con la superiora e le parlino con semplicità infantile di tutto e delle loro necessità.
Le suore si rivolgeranno alla loro superiora in questi termini: « La prego, suora superiora ».
Non le baceranno mai la mano ed ogni volta che l'incontreranno lungo i corridoi, come pure quando andranno nella cella della superiora, diranno: « Sia lodato Gesù Cristo », facendo un lieve inchino col capo.
Le suore fra di loro diranno: « La prego suor… » aggiungendo il nome.
Nei confronti della superiora si comportino con spirito di fede e non con sentimentalismi oppure con adulazione, cosa indegna di una religiosa e che la degraderebbe molto.
Una religiosa dev'es-sere libera come una regina e lo sarà se vivrà con spirito di fede.
Non dobbiamo ascoltare e rispettare la superiora perché è buona, santa, prudente, no, non per questo, ma soltanto perché per me occupa il posto di Dio ed ascoltando lei, obbedisco a Dio stesso.
La superiora deve distinguersi per l'umiltà e per l'amore verso ciascuna suora, senza alcuna eccezione.
Non si regoli sulla base della simpatia o dell'antipatia, ma secondo lo spirito di Cristo.
Sappia che Iddio le chiederà conto di ogni suora.
Non faccia prediche alle suore, ma dia l'esempio di una profonda umiltà e di rinnegamento di sé e questo sarà l'insegnamento più efficace per le suddite.
Sia risoluta, però mai aspra, abbia pazienza se la importunano con le stesse identiche domande, anche se dovesse ripetere cento volte la stessa cosa, ma sempre con la medesima calma.
Cerchi di rendersi conto delle necessità delle suore e non aspetti che le vengano a chiedere questo o quello, poiché è differente l'indole delle anime.
Se s'accorge che qualche suora è triste oppure sofferente, cerchi di aiutarla in tutti i modi e di confortarla; preghi molto e chieda lumi per sapersi comportare con ognuna di loro, poiché ogni anima è un mondo diverso.
Iddio ha diversi modi di trattare con le anime, che talvolta per noi sono incomprensibili ed inconcepibili, perciò la superiora sia prudente per non danneggiare l'azione di Dio in qualche anima.
Non richiami mai le suore quando è nervosa, inoltre i rimproveri debbono essere sempre accompagnati da parole d'incoraggiamento.
Occorre far capire ad un'anima che deve riconoscere il proprio errore, ma non bisogna abbatterla.
La superiora deve distinguersi per l'amore concreto verso le suore; prenda ogni difficoltà sulle proprie spalle; per alleggerire gli impegni alle suore, non pretenda alcun servizio da parte delle suore, le rispetti come spose di Gesù e sia sempre pronta a servirle sia di giorno che di notte; sia più propensa a pregare che a comandare.
Abbia un cuore sensibile per le sofferenze delle suore ed essa stessa studi e si concentri su di un libro aperto, Gesù Crocifisso.
Preghi sempre fervorosamente per impetrare luce, e soprattutto quando ha qualcosa d'importante da decidere con qualche suora.
Si guardi bene dall'entrare nell'ambito delle loro coscienze, poiché in questo campo ha la grazia solo il sacerdote; ma può capitare che qualche anima senta il bisogno di confidarsi con la superiora.
La superiora quindi può ricevere le confidenze di un'anima, ma non dimentichi il segreto, poiché nulla disgusta maggiormente un'anima del fatto che si dica ad altri ciò che essa ha detto in fiducia, cioè in segreto.
Le donne hanno sempre la testa debole a questo riguardo; di rado s'incontra una donna che abbia la mente di un uomo.
Procuri di essere profondamente unita a Dio e Dio governerà tramite lei, la Madonna sarà la superiora18 di quel convento e noi saremo le Sue figlie fedeli.
Oggi, dal primo mattino, una forza misteriosa mi spinge ad agire, non mi da pace nemmeno per un minuto; un ardore misterioso si è acceso nel mio cuore che mi spinge all'azione, non riesco a contenerlo, è un martirio silenzioso noto soltanto a Dio.
Faccia di me quello che Gli piace, il mio cuore è pronto a tutto.
O Gesù, o mio carissimo Maestro, non allontanarTi da me nemmeno per un istante.
Gesù, Tu lo sai bene quanto io sono debole da sola, pertanto la mia debolezza Ti obbliga a rimanere sempre con me.
Una volta ho visto Gesù con una veste chiara. Fu nella serra.
«
O Gesù mio. Verità eterna, non temo nulla, nessuna difficoltà, nessuna sofferenza; di una cosa soltanto ho paura, offendere Te.
O Gesù mio, preferirei non esistere piuttosto che rattristarTi.
O Gesù, Tu sai che il mio amore non conosce nessuno, soltanto Te, in Te è immersa l'anima mia.
Quanto dovrebbe essere grande il fervore di ogni anima che vive in questo convento, se Iddio desidera abitare con noi.
Ognuna ricordi che, se non siamo noi anime consacrate a supplicare Dio a concedere Misericordia, chi Lo supplicherà?
Ogni suora arda come una pura vittima d'amore davanti alla Maestà di Dio, ma per essere gradita a Dio, si unisca strettamente a Gesù; soltanto con Lui, in Lui e per Lui, possiamo piacere a Dio.
Una volta il confessore mi disse di andare a vedere una casa e controllare se era la stessa che avevo visto in visione.
Quando andai col mio confessore a vedere quella casa,20 o meglio quelle macerie, a colpo d'occhio riconobbi che tutto era tale e quale l'avevo visto in visione.
Quando toccai le tavole che erano inchiodate in sostituzione della porta, in quel preciso momento ebbi come un lampo, una forza penetrò nella mia anima dandomi la certezza assoluta; mi allontanai presto da quel luogo, con l'anima piena di gioia.
Mi sembrava che una forza m'inchiodasse a quel luogo.
Gioii enormemente avendo visto la piena corrispondenza di quelle cose con quelle che avevo visto in visione.
Quando il confessore parlò della sistemazione delle celle e di altre cose, conobbi tutto identico a come mi aveva detto Gesù.
Sono oltremodo lieta che Iddio operi per mezzo di lui, ma non mi stupisco affatto per questo, che Iddio gli dia tanta luce, dato che in un cuore puro ed umile abita Iddio che è la luce stessa e tutte le sofferenze e le contrarietà esistono affinché sia manifestata la santità di un'anima.
Quando tornai a casa, entrai subito nella nostra cappella, per riposare un momento ed all'improvviso udii nell'anima
queste parole: «
Indice |
11 | Sembra che Santa Faustina abbia visto la casa della Congregazione del Misericordiosissimo Redentore a Mysilbórz |
12 | Questo sacerdote era Don M. Sopocko |
13 | Probabilmente questo sacerdote era P. Vladislao Wantuchowski della Compagnia di Gesù, che nel periodo in cui Don Sopocko rimase nascosto, per dieci anni si interessò della Congregazione del Misericordiosissimo Redentore (Cfr. P. Isidoro Borkiewicz OFM Conv., « I rapporti di Suor Faustina con la nuova congregazione ») |
14 | La « disciplina » è un mazzo di funicelle con nodi, usato per la flagellazione penitenziale. Si chiama disciplina anche l'atto stesso del flagellarsi |
15 | Mercoledì delle Ceneri e Venerdì Santo |
16 | La Chiesa in Polonia aveva accettato l'usanza che ogni tre mesi, tre giorni - mercoledì, venerdì e sabato - venissero chiamati « i giorni del trimestre »: in quei giorni era obbligatorio il digiuno e si recitavano speciali preghiere per i sacerdoti che venivano ordinati, e per le vocazioni sacerdotali e religiose |
17 | Allora erano obbligatorie durante l'anno ecclesiastico le vigilie con digiuno prima delle seguenti festività: Discesa dello Spirito Santo o Pentecoste, Assunzione della SS.ma Vergine e festa di Tutti i Santi (C.D.C., a. 1917, can. 1252 § 2) |
18 | Alcune congregazioni, e fra le altre anche la CSBVMM, hanno eletto con atto solenne la Madonna a Superiora Generale della congregazione, affidando a Lei tutte le questioni temporali e spirituali. Quest'atto fu compiuto il 5.VII.1937 nella casa generalizia a Varsavia e vi presero parte tutte le superiore delle case. Poi l'atto venne ripetuto in tutte le case della congregazione il 15.VIII.1937 con la partecipazione di tutte le suore della congregazione. Santa Faustina, evidentemente, intendeva che fosse proprio questo l'atteggiamento della nuova congregazione verso la Madre di Dio |
19 | Nella lettera a Sr. Geronima (CSBMM 9 del 18.ni.l972 Don M. Sopocko confessò: « Su richiesta di Sr. Faustina ho appeso l'immagine per la prima volta al Santuario di Ostro Brama per la conclusione del Giubileo della Redenzione nel 1935 (26, 27 e 28 aprile), e poi l'ho messa nuovamente in un corridoio scuro del convento voltandola verso la parete » |
20 | Diario, Q. II, nota 9 |