Diario di M. Faustina Kowalska |
Oggi sono stata a confessarmi dal Padre Andrasz.
Mi sono comportata come desiderava Gesù.
Dopo la santa confessione un cumulo di luce ha inondato la mia anima.
Ad un tratto ho udito una
voce: «
Parole di Padre Andrasz: « Vivi maggiormente di fede.
Prega perché la divina Misericordia si diffonda di più e quest'opera, in buone mani, sia diretta bene.
Tu cerca di essere qui una buona religiosa, sebbene potrebbe essere anche così come dici tu, ma cerca di essere qui una buona religiosa.
Ed ora se senti quelle attrazioni divine e conosci che è il Signore che te le manda, seguile.
Dedica alla preghiera tutto il tempo che le è assegnato e le annotazioni falle dopo la preghiera … ».
Le mie sofferenze fisiche sono aumentate.
Mi sono unita più intimamente al Salvatore sofferente, invocando da Lui Misericordia per il mondo intero che impazzisce nella sua cattiveria.
Per tutto il giorno ho sentito il dolore della corona di spine.
Quando mi sono coricata, non potevo appoggiare il capo sul cuscino.
Alle dieci però sono cessati i dolori e mi sono addormentata, ma il giorno dopo mi sentivo sfinita.
+ O Gesù Ostia, se non mi sostenessi Tu, non saprei resistere sulla croce, non riuscirei a sopportare tante sofferenze, ma la forza della Tua grazia mi mantiene ad un livello superiore e rende meritorie le mie sofferenze.
Tu mi dai la forza di andare sempre avanti e di conquistare d'assalto il paradiso e di nutrire nel cuore amore per coloro dai quali ricevo ostilità e disprezzo. Si può tutto con la Tua grazia.
Nella meditazione ho capito che debbo nascondermi il più profondamente possibile nel Cuore di Gesù, meditare sulla sua dolorosa Passione e penetrare nei sentimenti del Suo Cuore divino, che è pieno di Misericordia per i peccatori.
Allo scopo di ottenere per loro Misericordia mi annienterò ogni momento, vivendo della volontà di Dio.
+ Durante tutta questa Quaresima sarò un'ostia nelle Tue mani; serviti di me per poter entrare nell'intimo dei peccatori.
Chiedimi quello che vuoi, nessun sacrificio mi sembrerà troppo grande, quando si tratta delle anime.
+ Per tutto questo mese la santa Messa e la santa Comunione saranno per Padre Andrasz, affinché il Signore gli faccia conoscere più a fondo il Suo amore e la Sua Misericordia.
In questo mese mi eserciterò in queste tre virtù che mi ha raccomandato la Madonna: umiltà, purezza e amor di Dio, accettando, con profonda sottomissione alla volontà del Signore, tutto quello che Egli mi manderà.
Ho iniziato la santa Quaresima come voleva Gesù, abbandonandomi totalmente alla Sua santa volontà ed accettando con amore tutto ciò che mi manda.
Non posso fare maggiori mortificazioni, poiché sono molto debole.
La lunga malattia mi ha lasciato completamente senza forze.
Mi unisco a Gesù per mezzo delle sofferenze.
Quando medito sulla Sua dolorosa Passione, le mie sofferenze fisiche diminuiscono.
Il Signore mi ha detto: «
Ho risposto: « Con Te, Signore,
sono pronta a tutto » ed ho udito questa voce: «
Oggi ho sentito in tutto il mio corpo la Passione di Gesù ed il Signore mi ha fatto conoscere la conversione di certe anime.
+ Durante la santa Messa ho visto Gesù disteso in croce che mi ha detto: « Mia discepola, abbi un grande amore per coloro che ti fanno soffrire, fa' del bene a coloro che ti odiano ».
Ho risposto: « O mio Maestro, Tu vedi bene che non ho sentimenti d'amore per loro, e questo mi rattrista ».
Gesù mi ha risposto: «
Quando sono tornata …11
+ G.M.G.
Sono un'ostia nelle Tue mani,
O Gesù, mio Creatore e Signore,
Silenziosa, nascosta, senza bellezza e fascino,
poiché tutta la bellezza della mia anima si riflette nell'intimo.
Sono un'ostia nelle Tue mani, o Sacerdote divino,
Fa' di me quello che Ti piace,
Mi affido, Signore, totalmente alla Tua volontà,
Delizia ed ornamento della mia anima.
Sono nelle Tue mani, o Dio, come un'ostia bianca,
Ti supplico, trasformami in Te,
Affinché nascosta completamente in Te,
Resti chiusa nel Tuo Cuore misericordioso, come in paradiso.
Sono nelle Tue mani come un'ostia, o Sacerdote eterno,
L'ostia del mio corpo mi nasconda agli sguardi umani;
Solo il Tuo occhio valuti il mio amore e la mia dedizione,
Poiché il mio cuore è sempre unito al Tuo Cuore divino.
O divino Mediatore, sono nelle Tue mani come un'ostia sacrificale,
E brucio sull'altare dell'olocausto,
Macinata e logorata dalla sofferenza come un chicco di grano.
Tutto per la Tua gloria e per la salvezza delle anime.
Sono un'ostia che dimora nel tabernacolo del Tuo Cuore,
Affronto la vita immersa nel Tuo amore,
E nel mondo non ho paura di nulla,
Poiché sei Tu il mio scudo, la mia forza, la mia difesa.
Sono un'ostia deposta sull'altare del Tuo Cuore,
Per ardere del fuoco dell'amore per tutti i secoli,
Poiché so che mi hai innalzato solo per la Tua Misericordia,
E pertanto tutti i doni e le grazie tornano a Tua gloria.
Sono un'ostia nelle Tue mani, o Giudice e Salvatore.
Nell'ultima ora della mia vita
L'onnipotenza della Tua grazia mi guidi alla mèta,
La Tua pietà si distingua sullo strumento della Tua Misericordia.
O mio Gesù, rinsalda le forze della mia anima, in modo che il nemico non si avvantaggi in nulla.
Senza di Te sono la debolezza personificata; senza la Tua grazia, che sono mai se non un abisso di miseria?
La miseria è la mia proprietà personale.
O Ferita della Misericordia, Cuore di Gesù, nascondimi nella Tua profondità come una minuscola goccia del Tuo proprio Sangue e non farmi uscire di lì per l'eternità.
Rinchiudimi nelle Tue profondità e Tu stesso insegnami ad amarTi.
O Amore eterno, plasma Tu la mia anima, in modo che sia capace di corrispondere al Tuo amore.
O Amore vivo, rendimi idonea ad amarTi eternamente, poiché voglio corrispondere al Tuo amore per tutta l'eternità.
O Cristo, un Tuo sguardo per me è più prezioso che migliaia di mondi, più di tutto il cielo.
Tu, Signore, puoi rendere la mia anima tale che sappia comprenderTi quale sei in tutta la Tua pienezza.
So e credo che Tu puoi tutto.
Se Ti sei degnato di darTi a me con tanta generosità so che puoi essere ancora più generoso: introducimi in un rapporto di familiarità con Te fino al punto massimo, al quale può giungere la natura umana …
+ G.M.G.
Sono così inconcepibili e grandi i miei desideri,
Che nulla può riempire l'abisso del mio cuore.
Neppure le più belle creature scelte in tutto il mondo
Mi sostituirebbero Tè, o Dio, anche per un solo istante.
Con unico sguardo ho scrutato il mondo intero,
E non ho trovato un amore secondo il mio cuore,
Perciò ho rivolto lo sguardo al mondo eterno, perché questo è troppo piccolo.
Il mio cuore si è innamorato dell'Eterno.
Ho sentito nel cuore che sono figlia del Re,
Che mi trovo in esilio in una terra straniera.
Ho saputo che la mia casa è un palazzo nel cielo,
Soltanto là mi sentirò nella mia patria.
Tu stesso hai attirato a Te la mia anima, o Signore,
Tu, Sovrano eterno. Ti sei abbassato fino a me,
Dando alla mia anima una più profonda conoscenza di Te stesso.
Questo il mistero d'amore per cui mi hai creato.
L'amore puro mi ha resa forte e coraggiosa,
Non temo né i Serafini né il Cherubino che vigila con la spada.
Entro liberamente dove gli altri tremano,
Poiché non è il caso d'aver paura quando guida l'amore.
Ad un tratto il mio sguardo si fermò su di Te,
Signore Gesù Cristo disteso in croce.
Ecco l'amore che mi seguirà nella tomba,
Questi è il mio Sposo, il mio Signore e il mio Dio incomprensibile.
[ A questo punto nel manoscritto c'è mezza pagina in bianco ].12
Continue sofferenze fisiche. Sono sulla croce con Gesù.
Una volta la M. Superiora mi disse: « Lei, sorella, manca nell'amore verso il prossimo, infatti lei mangia qualche cosa che poi le fa male e disturba le altre durante il riposo notturno ».13
Io invece so con certezza che questi dolori che sento nelle viscere, non sono affatto provocati dal mangiare.
Questa stessa cosa l'ha dichiarata il medico.
Sono dolori organici o meglio sono una prova del Signore.
Tuttavia dopo quella osservazione ho deciso di soffrire maggiormente di nascosto e di non chiedere aiuto, tanto è inutile, poiché rigetto le medicine che prendo.
E sono riuscita un paio di volte a superare degli attacchi, di cui è al corrente soltanto Gesù.
Questi dolori sono tanto violenti e forti fino a farmi perdere la conoscenza.
Quando svengo sotto il loro incalzare e mi copro tutta d'un sudore freddo, allora incominciano a diminuire gradatamente.
Talvolta durano fino a tre ore e più.
O mio Gesù, sia fatta la Tua santa volontà, accetto tutto dalle Tue mani.
Se accetto le estasi ed i rapimenti d'amore fino a dimenticare quello che avviene attorno a me, è giusto che accetti con amore queste sofferenze che mi tolgono la lucidità di mente.
Quando venne il medico e io non potei, come le altre suore, scendere da lui in parlatorio, chiesi che venisse da me, perché non potevo scendere per un certo impedimento.
Dopo un momento il medico venne nella cella, e, dopo avermi visitato, disse: « Dirò tutto alla suora infermiera ».
Quando venne la suora infermiera, dopo che era andato via il medico, le dissi il motivo per cui non ero potuta scendere in parlatorio.14
Essa però mi mostrò un accentuato malumore.
E quando le domandai: « Sorella, che cosa ha detto il medico dei miei dolori? », mi rispose che non aveva detto niente e che non erano niente.
« Ha detto che la malata fa i capricci ». E se ne andò.
Allora dissi a Dio: « Cristo, dammi la forza e la capacità di soffrire, infondimi nel cuore un amore puro per quella suora ».
Per tutta la settimana non si affacciò più da me.
I dolori invece si ripetevano e duravano quasi tutta la notte e sembrava che fosse ormai giunta la fine.
I superiori si decisero a rivolgersi ad un altro medico15 ed egli confermò che la situazione era grave ed a me disse: « Ormai non è più possibile rimettere in sesto la salute.
Si può ancora migliorare qualche cosa, ma non è il caso di parlare di una guarigione completa ».
Prescrisse una medicina per i dolori e dopo che l'ebbi presa non si ripeterono più i gravi attacchi di prima.
« Ma se lei, sorella, viene da me in sanatorio faremo in modo di risistemarla in salute, per quanto ciò è ancora possibile ».
Il medico insistette perché andassi là a curarmi.16
O mio Gesù, come sono singolari i Tuoi decreti!
Gesù mi ordina di scrivere tutte queste cose a conforto di altre anime che potrebbero trovarsi esposte a simili situazioni di sofferenza.
Nonostante che mi sentissi molto debole, per volere delle superiore, mi recai da quel medico.
La suora che m'accompagnava lo faceva malvolentieri e me lo dimostrò parecchie volte.
Ad un tratto mi disse: « Come faremo? Non ho i soldi sufficienti per la carrozza ».
Non le risposi nulla. « Ma forse non ci saranno nemmeno carrozze.
Come faremo a percorrere tutta quella strada? ».
Diceva questo e molte altre cose unicamente per mettermi in agitazione, poiché le care superiore avevano dato denaro a sufficienza e ne rimase.
Avendo capito dentro di me tutta questa storia, mi misi a ridere e dissi a quella suora: « Io sono pienamente tranquilla, affidiamoci a Dio ».
Ma notai che la mia profonda serenità la irritava.
Allora mi misi a pregare per lei.
O mio Signore, tutto questo per Te, per ottenere Misericordia per i poveri peccatori.
Quando tornai ero talmente stanca che avrei dovuto coricarmi subito.
Ma c'era la confessione trimestrale, cercai quindi di andare a confessarmi, poiché avevo bisogno non solo della confessione, ma anche di chiedere consigli al direttore spirituale.17
Cominciai a prepararmi, ma siccome mi sentivo così debole decisi di chiedere alla Madre Superiora il permesso di passare avanti alle novizie, perché non mi sentivo bene.18
La M. Superiora rispose: « Sorella, cerchi la Maestra delle novizie.
Se è d'accordo che lei passi avanti, va bene ».
C'erano però solo tre suore che dovevano confessarsi, perciò attesi, dato che non avevo forza per andare a cercare la Maestra.
Però quando entrai in confessionale mi sentivo così male, che non mi fu possibile fare il rendiconto sulla mia anima, riuscii appena a confessarmi.
In tale circostanza compresi quanto19 occorra lo spirito, la sola lettera non fa crescere l'amore. ( 2 Cor 3,6 )
Oggi ci sono stati dei malintesi fra la Superiora e me.
Non c'è stata colpa né da parte sua né da parte mia, ma la sofferenza morale è rimasta per non aver potuto chiarire la cosa, perché era un segreto.
Per questo ho sofferto, sebbene con una parola avrei potuto dimostrare la verità.
Oggi ho accompagnato in spirito un'anima agonizzante.
Le ho ottenuta la fiducia nella Misericordia di Dio.
Quell'anima era sull'orlo della disperazione.
La notte che ho appena passato la conosci soltanto Tu, Signore.
L'ho offerta per i poveri peccatori induriti, per impetrare loro la Tua Misericordia.
Qui tagliami, qui bruciami, purché Tu mi dia le anime dei peccatori, e specialmente …
O Gesù, con Te nulla va perduto; Tu hai tutto, dammi le anime … dei peccatori.
Durante l'adorazione, nel corso delle funzione delle « Quarant'ore », il Signore mi ha detto: « Figlia Mia, scrivi che le colpe involontarie delle anime non impediscono il Mio amore verso di esse, né Mi sono d'ostacolo nell'unirMi ad esse, invece le colpe anche le più piccole, ma volontarie, ostacolano le Mie grazie e non posso colmare tali anime dei Miei doni ».
+ Gesù mi ha fatto conoscere che tutto dipende dal Suo volere, dandomi una grande serenità per quanto concerne l'insieme di quest'opera.
« Ascolta, figlia Mia, sebbene tutte le opere che sorgono per Mia volontà siano esposte a grandi sofferenze, tuttavia considera se ce n'è stata mai qualcuna di esse esposta a maggiori ostacoli dell'opera direttamente Mia, l'opera della redenzione.
Non devi preoccuparti troppo delle contrarietà.
Il mondo non è così forte come sembra, la sua forza è strettamente limitata.
Sappi, figlia Mia, che se la tua anima è ripiena del fuoco del Mio puro amore, tutte le difficoltà scompaiono come nebbia davanti ai raggi del sole e tutti gli avversar! temono di attaccare una tale anima ed hanno paura di scontrarsi con essa, perché sentono che quest'anima è più forte del mondo intero …
Figlia Mia, per quest'opera della Misericordia fa' quanto ti permette l'obbedienza, ma sottoponi chiaramente al confessore ogni Mio più piccolo desiderio e non devi sottraiti a quello che lui decide ma compierlo fedelmente, altrimenti non avrei più in te il Mio compiacimento ».
Oggi ho visto Gesù sofferente, che si è chinato su di me e con un lieve sussurro ha detto: « Figlia Mia, aiutaMi a salvare i peccatori ».
All'improvviso penetrò nella mia anima un fuoco d'amore per la salvezza delle anime.
Quando tornai in me, sapevo in che modo dovevo salvare le anime e mi preparai a maggiori sofferenze.
+ Oggi21 i dolori sono aumentati, per di più ho sentito le ferite alle mani, ai piedi ed al fianco.
L'ho sopportato con pazienza.
Ho sentito il furore del nemico delle anime, ma non mi ha toccato.
Indice |
11 | Qui c'è una sospensione improvvisa della frase, il diario di Santa Faustina presenta talvolta frasi iniziate e poi sospese, forse in obbedienza a qualche improvviso richiamo o a causa di una interruzione mentre scriveva. In seguito l'autrice non ha più ripreso il pensiero iniziato. Nel sesto quaderno in particolare incontriamo alcune pagine in bianco, che probabilmente la Santa intendeva riempire in qualche altro momento, ma le mancò il tempo o l'ispirazione |
12 | Diano, Q. VI, nota 11 |
13 | I dolori di Santa Faustina aumentavano di notte, per cui essa chiedeva aiuto alle suore. La cosa non piacque alla superiora che l'accusò di poco amore per il prossimo |
14 | Qualche volta nel parlatorio si fermava il medico per visitare le suore ammalate che andavano da lui |
15 | Probabilmente il dott. Silberg, direttore dell'ospedale di Pradnik, che conosceva lo stato di salute di Santa Faustina |
16 | Nell'ospedale per malattie infettive, quello di Pradnik vicino a Cracovia, chiamato comunemente « sanatorio » |
17 | Durante il soggiorno di Santa Faustina a Cracovia, il suo direttore spirituale fu P. Andrasz |
18 | Nel convento di Cracovia, secondo l'usanza, si confessavano prima le novizie e poi le professe |
19 | Qui nel manoscritto è inserita la parola « brak » mancanza, con la quale evidentemente Santa Faustina in un primo momento intendeva fare lo stesso ragionamento sotto altra forma. |
21 | Era probabilmente il venerdì corrispondente al 25.3.1938. Spesso Santa Faustina nel giorno di venerdì avvertiva dolori nei punti delle piaghe di Nostro Signore ( cfr. Diario, Q. H, pp. 174-175, 290; Q. HI, pp. 4, 15; Q. V, p. 71; Q. VI, pp. 20, 88 ) |