Diario di M. Faustina Kowalska |
+ G.M.G.
Sia tutto a Sua gloria …
Sr. Faustina del SS.mo Sacramento della Congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia
Cracovia, 10.2.1938 - Sesto quaderno
Il mio cuore è attratto là dove il mio Dio è nascosto,
Dove giorno e notte rimane con noi;
Velato dietro un'Ostia bianca,
Dirige il mondo intero, comunica con le anime.
Il mio cuore è attratto dove si nasconde il mio Signore,
Dove il Suo amore è annientato,
Ma il mio cuore sente che lì c'è l'acqua viva,
Il mio Signore vivo, benché celato dietro un velo.
Durante la meditazione il Signore mi ha fatto conoscere la gioia del paradiso e dei santi, che gioiscono per il nostro arrivo.
Amano Dio come l'unico oggetto del loro amore, ma amano anche noi teneramente e sinceramente; su tutti discende la gioia dal Volto di Dio, poiché Lo vediamo faccia a faccia.
Quel Volto è così dolce che l'anima cade continuamente in estasi.
È il Signore stesso che mi spinge a scrivere le preghiere e gli inni sulla Sua Misericordia e questi atti di adorazione premono sulle mie labbra.
Ho notato che le espressioni in onore della Misericordia di Dio si presentano alla mia mente già formulate.
Per questo ho deciso, per quanto sarà in mio potere, di metterle su carta; sento che Dio mi sollecita per questo.
È venuta da me per un momento una consorella e, dopo una breve conversazione sull'obbedienza, mi ha detto: « Ah, ora comprendo come si sono comportati i santi.
La ringrazio, sorella, una grande luce è scesa nella mia anima, ne ho ricavato molto profitto ».
O mio Gesù, questa è opera Tua, sei stato Tu che hai parlato a quell'anima.
La suora infatti è entrata da me quando io ero completamente immersa in Dio.
Proprio in quel momento mi ha lasciato quel superiore raccoglimento.
O mio Gesù, so che per essere utile alle anime, bisogna impegnarsi a raggiungere la più stretta unione con Te, o Amore eterno.
Una parola di un'anima unita a Dio procura più bene alle anime che eloquenti dibattiti o prediche di un'anima imperfetta.
+ Ho visto lo stupore di Padre Andrasz per il mio comportamento, ma sia tutto a gloria di Dio.
Grande è la Tua grazia, Signore, che eleva l'anima a sublimi altezze.
E grande la mia riconoscenza per Iddio per avermi dato un sacerdote illuminato.
Infatti avresti potuto continuare a lasciarmi nell'incertezza e nel dubbio, ma la Tua bontà ha posto rimedio a questo.
O mio Gesù, non sono in grado di enumerare i Tuoi benefici …
«
Ho visto quanto malvolentieri Gesù va in alcune anime con la santa Comunione.
E mi ha ripetuto queste parole: «
Durante l'ora santa che ho cercato di fare, ho visto Gesù sofferente, che mi ha detto queste parole: «
+ O mio Gesù, se Tu stesso non attenui la nostalgia della mia anima, nessuno riesce a darle conforto né serenità.
Ogni volta che Tu Ti avvicini a me, provochi nella mia anima una nuova estasi d'amore, ma anche una nuova agonia, poiché nonostante che Tu Ti avvicini alla mia anima in modi così eccezionali, tuttavia io Ti amo da lontano ed il mio cuore agonizza nell'estasi dell'amore, poiché questo non è ancora l'unione eterna e totale, benché Tu familiarizzi con me così spesso senza alcun velo.
In questo modo però apri nella mia anima e nel mio cuore una voragine d'amore e di desiderio di Te, o Dio, e questa voragine incolmabile di desiderio totale di Dio, su questa terra non può essere appagata completamente.
Il Signore mi ha fatto conoscere quanto desidera la perfezione delle anime elette.
«
Oggi il Signore mi ha detto: «
Durante l'adorazione ho udito queste parole: «
Conobbi che si trattava di N., ho pregato molto e la Misericordia di Dio avvolse quell'anima.
Durante l'adorazione, dopo aver ripetuto più volte l'invocazione « Santo Dio »,1 all'improvviso fui investita da una più viva presenza di Dio e venni trasportata in spirito davanti alla Maestà Divina.
E vidi come rendono gloria a Dio gli angeli ed i santi del Signore.
E così grande questa gloria resa a Dio, che non voglio lasciarmi tentare a descriverla, perché non ne sono capace ed anche perché le anime non pensino che quello che ho scritto sia tutto.
San Paolo, ora comprendo perché non hai voluto descrivere il paradiso, ma hai detto soltanto che « quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che Lo amano ». ( 1 Cor 2,9 )
Ed è così, che tutto, come è uscito da Dio, così a Lui ritorna e Gli rende una gloria perfetta.
Ed ora, dopo averla esaminata, quanto trovo misera la gloria che io rendo a Dio.
Che minuscola goccia è in confronto alla perfetta gloria del cielo!
Oh, quanto sei buono, o Dio, che accetti anche la mia adorazione e rivolgi benignamente il Tuo Volto verso di me e fai conoscere che Ti è gradita la nostra preghiera!
«
Risposi: « Ma, Signore, e se scrivessi troppo? ».
Ed il Signore mi rispose: «
O mio Gesù, poni Tu stesso le parole sulle mie labbra, affinché io Ti possa adorare degnamente.
«
Allora con grande umiltà mi sprofondai davanti alla Maestà di Dio.
Però più mi umiliavo, più la presenza di Dio penetrava in me …
O Gesù, mia unica consolazione.
Oh, quanto è terribile l'esilio, e che sorta di foresta debbo attraversare!
La mia anima avanza a fatica attraverso i paurosi grovigli di varie difficoltà.
Se non mi sostenessi Tu stesso, Signore, mi sarebbe assolutamente impossibile andare avanti.
Mentre pregavo il vivo Cuore di Gesù, presente nel SS.mo Sacramento, secondo l'intenzione di un certo sacerdote, in un
attimo Gesù mi fece conoscere la Sua bontà e mi disse: «
+ Quando venni a sapere di certe sofferenze e difficoltà che una persona aveva in quest'opera di Dio, prima della santa Comunione, pregai Gesù di farmi conoscere se per caso quelle sofferenze non fossero causate da me.
« Mio dolcissimo Gesù, Ti supplico per la Tua infinità bontà e Misericordia di farmi conoscere se in quest'opera c'è qualche cosa che non Ti piace o se c'è qualche mia colpa.
Se è così, quando vieni nel mio cuore, riempilo di inquietudine e fammi conoscere la Tua disapprovazione.
Ma se non ho colpe in questo, rafforza la mia pace ».
Quando ricevetti il Signore, la mia anima venne inondata da una grande pace ed il Signore mi fece conoscere che l'opera era messa alla prova, ma non per questo era meno gradita a Dio.
Ne fui molto lieta, ma raddoppiai le mie preghiere, affinché quest'opera uscisse indenne dalla prova del fuoco.
O mio Gesù, quanto è bene stare sulla croce, ma con Te.
Con Te, amor mio, la mia anima è continuamente stesa sulla croce e si riempie di amarezza.
L'aceto e il fiele sfiorano le mie labbra, ma è bene, è bene che sia così; d'altronde il Tuo Cuore divino nel corso di tutta la vita è stato sempre dissetato con l'amarezza ed in cambio dell'amore hai ricevuto ingratitudine.
Eri talmente addolorato, che dalle Tue labbra uscì quel lamento doloroso col quale cercavi chi Ti consolasse e non l'hai trovato. ( Sal 69,21 )
+ Quando chiesi al Signore che si degnasse di volgere il Suo sguardo su una certa anima4 che da sola lotta contro molte contrarietà, in un attimo il Signore mi fece conoscere che tutti sono come polvere sotto i Suoi piedi.
«
Vedendo che tutto dipende dal Signore, provai una grande serenità.
+ Quando viene il cappellano5 con Gesù, ci sono dei momenti in cui m'investe una vivissima presenza di Dio ed il Signore mi fa conoscere la Sua santità, ed allora vedo anche il più piccolo pulviscolo nella mia anima e prima di ogni santa Comunione desidererei purificarla.
L'ho chiesto al confessore e mi ha risposto che non è necessario confessarsi prima di ogni santa Comunione.
Tali minuzie le cancella la santa Comunione ed è una tentazione pensare a confessarsi al momento di ricevere l'Eucaristia.
Non chiarii oltre lo stato della mia anima poiché non era il mio direttore spirituale, ma un confessore occasionale.
E questa conoscenza non mi prende tempo, poiché è più veloce del lampo, accende in me l'amore, lasciandomi la conoscenza di me stessa …
Oggi ho avuto questa risposta dal Signore: «
O mio Gesù, fa' di me quello che Ti piace.
Non ho avuto il coraggio di chiedere al Signore maggiori sofferenze, poiché l'ultima notte ho sofferto talmente che non potrei sopportare nemmeno una goccia in più di quello che il Signore Gesù stesso mi ha dato.
Per quasi tutta la notte avevo avuto dei dolori di una tale violenza che mi sembrava mi si lacerassero tutte le viscere.
Rigettai, tra conati convulsi, la medicina che avevo preso.
Quando mi piegai verso terra, perdetti la conoscenza, rimanendo per qualche tempo con la testa contro il pavimento.
Dopo essermi riavuta, m'accorsi che con tutto il corpo premevo sul viso e sulla testa; inondata di vomito, pensai che quella fosse ormai la fine.
La cara Madre Superiora6 e Suor Tarcisia7 fecero del loro meglio per soccorrermi.
Gesù chiedeva la sofferenza, non la morte.
O mio Gesù, fa' di me quello che Ti piace.
Dammi però la forza di soffrire.
Quando mi sostiene la Tua potenza, sopporto tutto.
O anime, quanto vi amo!
Oggi è venuta da me una suora8 e mi ha detto: « Scusi, sorella, ma ho sentito stranamente in me come se qualcosa mi spingesse a venire da lei per raccomandarle certe mie questioni prima che lei muoia.
Lei, sorella, potrà intercedere e risolvere la faccenda con Gesù.
Continuo a sentire qualcosa che mi dice che lei può risolvermi questo ».
Le risposi con la stessa sincerità che sì, sentivo nell'anima che dopo la morte avrei potuto ottenere da Gesù più di adesso.
Mi ricorderò di lei davanti al Suo trono.
Quando entrai un momento nella attigua camera da letto, per far visita alle suore ammalate,9 una suora mi disse: « Sorella, quando lei morirà io non avrò paura di lei.
Venga da me dopo morta, poiché debbo confidarle un segreto dell'anima, perché me lo risolva con Gesù.
Io so che lei può ottenermi questo dal Signore Gesù ».
Siccome parlava pubblicamente, le risposi in questo modo: « Il Signore Gesù è molto discreto e pertanto i segreti che ci sono fra Lui ed un'anima non li tradisce con nessuno ».
+ O mio Signore, Ti ringrazio che mi rendi simile a Te con l'annientamento.
Vedo che il mio involucro terreno comincia a disfarsi.
Sono lieta per questo, poiché fra non molto sarò nella casa del Padre mio. ( Gv 14,2 )
Indice |
1 | Si tratta dell'inno chiamato « Trisagion » (tre volte santo) che entra in quasi tutti gli uffici e le funzioni liturgiche nelle chiese d'Oriente, e che si recita nella chiesa latina il venerdì santo. È proprio con questo inno che, secondo l'insegnamento di Dio Padre a Santa Faustina (cfr. Diario, Q. I, p. 197), si conclude la Coroncina alla Divina Misericordia |
4 | Probabilmente Don M. Sópocko |
5 | Il cappellano era Don Teodoro Czaputa. |
6 | M. Irene Krzyzanowska |
7 | Sr. Tarcisia, Casimira Piotrowicz, nata nel 1891, che per un ceno tempo ebbe l'incarico di infermiera nel convento di Cracovia |
8 | Probabilmente si tratta di Sr. Amelia, che era molto amica di Santa Fausrina; Sr. Amelia, Stanislawa Socha, nata nel 1911. Molto presto i medici le diagnosticarono la tubercolosi ossea in una mano. Sr. Amelia si spaventò per il fatto che sarebbe diventata un peso per la congregazione e chiese a Santa Faustina di pregare per ottenerle una morte sollecita. La Santa disse che un anno dopo la sua morte, sarebbe morta anche Sr. Amelia. E così avvenne, dato che morì il 4.10.1939 |
9 | In casa imperversava l'influenza. Erano ammalate molte professe e novizie |