Imitazione di Cristo |
Figliuolo, « io sono il Signore, colui che conforta nel giorno dell'affanno » ( Na 1,7 ).
Rivolgiti a me quando non stai bene.
Il massimo impedimento alla celeste consolazione è il troppo tardivo ricorso alla preghiera.
Prima di invocarmi con ardore, cerchi molti sollievi nelle cose esteriori.
Ne consegue che tutto questo ti giova poco fin quando non t'avvedi che sono io colui che « salva quanti sperano in me » ( Sal 17,7 ) e che, all'infuori di me, non vi è nessun valido aiuto, nessun utile consiglio e nemmeno un durevole rimedio.
Ma ora, ripreso animo dopo la tempesta, rinvigorisciti nella luce della mia misericordia, perché io ti sono vicino, dice il Signore, per tutto restaurare, non solo interamente ma sovrabbondantemente e oltre misura.
Mi è forse difficile qualche cosa, o sarò simile a chi dice e non fa?
Dov'è la tua fede?
Mantieniti fermo e perseverante.
Sii uomo paziente e forte; a suo tempo ti verrà la consolazione.
Aspettami, ti dico; io verrò e ti guarirò.
È una tentazione quella che ti molesta; è una vana paura quella che ti spaventa.
A che serve preoccuparsi di quanto, in avvenire ti potrebbe accadere, se non per accumulare tristezza su tristezza?
« Basta a ciascun giorno la sua pena » ( Mt 6,34 ).
È vano e inutile turbarsi o rallegrarsi per le cose di domani che forse non avverranno.
È proprio dell'uomo lasciarsi illudere da queste immaginazioni ed è segno di piccolezza d'animo arrendersi tanto facilmente alle suggestioni del nemico.
A lui poco importa se col vero o col falso, purché ti seduca e ti inganni; se con l'amore delle cose presenti o col panico del futuro, purché ti fiacchi.
« Non si turbi dunque il tuo cuore, né si sgomenti » ( Gv 14,27 ).
Credi in me e abbi fiducia nella mia misericordia.
Quando ritieni di essere lontano da me, spesso io ti sono più vicino.
Quando stimi di avere quasi tutto perduto, sovente è l'ora di un maggiore guadagno di meriti.
Se una cosa va a rovescio, non vuol dire che tutto sia rovinato.
Non devi giudicare secondo l'impressione del momento, e se ti capita qualche disgrazia, da qualunque parte venga, non devi avvilirti o pigliartela come se ti fosse tolta ogni speranza di venirne fuori.
Non crederti abbandonato se ti mando qualche tribolazione temporanea, oppure se ti privo di una consolazione assai desiderata; si va cosi al regno dei cieli.
È senza dubbio più conveniente, a te e agli altri miei servi, essere allenati dalla prova che avere tutto a seconda.
Io conosco i segreti del cuore e so che è molto utile alla tua salvezza essere lasciato talvolta senza nessuna gioia spirituale, perché tu non monti in superbia per il felice successo e non ti compiaccia di ciò che non sei.
Posso portar via quello che ho dato e restituirlo quando mi piacerà.
Se do, è cosa mia; se ritolgo, non prendo del tuo, perché è « mio ogni dono eccellente e ogni donazione perfetta che viene dall'alto » ( Gc 1,17 ).
Se permetterò che ti accada qualche disgrazia o avversità, non sdegnarti, né si deprima il tuo cuore; io posso tosto sollevarti e mutare in gaudio ogni tuo affanno.
Infatti io sono giusto e molto degno di lode quando così agisco con te.
Se intendi rottamente e guardi in faccia la verità, non ti devi mai abbattere dalla tristezza per le vicende avverse, ma piuttosto devi rallegrarti e ringraziarmi, anzi riputare come unica tua gioia il fatto che, affliggendoti col dolore, io non ti risparmio.
« Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi » ( Gv 15,9 ); ho detto ai miei diletti discepoli che non li ho certo mandati a godimenti terreni ma a battaglie durissime; non a onori ma a disprezzi; non a vita oziosa ma a fatiche; non al riposo ma a produrre frutti abbondanti con la pazienza.
Figlio mio, ricordale queste parole!
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