La storia della Chiesa

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III. Organizzazione della lotta contro l'eresia

1. Già l'antico Impero romano cristiano aveva emanato una solida legislazione contro gli eretici.

Agostino, mosso dalla ostinazione e dalla brutalità dei Donatisti, aveva cambiato la sua prima opinione ( § 30,II,2 ) appoggiando il ricorso alla forza contro gli eretici.

Nell'Occidente cristiano esisteva, è vero, la legislazione di Giustiniano ( § 23 ) contro gli eretici e disposizioni in materia di Carlo Magno, ma tuttavia mancava una regolamentazione di principio delle pene.

E tuttavia non si poteva purtroppo fare a meno di tale ordinamento giuridico, per l'intima compenetrazione dell'elemento politico e religioso nel Medioevo.

L'esclusione dalla Chiesa non era più sufficiente in un'epoca in cui l'eresia non era solo peccato di coscienza, ma anche attentato alla sicurezza della società.

Ancora una volta nella storia ci troviamo di fronte ad uno di quegli impressionanti tragici grovigli nei quali la difesa vitale della verità sembrò divenire necessaria in un modo che, nella sua concreta attuazione, desta raccapriccio, anche se si può comprendere dal punto di vista storico-politico la retta intenzione dei responsabili.

Concezioni popolari; posizioni della teologia pratica e il diritto consuetudinario, prevennero in certo qual modo la legge.

Il materiale a disposizione è molto limitato.

Il vescovo Vaso di Liegi ( 980-1048 ) biasima le brutali misure contro eretici veri o presunti adottate in Francia; san Bernardo condannò le persecuzioni dei Giudei e il tumultuario maltrattamento e l'uccisione di eretici a Colonia nel 1144, asserendo che la fede deve venire mediante la riflessione e non mediante costrizione; dice anche, però, che agli eretici spetta il rogo.

( Insurrezioni popolari contro gli Ebrei se ne verificarono spesso ).311a

Il primo a fissare con leggi le punizioni contro gli eretici fu Federico Barbarossa.

La pena capitale per eresia è espressamente documentata in Aragona nel 1197.

Fu poi estesa alla Francia da Luigi VIII, ai suoi Paesi da Federico II e all'Italia dal Papa ( 1231 ).

2. Decisivo per la lotta contro gli eretici fu l'istituto dell'Inquisizione episcopale.

Una bolla pontificia del 1184 prevede l'aiuto del braccio secolare, disposizione accettata da Barbarossa.

La pena capitale non è menzionata.

Gli eretici furono crudelmente trattati nelle guerre contro gli Albigesi, 1209-18.

Poco dopo ( 1229 ) l'Inquisizione episcopale ricevette in un sinodo di Tolosa la sua struttura definitiva: il vescovo doveva far ricercare gli eretici, e, se fossero stati convinti e ostinati, trasferirli al braccio secolare.312

a) Sotto Gregorio IX questa istituzione si trasformò in Inquisizione papale, diventando un istituto stabile e dipendente direttamente dalla santa Sede.

I Domenicani furono scelti come inquisitori.

Gregorio e più tardi Innocenzo IV adottarono proprio la relativa disposizione di Federico II.

Quale castigo adeguato per l'eretico pertinace, fu prescritta esplicitamente la pena capitale, da eseguirsi con l'intervento del braccio secolare.

Innocenzo IV nel 1252 permise l'applicazione della tortura nell'istruzione del processo.

L'intera trattazione giuridico-formale della materia da parte di organi ecclesiastici può soltanto renderci perplessi.

Sembra farsi strada un radicale mutamento di coscienza nei confronti dell'annuncio del messaggio evangelico.

Un particolare eloquente si può vedere nella scelta proprio dei Domenicani come inquisitori; il compito specifico del nuovo Ordine consisteva proprio nella conversione degli eretici ( § 57 ).

D'altra parte va rilevato che questo compito fu preso sul serio, vale a dire che la Chiesa non si fermò alla reazione negativa; essa, per mezzo degli Ordini mendicanti, cercò di superare positivamente il pericolo, recuperando gli eretici.

b) L'Inquisizione fu una istituzione spaventosa.

Molto sangue innocente fu versato, molte crudeltà furono perpetrate.

Essa non fu ne un mezzo adatto per mettere in luce il vero dato di fatto, poiché applicava anche la tortura, ne particolarmente adatto a provocare un mutamento d'animo ( ciò era dimostrato dai rappresentanti di questa stessa istituzione, quando diffidavano delle ritrattazioni estorte ); non fu nemmeno espressione dello spirito di Gesù, per quanto, in generale, non si possa dubitare della serietà della fede di coloro che la usavano.

Non è storicamente serio voler rimproverare alla Chiesa soltanto gli abusi connessi all'Inquisizione.

« Responsabili » sono in egual misura le idee del tempo, ancor sempre rozze per taluni aspetti, come la contaminazione dell'elemento religioso con quello politico; va però fatta rilevare, con tutta energia, anche l'alta concezione della vera fede che qui si esprime: essa è il massimo bene sulla terra, a null'altro paragonabile e tanto meno alla vita corporale.

L'Inquisizione e la condanna degli eretici al rogo non scomparvero, di conseguenza, con i riformatori ( anzi, da essi furono approvate ), ma solo per opera dell'Illuminismo.

3. Bisogna distinguere questa Inquisizione papale da quella spagnola ( fondata nel 1481 ), che nell'origine e nel suo funzionamento fu principalmente un istituto statale.

In realtà si riuscì in un primo tempo a reprimere violentemente tutte le nascenti eresie come fenomeno che insidiava l'organismo sociale.

Ma con ciò non era affatto estirpato il veleno ereticale.

L'eresia divenne un movimento sotterraneo.

In Germania l'Inquisizione papale languì dopo la morte di Corrado di Magdeburgo ( 1233 ) che per premio funse da giudice degli eretici, e riacquistò importanza solo nel secolo XIV quando si moltiplicarono i processi per magia e contro le streghe.

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311a Circa le persecuzioni degli Ebrei v. § 72
312 Da aggiungere sono le prescrizioni di vestiario per eretici e Giudei pentiti: caratterizzazione per mezzo di croci e di toppe gialle che dovevano esser portate in maniera che fossero ben visibili.