Fratel Teodoreto Prof. Giovanni Garberoglio

Indice

Ultimi giorni di silenziosa agonia e santa morte

Ci racconta con accenti commossi un suo confratello che gli fu sempre accanto in quelle ultime ore: " Mercoledì, 5 maggio, Fratel Teodoreto confessa alla Suora infermiera che si sente qualcosa al braccio destro, come quando a gennaio lo aveva preso l'altro "colpo ".

La Suora lo conduce in camera, ove Egli si pone a letto, tranquillo solo quando viene rassicurato che il giorno dopo il Can. Monasterolo ben volentieri gli avrebbe portato la S. Comunione.

" Giovedì e venerdì Fratel Teodoreto viene nuovamente ricoverato in infermeria, per una migliore assistenza.

Si sente subito meglio, perché pensa molto al 9 maggio; anche il Dott. Vola lo trova bene sabato mattina; lo autorizza ad alzarsi per il pranzo, e anche ad andare alla Casa di Carità, se proprio si sentirà bene quando sarà in piedi.

" Il caro infermo si alza; ma non ha tempo di ultimare la toeletta, che un ultimo " colpo " lo fa cadere.

" Rimesso a letto, passa nella incoscienza il pomeriggio di sabato e parte della domenica.

Poi ha barlumi di conoscenza fugaci; ma non parla più.

Il suo sguardo, le strette di mano sembrano dire che ha momenti di comprensione, che riconosce i Fratelli e i Catechisti e che offre le sue ultime giornate a Dio con la stessa volontà generosa e affettuosa con cui Gli ha offerto tutti i suoi ottantatre anni.

" L'Olio Santo e le preghiere dei Fratelli e dei Catechisti lo accompagnano in quei giorni estremi.

L'ultima Comunione fu quella di sabato otto maggio.

" Lunedì, martedì e mercoledì sono giornate penose per Fratel Teodoreto, che si sente spegnere: sono le ore della sua agonia sulla croce accanto a Gesù Crocifisso.

" Un raggio di consolazione arreca, il giorno 12, l'implorata "particolare Benedizione, del Santo Padre...".

" Mercoledì notte coloro che lo vegliano non vorrebbero staccarsi dal suo letto, al giungere dei sostituti: sentono che la fine si approssima e tutti desiderano essere presenti alla morte del santo Fratello.

" Il transito viene, quieto, quasi insensibile, alle tre del mattino: il respiro si affievolisce; poi manca per lunghi momenti di sospensione, indi riprende affrettato e manca di nuovo due o tre volte.

Seguono due sforzi, più istintivi che coscienti, per alzare la testa, per respirare ancora; infine è l'ultimo sospiro breve e calmo che lascia il corpo inerte.

" È il momento del " giudizio ", a cui assistiamo in ginocchio, pregando silenziosi: un giudizio di glorificazione, l'incontro del figlio santo col Padre santo, l'abbraccio dell'innamorato della Passione con il Crocifisso dalle Piaghe raggianti, il sorriso sereno del figlio devoto alla Madre Immacolata Santissima venuta ad incontrarlo " ( Fratel Cecilio ).

Indice