Venerabile Fratel Teodoreto

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2. Al Noviziato

Alla soglia dei 16 anni il giovane Garberoglio accettò l'invito di Fr. Candido, e ancor più del padre di questi apostolicamente molto attivo in paese, a recarsi al Noviziato che allora aveva sede a La Villette, nel Comune di La Ravoire, presso Chambéry, nella lontana Savoia, per prepararsi a diventare Fratello delle Scuole Cristiane: un passo che per tutti richiedeva coraggio e convinzione, non solo per il distacco dagli affetti familiari ma anche per la notevole distanza della località d'oltralpe e il disagio, per quell'epoca, dei faticosi viaggi.

Coltivando un profondo rapporto con Dio che durerà tutta la vita, egli fu presto attratto dall'ideale di dedicare la vita per l'educazione cristiana della gioventù, bisognosa sempre di guide esperte e di saggi maestri.

Il Comune di La Ravoire

Circa la sua costante unione con Dio le testimonianze non si contano.

Basti quella di Fr. Angelino Villata, suo ultimo Direttore nella Scuola di Santa Pelagia: "Era un vero serafino, tutto raccolto in conversazione con Dio, immobile come una statua … immerso com'era nel colloquio celeste.

Era evidente che tra Fr. Teodoreto e Dio esisteva un filo diretto, un discorso che si prolungava, un qualcosa che agli altri sfuggiva."9

Sulla scia di tutti i santi Fr. Teodoreto ebbe pure una particolare venerazione per la Madre di Dio, figura centrale - con Gesù Crocifisso - delle sue future fondazioni.

Superate dunque alcune resistenze con i Genitori che non condividevano la sua scelta - preferendolo se mai sacerdote - nel 1887, a 16 anni, Giovanni Garberoglio partì dalla sua Vinchio per il Noviziato di un anno a La Villette, presso il Lago del Bourget, noto per la bellezza del panorama e la purezza delle sue acque.

Là si unì ad altri giovani francesi e italiani, per la verifica della autenticità della sua vocazione.

Indossato l'abito dei Fratelli ( sottana nera con mantello dalle finte maniche svolazzanti e le caratteristiche bianche "facciole" ), a Giovanni, secondo un'antica tradizione negli Istituti religiosi, fu cambiato nome mutandolo in Fr. Teodoreto.

Nuovo abito e nuovo nome per simboleggiare la nuova vita che ormai aveva intrapreso.

Del tempo trascorso a La Villette rimangono poche ma significative testimonianze dei confratelli di allora: tutti concordi nel riconoscere nel giovane Fratello un impegno su tutti i fronti che aveva dello straordinario e che inconsapevolmente lo additava a tutti come un Fratello fuori del comune, pur nella semplicità dei doveri quotidiani.

Ricorda Fr. Andrea Bozzalla: "A La Villette Fr. Teodoreto spiccava su tutti per il buon carattere e per l'ottima condotta.

Lago del Bourget

Subito i compagni lo tennero in concetto di santarello …

Era silenzioso, obbediente, studioso, pio, umile, sempre sorridente, irreprensibile sotto ogni aspetto ...

Si aveva, fin da quei tempi, il concetto comune che Fr. Teodoreto era già un santo e che era venuto dalla famiglia così".10

Conferma Fr. Elisio: "Dal 1° novembre 1887 al 1° novembre 1888 Fr. Teodoreto fu mio compagno di Noviziato.

In tutto il tempo lo vidi costantemente composto, esatto, servizievole in sommo grado.

Splendeva sempre un bel sorriso sul suo volto, né mai ho inteso dalle sue labbra il minimo biasimo sul conto di chicchessia."11

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9 Elio D'Aurora, op. cit., pag. 46
10 Elio D'Aurora, op. cit., pag. 26
11 Ibidem, pag. 26