Fratel Teodoreto - Maestro di vita

Primi passi nella vita e nella fede

Il piccolo Giovanni cresce nel suo paese natale, circondato dall'affetto dei familiari e da un nutrito gruppo di suoi coetanei.

Fin da piccolo, entra a far parte del gruppo di chierichetti della parrocchia e, per la sua serietà e compostezza, a soli tredici anni viene già ammesso nella Confraternita della SS. Trinità ( i cosiddetti « Battuti » ).

Tutti lo considerano un ragazzo modello, capace di portare tanti al bene.

Non per questo, però, Giovanni si isola o rinuncia allo svago.

Suo inseparabile compagno di giochi è suo nipote Bartolomeo Vercelli ( detto familiarmente « Tamlìn » ), figlio di sua sorella Teresa, di soli quattro anni più giovane di lui.

Giovanni manifesta una spiccata inclinazione per la musica; per questo, il maestro Giolito, suo zio, lo guida e lo aiuta a diventare un bravo suonatore di chitarra.

Giovanni ama la natura e ha una particolare predilezione per i volatili: si arrampica sugli alberi per raggiungerli, ma non nell'intento di appropriarseli e far loro del male.

Al contrario, porta loro cibo e, se sono troppo piccoli o deboli, li alleva con tanta cura: ha addirittura riservato una camera della casa in cui vive alle tortorelle.

Una volta, però, questa passione lo porta a correre un rischio non da poco ...

Su un ramo di un vecchio ciliegio si trova un nido di passeri che hanno perso la mamma.

Giovanni, in compagnia di Tamlìn, sale sull'albero con le tasche piene di semi e di granaglie che intende offrire ai piccoli.

Il ramo vacilla, poi si rompe, facendo precipitare i giovanetti.

Tamlìn si rialza subito, incolume, mentre Giovanni sembra ferito a un fianco.

Ben presto è chiaro che zio e nipote hanno scampato un serio pericolo.

Merito, forse, anche delle preghiere che mamma Eleonora non manca mai di indirizzare all'angelo custode del figlio, prima che quest'ultimo si rechi nei campi o esca per svolgere qualche commissione?

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