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G. M. G.
Torino, 20 Gennaio 1949
Reverendissimo Padre,
l'ultima lettera, con la santa benedizione, mi pare abbia portato nell'anima mia la grazia tanto desiderata di cominciare a stare unito coll'Amabilissimo Gesù presente nel mio cuore.
Dico di cominciare perché ritengo che in questa unione vi siano molti gradi.
Ora prego Gesù, che mi ha dimostrato il suo Amore infinito con tanti miracoli, di completare l'opera Sua col l'accendere nel mio cuore quel fuoco d'amore che Egli ha portato sulla terra.
Occorre un altro miracolo, ma l'onnipotenza di Gesù non è diminuita e può trasformare in fuoco anche un cuore refrattario.
Prego pure l'Amabilissimo Gesù di ricolmare Lei, Rev.mo Padre, delle Sue Benedizioni e Grazie celesti e di ricompensarla per le diligenti e premurose cure che si prende nell'anima mia.
Con viva riconoscenza.
Affez.mo Fr. Teodoreto
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