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G. M. G.
Collegio San Giuseppe
Torino
Torino, 1° venerdì di Settembre 1950
Carissimo Fr. Cecilio,
ho letto la sua lettera al Cariss.mo Fr. Assistente, ed ho concluso dando perfettamente ragione a Lei se considera l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata come opera umana.
Ma Lei ha dovuto vedere che tale opera non è umana e che alle opere di Dio non sono chiamati ordinariamente per cooperarvi gli uomini di doti naturali.
Il Servo di Dio Fra Leopoldo mi ha lasciato uno scritto in cui, eccettuato il nome ha descritto Lei per succedermi.
Se lei si rifiuta, credo che respinga un cumulo di grazie che Dio Le ha preparato per la sua Santificazione.
Col suo sistema rischia di seppellire il talento che Dio le ha affidato diventando, come lo riconosce, sempre più timoroso, incerto, restio a pronunciarsi.
Non La biasimo d'aver scritto al Cariss.mo Fr. Assistente, ma quando ha mandato una lettera come quella che ha scritta al suo Superiore ha il dovere di elevarsi alla vita di fede ed escludere interamente la vita che si regola secondo le tendenze della natura.
Dio non Le chiede l'impossibile: procuri di essere dinamico secondo le sue forze; nel consigliare si raccolga un istante, e dica quello che Le viene in mente contando sull'assistenza dello Spirito Santo; se deve parlare, parli come se avesse per uditori i propri allievi; nei casi delle discussioni e delle opposizioni si vince sempre con la moderazione; in tutti i casi c'è la grazia di stato annessa all'obbedienza.
In quanto alla corrispondenza con l'estero funziona già in ufficio di segreteria con l'aiuto dello scrittore Gaetano di Sales.
Ho esaminato la lista dei Fratelli che Lei propone per la scelta ma nessuno corrisponde alla descrizione dello scritto lasciato dal Servo di Dio Fra Leopoldo, che io ritengo dettato da Gesù stesso.
Quindi non persista nel rifiutarsi se il Superiore Le manda l'obbedienza.
Affez.mo Fr. Teodoreto
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