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141 Fr. Teodoreto ebbe la prudenza santa di valorizzare al massimo i doni di natura e di metterli tutti a disposizione del Signore: corpo, intelligenza, cuore ...
Robusto di costituzione, ebbe portamento pieno di dignità e di semplicità, senza alcuna affettazione.
Per averlo valido strumento dell'anima, curò il corpo sostenendolo con i cibi frugali della Comunità e accettò senza alcun senso di noia per lunghi periodi i regimi insipidi richiesti dalla cura delle sue malattie.
Fece le passeggiate regolari anche impegnative e stancanti nelle vacanze, per favorire la salute e per trovarsi con i Confratelli.
Quando fu Superiore, provvide perché i Fratelli avessero la valida salute che le fatiche della scuola richiedono, e ottenne da alcuni benefattori i dono di una modesta casa di campagna, perché i Fratelli potessero passarvi le vacanze, dato che l'alloggio in città non era confortevole.
142 Fr. Teodoreto dimostrò la sua eroica prudenza non operando per impulso immediato, ma facendo precedere ogni decisione e ogni azione importante da molta preghiera, da attenta considerazione, e da richiesta di consigli a persone esperimentate e competenti.
Così fece soprattutto prima di procedere alla fondazione dell'Unione e prima di iniziare l'Istituto Arti e Mestieri.
143 Non mancava di ricorrere al suo grande amico Fra Leopoldo affinché interrogasse Gesù Crocifisso e gli riferisse chiaramente la sua volontà.
E invero Fra Leopoldo rispose soventissimo, da parte di Gesù Crocifisso, per rassicurarlo.
Ciò è testimoniato da molti biglietti che Fra Leopoldo mandò a Fr. Teodoreto e dallo stesso Diario di Fra Leopoldo, in cui Fr. Teodoreto è nominato parecchie volte, sempre a riguardo delle sue opere e di quelle dei suoi Catechisti.
144 Nella pratica delle virtù si attenne alle direttive delle Regole, dei Superiori e delle tradizioni dell'Istituto.
Non cercò vie nuove, né si diede a vita contemplativa tale che gli facesse perdere di vista le esigenze della Casa e della Scuola.
Anche nelle penitenze sue e in quelle da lui consigliate o consentite ai Fratelli fu discreto, perché la vita di scuola è faticosa e richiede il possesso di tutte le forze fisiche e psichiche.
Preferì e raccomandò sempre le mortificazioni dello spirito e la penitenza della Regolarità perfetta.
145 Si mantenne sempre uguale di carattere, dominando e domando perfettamente i moti della natura.
Molte persone hanno detto d'averlo trovato già trenta anni e quaranta anni prima quale lo trovarono poi trenta e quaranta anni dopo: padrone di sé e modello di virtù.
146 L'uguaglianza di carattere gli giovò come Direttore.
Non agiva per capriccio, esaminava in precedenza le cose, avvertiva più da amico che da superiore, non chiedeva ad altri quello che poteva fare da sé, evitava la familiarità, e non cedeva alle forme di popolarità che esautorano e aprono la strada alla indisciplina e alla irregolarità
147 Era prudente soprattutto nel correggere Fratelli e allievi.
Studiava le parole, evitava i bruschi interventi, rimandava ai momenti in cui gli animi erano calmi e meglio disposti, pregava gli Angeli Custodi di coloro a cui doveva parlare, e in tal modo otteneva l'effetto desiderato.
148 Fr. Teodoreto dimostrò d'aver raggiunto una eroica prudenza nel saper scegliere facilmente, prontamente e senza alcun calcolo umano i mezzi più adatti a meritare la salvezza eterna.
E invero l'anima sua, dalla adolescenza fino alla vecchiaia, fu sempre orientata verso gli interessi di Dio e il raggiungimento della felicità eterna, non tenne in alcun conto il mondo che non desiderava nemanco di conoscere, visse solo per dare gloria a Dio, e usò i mezzi che gli parvero più adatti a procurarla.
149 Usò una così esatta vigilanza sui sensi, che giunse, come chiede la Regola, a non servirsene che nel bisogno e per il servizio di Dio.
In tal modo con tutta l'intensità delle forze, e senza dispersione, lavorò continuamente per Dio.
150 Alla prudenza del serpente aggiunse la semplicità della colomba perché non usò mai né sotterfugi, né raggiri, e mirò diritto al fine di dare gloria a Dio e di procurare il vero bene del prossimo.
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