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La figura morale di Fr Teodoreto e gli effetti dell'incontro tra questi ed il fratello laico francescano Leopoldo Musso
Il Servo di Dio tratta del suo incontro con Fra Leopoldo Musso nel cap. XIV della biografia che, egli stesso, scrisse su questo fratello francescano; è intitolata: « Il segretario del Crocifisso »; ed. LDC.
Capo XIV
Inizio dell'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata
L'umile condizione di frate laico in cui si trovava Fra Leopoldo, non gli permetteva di dare alla propaganda della Divozione lo sviluppo che il suo cuore d'apostolo desiderava; tuttavia non mancò di fare ogni possibile per diffonderla tra i fedeli, prima manoscritta da alcune terziarie francescane, e poi, dal 1907 al 1912, stampata, ma in numero ristretto di copie e sempre per mezzo delle stesse tre o quattro terziarie francescane.
In quel tempo il Servo di Dio andava pregando con insistenza per avere dal Cielo gli aiuti necessari per tale diffusione.
Un giorno ( 10 settembre 1906 ) mentre pregava Gesù Crocifisso, udì queste parole:
« Sei tu che devi spingere questo e quello per propagare questa Divozione; non mancheranno anime buone che mi amano e che verranno in tuo aiuto; sappi, caro figlio, che ho dei fratelli laici che mi vogliono molto bene, se tu sapessi quanto io li amo ».
Il senso di questa affermazione restò per parecchio tempo misterioso per Fra Leopoldo che, chiuso nell'angolo più umile del suo convento, non poteva comprendere chi fossero quelli che dovevano continuare a sviluppare la propaganda della Divozione a Gesù Crocifisso.
Nei primi giorni del novembre 1918, si presentò a me presso la Scuola di via delle Rosine 14, Torino, uria di quelle terziarie francescane che propagavano la Divozione a Gesù Crocifisso, e nel consegnarmi alcuni foglietti che la contenevano, mi disse con profonda convinzione:
« Le presento una pratica di pietà molto efficace; fu scritta da un Frate sotto la guida di Gesù Crocifisso che gli parla familiarmente nell'orazione; se lei ha bisogno di qualche grazia, pratichi questa Divozione e ne sperimenterà l'efficacia ».
Mi narrò quindi alcuni fatti concernenti grazie straordinarie ottenute per mezzo di tale pratica di pietà.
In quell'anno scolastico 1911-1912, mi trovavo in grave pericolo di perdere il diritto di dare in casa gli esami con valore legale ai 1050 alunni delle nostre scuole elementari.
Pensai quindi di mettere alla prova quella Divozione e ricorsi al mio Superiore per ottenere il permesso di praticarla nella Comunità e nelle Scuole.
Il 31 gennaio 1912, il Fratello Assistente del Superiore Generale mi scrisse consentendo pienamente alla mia richiesta.
Così i Fratelli delle Scuole Cristiane cominciarono a praticare la Divozione a Gesù Crocifisso, a propagarla tra i loro Confratelli, nelle classi, nelle famiglie, e ottennero non solo la grazia domandata in favore degli alunni, ma diverse altre importanti, tra le quali l'inizio dell'Unione del SS. Crocifisso e un dono insigne da parte di alcuni benefattori.
Questo, consistette nel dono, davvero impensato e per molti scopi utilissimo, di una villa o casa di campagna a Pessinetto in Val di Lanzo Torinese.
Il bel fabbricato, col terreno su cui sorge, circondato com'è dalla solitudine tranquilla dei colli, dei boschi e delle non lontane vette alpine, si mostrò d'allora in poi adattissimo ambiente nel quale i Fratelli potessero trascorrere le vacanze estive, aprire un Oratorio festivo per i ragazzi del vicinato, e, nel corso dell'anno scolastico, portare gruppi di giovani per ritiri ed esercizi spirituali, come difatti si fece.
In quegli anni 1911 e 1912, diverse persone mi parlarono di quel Frate privilegiato da Dio, ma con molto riserbo, perché doveva rimanere nascosto e c'era ordine di non manifestarne ne il nome, ne la residenza.
Il 25 ottobre 1912, presi parte a un trasporto funebre che riunì i principali propagatori della Divozione a Gesù Crocifisso e udii un signore che, rivolto a un gruppo di persone, diceva: « Sono stato a S. Tommaso, ma Fra Leopoldo non è potuto venire ».
Tali parole suscitarono in me il pensiero che Fra Leopoldo fosse il religioso privilegiato della Divozione, ed ebbi il desiderio di conoscerlo; ma l'ordine dato di lasciarlo nel nascondimento mi trattenne.
Per uscire dal dubbio di recarmi o no a farne la conoscenza, entrai nella chiesa di S. Francesco d'Assisi e praticai la Divozione dinanzi al miracoloso Crocifisso che si venera in detta chiesa nella cappella o atrio accanto alla sagrestia.
Appena terminata la pia pratica, svanì in me ogni perplessità e mi recai alla vicina chiesa di S. Tommaso dove fui ricevuto cordialmente da Fra Leopoldo.
Ci scambiammo poche parole, perché le occupazioni del Servo di Dio non gli permettevano di fermarsi, ma fissammo il giorno 30 dello stesso ottobre, alle ore 16, per un secondo incontro.
Nel frattempo, avendo Fra Leopoldo chiesto a Gesù, nell'orazione, come doveva regolarsi nel colloquio che avremmo avuto, udì queste parole: « Sii umile, ed abbi confidenza ».
Infatti Fra Leopoldo mi parlò di cose straordinarie, ma con vera umiltà e confidenza, e la sua conversazione, in quel colloquio e in quelli che lo seguirono, ebbe sempre un'unzione speciale e un'efficacia soprannaturale da potersi paragonare a quella prodotta da un corso di esercizi spirituali ben tatti.
I caratteri di onestà del Servo di Dio e un insieme di circostanze provvidenziali mi fecero ritenere essere volontà di Dio che dovessi tener conto di quanto mi sarebbe notificato da Fra Leopoldo.
Nella primavera del 1913 pensai di approfittare dell'intimità che avevo con Fra Leopoldo per esporgli l'idea che ebbi fin dal 1906 al secondo Noviziato, quella cioè di formare un'associazione di giovani veramente buoni e zelanti nell'apostolato catechistico, come quelle istituite dai miei Confratelli a Parigi, a Madrid, a Lione.
Il giorno 23 aprile 1913, alle ore 17, gli esposi l'idea sopra accennata e aggiunsi: « Abbia la bontà di pregare il Signore perché si degni di far conoscere se un'opera di tal genere può sussistere, che mi spiacerebbe iniziarla e poi, dopo breve tempo, doverla sciogliere ».
Fra Leopoldo pregò con molto fervore e la sera stessa alle ore 21, mentre pregava Gesù Sacramentato, udì queste parole:
« Dirai al Fratello Teodoreto che caccia ciò che ha nella mente ».
Vennero subito scelti tre o quattro alunni per ognuna delle classi superiori dei cinque corsi elementari tenuti dai Fratelli nella città di Torino, nonché delle sei classi tecniche, e la domenica seguente, 27 aprile 1913, si tenne la prima adunanza in via delle Resine, 14.
In quell'adunanza, dopo le funzioni religiose, si parlò ai giovani della Divozione a Gesù Crocifisso che divenne poi, sia per la pratica, sia per la propaganda, una delle principali attività dell'erigenda Associazione.
Intanto Fra Leopoldo pregava per la buona riuscita della pia Società, e nell'orazione dell'11 ottobre 1913 diceva a Gesù: «Signore, benedite i Fratelli delle Scuole Cristiane, e la vostra benedizione si propaghi nei figli da loro educati nel santo timor vostro in modo da renderli forti, con la grazia vostra, quando disgraziatamente avessero da incontrare malamente qualche lupo traditore dell'anima loro ».
In quel momento udì queste parole:
« Si, vieni qui vicino; tutto quello che mi hai chiesto per tè e per i Fratelli delle Scuole Cristiane... verrà, sarà ».
Nell'orazione del 13 novembre 1913, il Servo di Dio udì le parole seguenti:
« Fermati qui, e non mi chiedi niente? Signore, fate che per mezzo dei Fratelli delle Scuole Cristiane si propaghi la vostra santa Adorazione.
Sì, ma volevo sentirlo anche da tè.
« Signore, fate che i giovani ammessi a far parte delle Scuole Cristiane, Fratelli e alunni che hanno la grazia vostra di praticare la santa Adorazione, la tramandino di generazione in generazione e che la vostra SS.ma Croce, nostra salute, sia in Voi ricordata, amata, adorata con soavissima gioia e fede benedetta ».
« Una copia ( di questo colloquio ) la segnerai nei tuoi quaderni e un'altra la darai al Fratello Teodoreto delle Scuole Cristiane ».
Si continuarono, per tutto l'anno 1913, le adunanze settimanali dei giovani, e nell'anno scolastico seguente, 1913-1914, si fece pure la scelta dei migliori alunni delle Scuole Serali Tecniche Commerciali degli adulti.
Il giorno 14 marzo 1914, in un'adunanza di tutti i giovani scelti nelle scuole diurne e sciali, presieduta dal compianto Fr. Assistente Candido Chiorra, fu proclamato all'unanimità il titolo di Unione del SS. Crocifisso, e, dopo aver discusso e approvato alcune norme essenziali di vita per gli associati, fu affidato a me l'incarico di compilarne il Regolamento.
Concordat cum originali.
Taurini, die 14 iulii 1983.
Mons. Ioannes Luciano, Not.
1. s.
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