Positio super scriptis |
Contiene le lettere ( eccetto quella riportata alle pp. 188-189 ), alcune circolari e relazioni ( eccetto quella riportata alle pp. 106-107 ) del Servo di Dio.
Si ammette da tutti che le lettere, essendo dirette a persone private e, quindi, al riparo da ogni indiscrezione, rivelano i sentimenti del mittente in modo assai significativo.
Destinatari delle lettere sono, in prevalenza, persone religiose appartenenti alle Scuole Cristiane o ai Catechisti del SS. Crocifisso ): ;ad essi Fr. Teodoreto rivolge sempre qualche considerazione ascetica e dà saggi consigli.
Le lettere sono semplici, come dovevano essere - è facile intuirlo - le persone alle quali erano scritte, e come era, in fondo, lo "spirito del Servo di Dio" che mirava alle cose essenziali, alieno da ogni astruseria.
Anche nelle lettere per comunicazioni, affari dell'Istituto e varie, o nelle lettere di cortesia per auguri e simili, il Servo di Dio segue una linea di semplicità e di rettitudine che mostra il clima soprannaturale nel quale operava.
Viva è la sua aspirazione alla santificazione che cerca di inculcare anche agli altri.
Scrivendo, per es., al Fratello Bonaventura, così si esprime:
« ... se non ci facciamo santi siamo i più gran minchioni che esistano sulla terra.
Perché non abbiamo sempre gli occhi rivolti alla nostra santificazione?
Perché non approfittiamo delle circostanze più critiche e più umilianti per far nuovi passi nella via della perfezione?
Vogliamo sì o no farci santi? Se vogliamo possiamo, e se ancora non .siamo santi è perché non l'abbiamo voluto » ( p. 11 ).
Si leggono espressioni che mettono bene in risalto la sua umiltà, come nella lettera a Fr. Timoléon:
« ... Però vi è una correzione che io potrò fare sempre a me stesso e a Lei.
Il rimprovero di non fare per Iddio quello che dovremmo fare.
Su questo punto sento che il rimprovero principale devo farlo a me che dopo aver predicato agli altri lascio raffreddare me stesso nel "fervore » ( p. 16 ).
Manifesta la fortezza nelle difficoltà, nutrendosi di grande fede "nell'aiuto di Dio. Scrive a Giovanni: « Mi rincresce molto di non essere a Torino per fare il possibile di tranquillizzare un poco la tua sensibilità e quella dei tuoi Confratelli relativamente agli inconvenienti prodotti dal tempi che attraversiamo e ripercorsi sulla nostra cara Unione.
Quello che posso dirti con sicurezza è che la nostra Unione si trova in mani onnipotenti cioè nelle mani di Gesù Crocifisso, e in quelle della Madonna nostra amatissima Madre e Consolatrice.
Quindi, quando noi abbiamo fatto con tranquillità quello che era possibile, dobbiamo dire alla fantasia di lasciarci dormire in pace perché tutte le difficoltà saranno risolte da Lui che tutto vede e che tutto può, supplicato, se occorre, dall'amorosissima Madre sua e Madre nostra» ( pp. 131-132 ).
Straordinaria è la sua confidenza e docilità al P. Spirituale, al quale espone lo stato della propria coscienza. Scrive:
« Le cose dell'anima mia stanno a questo punto: Grazie a Dio non c'è più in me quella specie di riserbo o mancanza di confidenza,.. coll'amabilissimo Gesù, che era prodotta dal vedere che non riuscivo a liberarmi da tanti pensieri di egoismi e di vanagloria che spuntavano in me con una facilità spaventosa.
Le miserie di tal genere, quando le avverto, le consegno a Gesù, come Lei mi disse, perché Egli faccia, da Medico e guarisca.
Questo mi fa del bene, e per ora sto in questo esercizio che sento di dover continuare per rendere abituale tale stato di animo » ( p. 228 ).
Allo stesso Padre Spirituale scrive:
« Seguo il più possibile i consigli da Lei ricevuti, anzi rileggendo le lettere che Lei ebbe la bontà di scrivermi, sento accrescere in me l'abbandono completo e fiducioso nel Cuore Sacratissimo di Gesù e l'aiuto del Cuore Immacolato di Maria SS.
Vi sono però in me molti alti e bassi » ( p. 233 ).
Insiste molto sulla divozione alle Cinque Piaghe ( pp. 157, 178, 203, 256, 268, 270, 272 ), ritenendola devozione utilissima a progredire nella pietà.
Accenna alle Litanie della Passione ( p. 152 ), senza indicare però l'autore e l'approvazione dell'autorità ecclesiastica.
Indice |