Relatio et vota

Le virtù del Servo di Dio

Come già segnalato, l'Informatio tratta le virtù in modo alquanto schematico, com'e ammesso nello stesso testo: « Lo faremo in forma breve, dal momento che l'analisi delle virtù in specie formerà l'oggetto della futura fase processuale » ( Inform., p. 39 ).

Ma tale analisi non è stata compiuta nel secondo volume del Positio.

Si devono dunque esaminare il Summarium e i nuovi documenti presentali per avere un giudizio più fondalo sull'eroicità delle virtù del Servo di Dio.

Dopo averlo fatto, riassumo così il mio parere:

1) Virtù teologali.

Dalle deposizioni testimoniali e dai documenti processuali il Servo di Dio è descritto come un religioso immerso in Dio, con ardore di fede e di amore per Gesù Crocifisso, con una vita interiore di grande spessore e con uno zelo ardente per la propagazione delta fede specialmente mediante la catechesi e il lavoro educativo, fedele in tutto allo spirito del Fondatore dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

In vita già venne considerato come religioso esemplare e perfetto ( cfr. Summ., 8, 52, 93, 346 ) nell'adempimento dei doveri religiosi, nella preghiera ( Summ., 52, 61, 190 ) e nella devozione verso la Sacra Eucaristia ( Summ., 55, 96, 373 ).

Volendo sottolineare i tratti di maggiore spicco, risaltano, a mio giudizio, soprattutto l'eroica vita di fede, la diligenza e la delicatezza di coscienza con cui il Servo di Dio vide sempre nei mandali e nei suggerimenti dell'autorità ecclesiastica e dei sui Superiori o consiglieri la volontà di Dio.

Nel suo lungo itinerario terreno colpisce proprio il suo senso soprannaturale, che lo porta a fondare sulla fede non solo la ferma adesione alle verità rivelate ma una vera obbedienza a Dio in tutto.

Questa virtù così viva appare in tutto il suo eroismo sia nella sua opera di educatore sia in quella di fondatore dell'Unione dei Catechisti.

È evidente che nella sua azione come fondatore non cercò di imporre la sua volontà personale, ma cercava di scoprire la volontà di Dio e la vedeva nei mandati e consigli dei superiori: si veda, per esempio, l'atteggiamento del Servo di Dio verso il Card. Gamba nella questione dell'introduzione dei voti nell'Unione dei Catechisti ( cfr. Nuovo Summ. Docum., p. 58 ), o nel seguire le raccomandazioni dei suo Superiori rispetto allo sviluppo dell'Unione ( cfr. Nuovo Summ. Docum. p. 49 ) o il suo prudente e umile atteggiamento riguardo alle relazioni con Fra Leopoldo Musso.

Nella vita del Servo di Dio questa obbedienza nella fede fu particolarmente costante, diligente e perseverante pur nelle difficoltà; tale virtù evidenzia una particolare azione dei doni dello Spirito Santo nella sua anima.

È anche sottolineato da tutti i testi l'intenso spirito di preghiera del Servo di Dio e il suo spirito di raccoglimento.

Inoltre appare solidamente provato l'eroismo del Servo di Dio nel diffondere la fede, specialmente fra la gioventù operaia.

Fu proprio lo zelo per la formazione cristiana degli altri che lo portò alla fondazione della Unione dei Catechisti e alla diffusione della devozione a Gesù Crocifisso.

L'eroismo del Servo di Dio nell'esercizio della virtù della speranza è anche provato dalle concordi testimonianze al riguardo.

Nel rispondere all'interrogatorio, oltre a mostrare la fiducia del Servo di Dio nella Divina Provvidenza e il suo continuo ricorso alla preghiera e ai mezzi soprannaturali, i testi fanno esplicito riferimento all'eroica testimonianza di speranza data dal Servo di Dio nel superare le incomprensioni e le difficoltà a motivo della Fondazione dell'Unione Catechisti e della Casa di Carità Arti e Mestieri e per la diffusione della devozione al SS.mo Crocifisso, sia da parte di alcuni confratelli ( cfr. Summ., 267, 465, 516, ecc. ) sia da parte di alcuni degli stessi soci dell'Unione ( cfr. Summ., 611 ).

Il teste n. 19, Presidente dell'Unione Catechisti quando depose al Processo, ma che conobbe il Servo di Dio solo dopo il 1944, afferma che egli « cominciò l'Unione non compreso dalla maggioranza dei suoi confratelli che giudicavano irrealizzabile una opera giovanile che non avesse fra i suoi scopi fondamentali un certo legittimo appagamento di esigenze umane » ( Summ., p. 608 ).

Ed il teste arriva ad affermare, come accennato: « Per questo Fra Teodoreto dovette subire per quarant'anni, un'autentica persecuzione basata appunto sulla incomprensione.

Per 40 anni dovette sentire la sua opera giudicala come impossibile, angusta, chiusa e pietistica.

Ebbe anche il dolore di vedere tacciali come ' crocifissi ' i giovani che l'avevano seguito nel suo slancio d'amore verso Gesù Crocifisso» ( Summ., p. 607 ).

Altri testi ( cfr. Summ., 160, 267, 465, 615 ) depongono su queste incomprensioni e ricordano come si armonizzarono i rapporti fra l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane e l'Unione Catechisti con l'affiliazione di questa all'Istituto ( cfr. Summ., p. 268 e Nuovo Summ. Docum., p. 76 ).

« Durante queste difficoltà - dichiara il teste n. 5 - come in tutte le altre, fratel Teodoreto fu sempre sostenuto da fermissima fiducia nella Provvidenza e in Gesù Crocifisso, e non diede mai alcun segno di debolezza, senza mai deflettere dalla sua vita.

La sua speranza andò sempre più aumentando tanto che verso gli ultimi anni della sua vita manifestava una serenità e una letizia spirituale che ci impressionavano » ( Summ., p. 161 ).

Si tenga presente che proprio negli ultimi anni della vita il Servo di Dio ebbe a soffrire gravi disturbi fisici ( nefrile, trombosi cerebrali cfr. Nuovissima esposizione della vita dei Servo di Dio, Cap. XI, n. 20 ).

Riguardo alla carità verso Dio, i testi sono unanimi nel considerare eroico l'esempio del Servo di Dio.

Sia i suoi confratelli che i test appartenenti all'Unione narrano con ammirazione ricordi precisi sull'ardente amore di Dio che infiammava l'anima di Fra Teodoreto.

Tutti fanno esplicito riferimento alla sua devozione al SS.mo Crocifisso, alla Sacra Eucaristia e alla Madonna.

Taluni si soffermano anche sulla speciale devozione del Servo di Dio agli Angeli Custodi e ai Santi.

Nelle disposizioni appare anche un chiaro cenno alla costante crescita dell'amore di Dio nella vita di Fra Teodoreto, del suo spirito di riparazione e della pace e dolcezza della sua anima negli ultimi anni di vita ( cfr. Summ., p. 33 ).

Va rilevata anche la fedeltà del Servo di Dio fino alla sua morte a tutti i doveri di pietà del suo Istituto Religioso, fungendo sempre da esempio e da stimolo per la fedeltà dei confratelli.

Il suo straordinario amore di Dio si manifestò nell'eroica carità verso il prossimo.

Infatti, tutte le testimonianze sottolineano l'ardente zelo del Servo di Dio per la salvezza delle anime e per la formazione cristiana del popolo.

In questo aspetto il Servo di Dio è un esempio luminoso di catechista ed educatore cristiano.

Le sue opere nacquero proprio da questo ardente amore.

Infatti, come si è accennato, l'Unione Catechisti maturò nella sua anima nel vedere il bisogno di aiutare gli ex alunni delle Scuole Cristiane a vivere la loro fede e a diventare apostoli della Parola di Dio tra i giovani.

Sono unanimi i testi nel considerare il Servo di Dio un esempio eroico di cristiano che vive per illuminare con la dottrina di Cristo la vita degli altri.

Viene anche riconosciuta la sua straordinaria carità nell'ambito del suo Istituto, sia per l'esempio di religioso perfetto che per il servizio come Superiore, come guida delle coscienze e come fratello che aiutava ed edificava la vita religiosa degli altri.

Ben documentata e provata e la sua diligenza nell'esercitare le opere di misericordia sia spirituali che corporali ( cfr. Summ., p. 521, riguardo all'origine della « Messa del Povero »).

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