Relatio et vota |
Giovanni Garberoglio nacque a Vinchio d'Asti il 9 febbraio 1871 da Barlolomeo Garberoglio ed Eleonora Giolito, ottimi cristiani, che lo battezzarono il giorno successivo nella chiesa parrocchiale di San Marco.
Da ragazzo si distinse per l'assiduità alle funzioni liturgiche e per una notevole assennatezza; si iscrisse a due confraternite esistenti in paese e si prestava per l'insegnamento del Catechismo e preparò un suo cugino alla Prima Comunione presentendo quella che sarà la sua futura missione.
Sentendo la vocazione religiosa concepì il desiderio di diventare Fratello delle Scuole Cristiane verso il cui istituto l'aveva indirizzato un suo compaesano Fra Candido Chiorra, ma suo padre gli rifiutò il permesso desiderando che egli divenisse sacerdote.
La difficoltà si risolse da sola venendo il padre a morire prematuramente.
Il 1° novembre 1887 a 16 anni fu ammesso al noviziato a La Villette in Savoia distinguendosi per l'ottima condotta, il buon carattere pio, obbediente e silenzioso.
Il 1° novembre 1889 emise i voti annuali, il 20 settembre 1894 i voti triennali e il 12 settembre 1899 i voti perpetui.
Ottenne la patente all'insegnamento e il diploma per il disegno, e dagli anni 1891 al 1940 dedicò tutta la sua vita all'attività didattica nelle diverse scuole e case del suo istituto, specialmente in Torino, dove esercitò alternativamente l'ufficio di direttore, vice direttore, ispettore, direttore didattico, superiore risplendendo sempre per la sua carità verso Dio e verso il prossimo, per la sollecitudine nel compiere con dolcezza ed esattezza il suo dovere e riscuotendo l'affetto e la stima degli allievi, delle famiglie e degli insegnanti verso i quali dimostrava molta sollecitudine.
Dal 15 agosto al 13 novembre 1906 il Servo di Dio compì il suo secondo Noviziato in Belgio, durante il quale si parlò della necessità delle opere di perseveranza e il Servo di Dio concepì di attuare anche in Italia una tale opera come era già stata tentata con successo in altre nazioni europee.
Egli pensò di riunire i migliori tra pii allievi e gli ex allievi dei Fratelli delle Scuole Cristiane per aiutarli a vivere nel mondo una vita intensamente cristiana e per animarli all'apostolato catechistico.
Egli maturò per molti anni tale idea, incontrando difficoltà per farla comprendere anche ai suoi confratelli.
Nel 1913 la Provvidenza lo fece incontrare con un Frate Minore Fra Leopoldo Musso, in fama di santità, il quale propagandava la devozione a Gesù Crocifisso.
Fra Teodoreto ne sperimentò la efficacia e si rivolse a Fra Leopoldo per pregare il Crocifisso onde sapere se la realizzazione dell'opera che egli aveva in mente corrispondesse alla volontà di Dio.
La stessa sera durante l'adorazione del SS. Sacramento Fra Leopoldo udì queste parole che poi riferì a Fratel Teodoreto: « Dirai a Fratel Teodoreto che faccia ciò che ha in mente ».
Confortato da queste parole e con la benedizione dei suoi superiori diede inizio il 27-4-1913 alla nascente istituzione che allora chiamò Unione dei Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata.
L'unione fu approvata dal Cardinal Richelmy, Arcivescovo di Torino, dal Cardinale Gamba suo successore, che propose ai Catechisti, almeno in parte, di legarsi con i voti religiosi ad osservare i consigli evangelici, e dal Cardinal Fossati terzo arcivescovo di Torino, il quale dopo le pratiche espletale a Roma, con decreto del 23 giugno 1933, in base al Canone 42 del Codice di Diritto Canonico eresse canonicamente l'Unione Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata.
Dall'Unione dei Catechisti sotto lo stimolo e la guida di Fra Teodoreto sbocciò la importante realizzazione della « Casa di Carità Arti e Mestieri » nella quale i giovani gratuitamente vengono addestrati all'attività professionale ed a vivere con impegno la loro vita cristiana.
Fra Teodoreto ne fu l'animatore e il sostenitore.
Affetto da nefrite fu colto da episodi ricorrenti di emorragia cerebrale.
Morì santamente il 19 maggio 1954 lasciando un mirabile esempio di virtù cristiane e di impegno apostolico.
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