L'ideale cristiano e religioso |
2 - Questa mirabile unità si vede pure realizzata nell'ordine soprannaturale.
Le virtù morali dipendono dalle virtù teologali.
La forza, la temperanza e la giustizia sono incaricate di regolare in me, sotto la saggia direzione della prudenza, l'ordine interno non meno che i miei rapporti sociali, e permettermi a mezzo della Fede, della Speranza, della Carità, di occuparmi del mio Dio.
Anche per ciò che riguarda queste tre virtù la gerarchia è indicata: l'intelligenza illuminata dalla Fede ha per compito di far conoscere alla volontà il bene infinito che è Dio, perché vi tenda e vi si compiaccia.
È quindi la volontà perfezionata dalla divina Speranza e dalla divina Carità che è la prima facoltà dell'uomo nell'ordine soprannaturale.
La Speranza e la Carità contengono tutte e due un amore.
La Speranza è un " amore di concupiscenza, un amore interessato ".
La Carità è un amore di compiacenza e di benevolenza.
Con la Speranza l'anima cerca Dio per il suo proprio interesse e si dispone così a unirsi a Lui per se stessa, col mezzo della Carità.
E così la Speranza diventa essa pure tributaria della divina Carità.
È dunque mediante la sola Carità che l'anima si unisce veramente al suo Dio.
Tutte le altre virtù sono sue ancelle.
Essa comunica a tutte la sua divina energia e, mediante la medesima, tutte possono aspirare alla stessa unione con Dio; così, grazie alla Carità, l'uomo tutto intero si unisce a Dio.
La Carità divina è lo sviluppo completo di tutte le facoltà naturali e soprannaturali dell'uomo; essa è l'intera sua perfezione, è il fine ultimo del cristiano, è il suo ideale.
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