L'ideale cristiano e religioso |
8 - Se la riflessione trova nella lunga e calma meditazione dei lumi, delle energie, occorre appena aggiungere che quanto può favorire la meditazione sviluppa lo spirito di riflessione.
Gli increduli ammirano l'ingegnosità della Chiesa nel suo compito di educatrice dei popoli, di formatrice delle forti volontà.
Sanno giustamente apprezzare la cura che mette nel portare nella solitudine e nel ritiro le anime che vuole perfezionare.
E infatti nulla di più efficace.
Tutti i fondatori di Ordini religiosi ne hanno compreso la necessità e l'obbligo.
Il ritiro, come il nome stesso indica, allontana lo spirito da ogni pensiero estraneo alla riflessione; esso gli toglie ogni preoccupazione, gli lascia una calma perfetta e la possibilità di continuare a lungo la sua meditazione.
Forse vi è accaduto di entrare nel ritiro con una certa ripugnanza.
Voi intravedevate vagamente la necessità di sacrificare il tal desiderio, la tale passioncella attraente.
L'esperienza vi aveva insegnato che il ritiro cambierebbe fatalmente il corso dei vostri pensieri; tanto l'idea della perfezione, maturata con una lunga e calma riflessione, è potente per cambiare a suo grado i desideri della volontà.
Si è detto - ed è un fatto constatato - che è impossibile seriamente seguire gli Esercizi di S. Ignazio senza trovarsi trasformati.
Gli esercizi chiusi che vanno diffondendosi, producono, secondo l'universale opinione, dei risultati mirabili di perfezione morale, anche sopra spiriti del tutto rozzi.
Perché le missioni predicate alle più ignoranti popolazioni trasformano delle intere parrocchie?
Perché sono giorni di riflessione.
Dio del resto concede la sua grazia all'anima di buona volontà che rientra in se stessa.
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