L'ideale cristiano e religioso |
2 - Non v'è alcuno che non riscontri in sé delle inclinazioni sensibili.
Ciascuno ha le sue attrattive, i suoi gusti, i suoi pensieri preferiti.
Le emozioni passate hanno lasciato la loro traccia nell'anima e vi hanno creato una certa predisposizione per cui facilmente potranno rinnovarsi.
Non è difficile all'anima attenta il riconoscere in se stessa i suoi elementi di stati affettivi e di orientarli verso lo scopo comune.
Sapete, per averlo provato, che la vista della sofferenza e dell'infortunio facilmente eccita la vostra compassione.
Approfittate di tale preziosa disposizione per meditare, nei loro particolari, le sofferenze che sopporta il nostro Salvatore.
Guardate da vicino e a lungo come, per esempio, è stato coronato di spine.
Vedete queste spine, lunghe e acute, che gli coprono tutta la testa e penetrano fino agli occhi sotto la pressione brutale dei colpi di bastone dei carnefici.
Osservate come il sangue sgorga da tutte le parti da queste orribili ferite; ascoltate, nello stesso tempo, i gemiti che a Gesù strappa l'atrocità del supplizio.
Vedete come la sua faccia si contrae per effetto del dolore e rimanete un poco davanti a questo commovente spettacolo, ricordando che questo buon Maestro è innocente, che soffre per voi, che, malgrado questa prova del suo affetto, voi l'affliggete.
Non è possibile che la vostra anima non si commuova davanti a tale pietoso spettacolo.
Fate lo stesso per le altre passioni di cui in voi trovate il germe.
Fatele rifluire verso lo scopo unico della vostra vita: l'ardente amore per Iddio e per le anime.
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