L'ideale cristiano e religioso |
4 Secondo le leggi della Provvidenza ordinaria, la preghiera è dunque un mezzo assoluto e, nello stesso tempo, infallibile per raggiungere la nostra perfezione.
Ne segue che, dato per noi l'obbligo di tendere alla perfezione, la preghiera ci è necessaria come un rigoroso e grave dovere.
Inoltre davanti a qualche obbligo più difficile da compiere e per cui manchiamo al presente di forza o di coraggio, noi dobbiamo chiedere la grazia di una più fervida preghiera la quale ci otterrà la necessaria energia.
Dallo stesso principio si deduce ancora che la grazia della perseveranza deve essere chiesta tutti i giorni, per essere tutti i giorni ottenuta.
Deduciamo finalmente da questa così sicura dottrina un'ultima e consolante conseguenza.
Per mezzo della preghiera umile, fiduciosa e costante otterremo delle grazie efficaci non più solo in modo transitorio, ma in modo abituale;
lo Spirito Santo ci guiderà Egli stesso coi suoi doni se questo intervento diretto di Dio è necessario o più vantaggioso alla nostra perfezione e alla gloria di Dio.
Come i doni dello Spirito Santo sono la sorgente dell'orazione infusa e della vita di abbandono alla divina Provvidenza, ci è permesso e raccomandato da questa dottrina di S. Alfonso di chiedere tali grazie così importanti, alla sola condizione di lasciare lo Spirito Santo giudice della loro opportunità per la nostra anima e di non prendere, riguardo all'orazione passiva, l'apparenza per la realtà.1
Indice |
1 | La disposizione religiosa della nostra volontà ad adempiere il dovere è detta la materia della preghiera, mentre la forma divina della medesima è la Carità, la quale null'altro è che il cuore di Dio che batte con noi, all'unisono col nostro ( N.d.T. ) |