L'ideale cristiano e religioso |
2 Gesù Cristo, autore dei Sacramenti, li adattò alla natura degli uomini, natura sensibile e insieme spirituale, e ce li ha dati come simboli della grazia invisibile che ci vuole comunicare per loro mezzo.
Con essi provvede a tutta l'economia della nostra vita cristiana, ed ecco perché ha istituito sette sacramenti.
Infatti il cristiano può essere considerato da prima come uomo privato che deve realizzare la sua propria perfezione, e poi come membro di un tutto che è la Chiesa.
Se lo si considera sotto il primo aspetto occorre che egli nasca alla vita spirituale, che cominci ad essere membro di Gesù Cristo, che sia inserito nel suo corpo mistico, che diventi figlio di Dio, fratello di Gesù Cristo, tempio dello Spirito Santo, che muoia al mondo e al peccato, che crocifigga l'uomo vecchio con i suoi vizi e le sue passioni, che anneghi nelle acque della rigenerazione l'uomo del peccato.
Questa nascita del cristiano, che è la morte del pagano in lui, si ha col sacramento del Battesimo.
Venuto alla vita, il cristiano deve crescere e prendere forze, lasciare il modo di fare da fanciullo che finora gli aveva permesso di vivere del frutto delle dolcezze e delle consolazioni sensibili, rivestire l'armatura dei forti, portare l'elmo della fede, impegnarsi alla lotta contro le orde infernali, proclamare in faccia al mondo che il Padrone che serve è Gesù Cristo, il vero Figlio di Dio;
deve reprimere coraggiosamente le ribellioni del nemico interno, il più temibile di tutti, di questa carne di peccato che lo schiaffeggia e vuole imporgli una vergognosa schiavitù.
Questa forza di soldato di Gesù Cristo il fedele la trova nella Cresima.
Nato e poi cresciuto nelle lotte, il cristiano sente il bisogno di rinnovare il suo vigore.
Certo fa d'uopo che questo figlio del cielo, questo figlio di Dio sia nutrito alla mensa del Re, che mangi il pane degli Angeli, il pane del cielo contenente tutte le delizie, la manna pura e senza macchia che cade dal cielo.
È necessario che il sangue che circola nelle sue vene e diffonde da per tutto la vita sia il sangue di un Dio.
Non è forse suo figlio?
L'augusto sacramento per cui si compirà questo ineffabile mistero è la S. Eucaristia.
Ma l'organismo del cristiano nutrito con alimento divino, resta tuttavia soggetto a deleterie influenze, rimane sempre sensibile alle debolezze e alle infermità della natura umana.
Vediamo ciò che è bene, lo amiamo, anzi lo vogliamo, senza tuttavia compierlo; pesa su di noi una legge tirannica che vorrebbe tenerci schiavi, ci stanchiamo per la continuità degli attacchi, abbandoniamo il combattimento che solo ci può procurare la corona della vittoria; noi talora usciamo dalle lotte feriti, esausti, colpiti a morte.
È la Penitenza che guarirà le nostre infermità, che cicatrizzerà le nostre ferite, ci rialzerà e spingerà al combattimento, che ci darà forza e coraggio dopo averci purificati nel sangue dell'Agnello.
L'anima è soggetta all'infermità, ma anche il corpo è preda di molte miserie e spesso l'una e l'altro hanno bisogno di rimedio.
Il nostro caritatevole Medico vi ha provveduto.
Egli ha istituito il sacramento dell'Estrema Unzione per sostenerci soprattutto nelle ultime nostre lotte, in quei momenti che l'inferno muoverà contro di noi i suoi più violenti assalti, quando il nostro corpo, minato e stanco sotto i colpi del male, priverà l'anima stessa delle sue migliori energie.
Nello stesso tempo che l'Olio Santo fortificherà le nostre membra esauste e loro restituirà forse anche il vigore della salute, la grazia del sacramento si diffonderà nell'anima, la purificherà completamente dagli ultimi residui del peccato e farà scomparire quanto la sfigura.
Quando si considera il cristiano sotto il secondo aspetto, cioè quale membro della Chiesa, si riscontra la necessità di altre influenze che promanano dal capo.
Mediante l'Ordine, il corpo mistico intero può essere governato da rappresentanti visibili del capo invisibile, ad ogni fedele possono essere dati e il cibo capace di sostenerlo e il rimedio per guarirlo, e la forza atta a renderlo pronto alla lotta.
Coll'Ordine Gesù, sacerdote universale, comunica la sua potenza ad un uomo mortale, gli trasmette un potere senza limiti sul suo corpo mistico e sul suo proprio corpo reale.
Finalmente, col sacramento del Matrimonio che santifica le stesse sorgenti destinate ad alimentare un giorno la Chiesa, Gesù ci offre una debole immagine dell'unione santa che ha stabilito con questa Chiesa da cui sgorga la vita soprannaturale in tutti i fedeli.
Ognuno dei sette sacramenti ricevuto con le dovute disposizioni, produce o aumenta la grazia santificante, conferisce all'anima un diritto reale alle grazie attuali e la rende capace di raggiungere il fine per cui ogni sacramento fu istituito.
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