L'ideale cristiano e religioso |
Il Verbo viene in noi.
Ma Egli non viene solo.
« Io sono nel mio Padre e il mio Padre è in me » ( Gv 14,10 ).
Dove è Gesù, là è anche il Padre:
« Colui che mi ha mandato è in me: egli non mi lascia solo… il Padre dimora in me » ( Gv 8,29 ).
E dove sono il Padre e il Figliuolo, là vi è ancora lo Spirito Santo.
L'anima nostra diventa un santuario testimonio d'ineffabili meraviglie.
Perché le Tre divine persone non restano inattive nel comunicante: il Padre vi genera il suo Figliuolo, il Padre e il Figliuolo vi producono lo Spirito Santo.
Ab eterno il Padre annunzia una Parola simile ed eguale a se stesso, nella quale egli dice tutt'intiero se stesso, Parola essenziale e vivente che è il suo Verbo.
Vedendo questo Verbo, sua Immagine, sua Luce, suo Pensiero, sua Gloria, forma del suo volto, splendore equivalente di tutte le sue perfezioni, vivente specchio del suo essere e frutto del suo amore, il Padre lo ama con un amore senza limiti.
Il Verbo rende un amore simile, egualmente eterno e infinito al Padre suo.
Amore unico, amore mutuo, vivente e sussistente, amplesso, vincolo, bacio ineffabile, che li consuma nell'unità dello Spirito Santo.
È il gran mistero, quello la cui contemplazione inonda gli angeli di gloria, di beltà e di felicità.
Queste potenti intelligenze, che penetrano d'un tratto le profondità del creato intiero, possono fissare eternamente il mistero delle Tre divine Persone, senza mai esaurirlo e senza saziare la fame del loro desiderio.
Il loro sguardo profondo e rapido, discopre instancabilmente nell'abisso della vita divina delle perfezioni sempre nuove, ch'essi contemplano con rapimento e cantano con entusiasmo.
Ecco il mistero che ci reca la comunione.
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