L'ideale cristiano e religioso |
Le creature ci danno delle gioie.
Alcune, quelle dell'amicizia, per esempio, sono squisite; e non è proibito di gustarle, perché vengono da Dio.
Ma noi dobbiamo aver cura di riferirle a Dio.
Nulla dobbiamo amare fuori di lui, nulla senza di lui.
Dobbiamo amare tutti gli esseri come li ama lui; dobbiamo amarli in lui.
Quest'unione a Dio renderà le nostre gioie pure, sicure e sommamente libere.
Ma queste gioie non sono che secondarie.
Per il cristiano, la gioia fondamentale è sapere che Dio è. Dio esiste!
L'infinito, l'Essere essenziale e necessario, causa di tutto, la Verità, la Bellezza, il Bene, la Bontà, la Potenza, la Santità, la somma Purezza, la Giustizia e l'Amore… Dio esiste ed è tutto questo!
Tale è eternamente, immutabilmente, infinitamente!… Dio esiste e si conosce, si ama.
È uno ed è tre: è Padre, Verbo e Spirito Santo.
Come Padre espande la sua vita infinita nel Figliuolo, che è il suo Pensiero e la sua Gloria, e tutti e due compiono la loro unità nel loro comune amore, lo Spirito Santo, termine sussistente ed eterno del loro Bacio misterioso, della loro Gioia, del loro infinito Giubilo.
Il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo si amano di un amore senza misura e sono beati, infinitamente beati, eternamente beati, immutabilmente beati…
Ed essi ci chiamano a partecipare alla loro Vita, eternamente.
Il saper questo è per l'anima amante la fonte d'una gioia senza fine e la più nobile di tutte.
Rallegrarsi che Dio è Dio, rallegrarsi della gioia di Dio è un atto sublime e santissimo: è la carità pura.
Questa gioia strappa l'anima alle miserie della povera vita umana, per sollevarla al disopra di tutto e farla entrar nella vita intima dell'adorabile Trinità, in ciò che S. Paolo chiama le profondità Dio ( 1 Cor 2,10 ).
Essa fa cantare a Davide: Signore, chi ti guarda è riboccante di gioia.
Essa è uno dei frutti più divini della presenza e dell'operazione dello Spirito Santo nella creatura redenta.
Essa deifica l'anima.
È a questa gioia che bisogna ridurre tutte le altre.
La qual cosa sarà facile, e noi ci ricordiamo che tutte le nostre gioie non sono e non possono essere che un'emanazione della gioia infinita dello Spirito Santo che ci è stato dato ( Rm 5,5 ).
La sorgente di ogni gioia è in noi:
A chi crede in me scaturiranno dal seno di lui fiumi di acqua viva.
L'Evangelista aggiunse:
Gesù diceva questo riguardo allo Spirito che erano per ricevere quelli che credevano in lui ( Gv 7,38 ).
Il battesimo ha aperto questa sorgente interiore.
Ciascuna comunione l'allarga:
Un fiume rallegra con le sue onde la città di Dio, il santuario ove abita l'Altissimo.
La minima verità di fede è un mondo di gioia ove l'anima nostra può dilatarsi ad ogni istante:
Perché voi credete, sarete ripieni d'una gioia inenarrabile, dice S. Pietro.
Voi, aggiunge Isaia, sarete come un giardino sempre irrigato, come una sorgente le cui acque sono inesauribili ( Is 58 ).
Dipende dunque da noi il vivere nella gioia.
E quale gioia!
Vi sono gioie umane vere e pure, ma esse non toccano che la superficie dell'anima; ma le divine penetrano fino al midollo delle ossa.
Sì, la gioia vera, essenziale, quella che nulla può rapirci, scaturisce dalla presenza in noi dell'adorabile Trinità.
Che cosa potrebbe turbare la pace e spezzare l'armonia d'un anima che si sente avvolta dal divino?
Indice |