Mezzi di perfezione

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Spirito di orazione

1 - Gli effetti benefici dell'orazione devono estendersi a tutto il tempo della giornata e mantenerci, per mezzo dell'esercizio della presenza di Dio, a contatto con Lui nelle nostre varie occupazioni quotidiane.

Questo esercizio della presenza di Dio che deve mantenerci nello spirito di orazione per tutto il giorno, è costituito da due elementi: pensiero e affetto; si tratta infatti di pensare a Dio e di tenere l'affetto orientato verso di Lui.

2 - L'elemento principale di questa presenza di Dio non è il pensiero, come molti credono, bensì l'affetto, come nell'orazione mentale; il pensiero serve a orientare il cuore, ossia la volontà verso Dio, ma con la volontà poi l'anima si unisce più intimamente al Signore e indirizza a Lui tutto il suo operare.

È più facile rimanere lungamente in contatto con Dio per mezzo della volontà che non con l'intelletto.

3 - La differenza nell'applicazione dell'intelletto e della volontà deriva dal fatto che praticamente non è possibile pensare a Dio in modo ininterrotto, dato che, spesse volte, le nostre occupazioni richiamano tutta la nostra attenzione e che non abbiamo la possibilità di pensare contemporaneamente a due cose diverse.

Invece, anche mentre l'intelligenza è interamente occupata nel lavoro che stiamo compiendo, il cuore può rimanere orientato verso il Signore perché, anche se il lavoro per sua natura fosse distraente, potremmo sempre farlo per Lui, per compiere cioè la sua volontà e per glorificarlo.

4 - Per tenere più facilmente il nostro cuore orientato verso Dio conviene alimentarne direttamente l'affetto con piccoli esercizi affettivi, come sono le orazioni giaculatorie, le pie invocazioni, l'offerta delle nostre azioni, le domande di aiuto celeste, ossia per mezzo di brevissime conversazioni con Dio nelle quali Gli manifestiamo il nostro amore e la nostra fiducia.

Questo però non ci sarà possibile se il pensiero del Signore non si presenterà sovente alla nostra mente.

5 - Vi sono diversi modi o mezzi per richiamare il pensiero della presenza di Dio:

a) Modo esterno - Consiste nel servirci di un oggetto esterno per pensare frequentemente al Signore.

Un Crocifisso che portiamo sempre con noi, mettendocelo dinanzi durante il lavoro, baciandolo, venerandolo, terrà vivo in noi il ricordo di N. S. Gesù Cristo e ci darà occasione di parlare affettuosamente con Lui.

Così pure il ricordo della presenza eucaristica di Nostro Signore nella Chiesa da noi frequentata, alla quale ritorniamo col pensiero, può giovare moltissimo a mantenerci in contatto col Signore e a far sì che ci tratteniamo con Lui.

Lo stesso si dica delle pie immagini, ecc.

b) Modo immaginativo - Questa pratica consiste nel rappresentarci con l'immaginazione che il Signore, la Madonna o qualche Santo sia molto vicino a noi e ci accompagni dappertutto; noi cerchiamo di rivolgerci ad essi con brevi parole spontanee oppure con qualcuno dei diversi esercizi affettivi sopra accennati.

Non tutte le persone riescono in questo modo di praticare la presenza di Dio; si richiede una immaginazione vivace e un'intera padronanza di sé.

Questa rappresentazione non manca di verità perché se la santissima Umanità di Gesù Cristo, o la Madonna o i Santi non ci sono fisicamente presenti, sono tuttavia presenti spiritualmente, per la ragione che i Santi e la Madonna ci vedono nell'essenza Divina che contemplano continuamente, e così sono in relazione con noi, e che l'Umanità di Gesù Cristo esercita su di noi un influsso anche fisico nella comunicazione della grazia.

Questa relazione « spirituale » noi possiamo benissimo « rappresentarcela » immaginando di essere in compagnia del Signore o dei Santi.

Così anche il ricordo della SS. Vergine e dei Santi giova a orientare il nostro cuore e le nostre azioni verso il Signore e in questo orientamento della volontà consiste l'elemento sostanziale della presenza di Dio.

c) Modo intellettuale - La pratica della presenza di Dio col modo « intellettuale » è quella con cui richiamiamo alla mente il ricordo di Dio mediante un pensiero di fede.

L'anima ricorda, per esempio, la presenza continua della SS. Trinità in lei e cerca di piacere agli Ospiti divini; oppure ritenendo suo dovere l'eseguire il volere di Dio, si unisce continuamente a questa divina volontà; con la luce soprannaturale « vede » che tutte le circostanze della sua vita sono disposte dalla divina Provvidenza e ripete al suo Padre celeste:

« Sono contenta di tutto »; oppure sapendo che Dio la vede sempre, cerca di fare ogni cosa in modo da rendersi più gradita al suo sguardo divino, ecc.

6 - La forma migliore per l'esercizio della presenza di Dio è quella che ci va più a genio e si determina con l'esperienza.

Non dobbiamo però in questo esercizio attaccarci in modo esclusivo a una forma determinata, ma possiamo variare secondo le circostanze.

Avere una forma particolare di questo esercizio, cioè quella che si è dimostrata più utile per noi, sta bene; ma anche qui possiamo usare di una santa libertà.

7 - L'esercizio della presenza di Dio unito alle azioni naturali più comuni e a quelle che ci sono di sollievo è il modo più pratico per santificarle.

Anche mangiando possiamo innalzare il nostro cuore a Dio e invece di cercare soddisfazione studiarci di farlo con una santa indifferenza col fine di restaurare le nostre forze per riprendere con maggior decisione il servizio di Dio.

E S. Paolo lo insegna:

« Sia che mangiate, sia che beviate fate tutto a gloria di Dio ».

Lo stesso si dica delle nostre ricreazioni che dobbiamo offrire al Signore, avendo in esse lo scopo di acquistare nuove energie che impiegheremo per la sua gloria.

Anzi, dobbiamo ordinare a questo fine lo stesso riposo al quale dobbiamo prepararci facendone esplicitamente l'offerta al Signore.

Così l'esercizio della presenza di Dio ci aiuterà indubbiamente a vivere l'intera giornata la nostra vita di amore.

8 - L'orazione può farsi in ogni tempo, ma il più propizio è quello del mattino, sia per offrire a Dio le primizie del giorno; sia per essere meno soggetto alle distrazioni; sia per ottenere le grazie di cui l'anima ha bisogno per passare santamente la giornata.
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